Dagli edifici alle infrastrutture: costruire sostenibile e garantito

Cresce nel nostro Paese l’attenzione rispetto a strumenti di garanzia e di valutazione certificata delle prestazioni ambientali di prodotti e processi connessi alle costruzioni. Ciò riguarda sia il mercato privato che quello delle infrastrutture e delle opere pubbliche. ICMQ, istituto di certificazione leader nel settore delle costruzioni ha organizzato lo scorso giugno su questi temi, in collaborazione con Civiltà di Cantiere, una giornata rivolta a committenti, progettisti e imprese.
La ‘Giornata’, tenutasi a Bologna, è stata divisa in tre sessioni. La prima, di carattere generale, ha trattato il tema della sostenibilità, oggi uno dei principali driver del mercato delle costruzioni e parametro di competitività. La seconda sessione è stata dedicata a vantaggi e valori della certificazione LEED, che si va affermando come strumento importante di valorizzazione immobiliare per opere di una certa complessità e dimensione. Mentre la terza sessione è stata centrata sulla presentazione di Envision, un nuovo protocollo relativo alla sostenibilità delle infrastrutture che si sta affermando negli Stati Uniti e di cui ICMQ è depositaria per l’Italia insieme a MWH Italia. “Con Envision™ – ha sottolineato Lorenzo Orsenigo – mettiamo a disposizione delle committenze pubbliche e private un protocollo dettagliato e già sperimentato negli Stati Uniti, in grado di migliorare fin dalla sua fase di pianificazione e di progettazione i processi che riguardano la realizzazione di un’infrastruttura. L’articolazione del protocollo in cinque aree attinenti a 60 indicatori mette in condizione i promotori del progetto di impostare il percorso di relazioni con il contesto esterno, così come la gestione interna, prestando attenzione alle risorse e in una logica di sostenibilità”.
Per rimettere in piedi il mercato delle costruzioni vanno create le condizioni per orientare committenze e operatori verso la qualità e la trasparenza. Di fronte alla mancanza di una politica industriale di settore, impossibile allo stato attuale delle cose, il direttore di ICMQ ha affermato: “ormai è giunto il momento di un patto tra mondo imprenditoriale e Governo per trovare dei percorsi condivisi per far “crescere” il settore, nel segno della trasparenza e della qualità. Un patto possibile e auspicabile con il quale si faccia una scelta chiara e forte di utilizzare gli strumenti esistenti in grado di raggiungere gli obiettivi. Ovvero puntando su protocolli come Leed ed Envision in grado di aiutare a perseguire modelli e processi nel segno della sostenibilità economica ed ambientale, così da assicurare qualità e trasparenza. Qualità non solo degli operatori, ma anche delle stazioni appaltanti. Ma soprattutto qualità dei progetti e delle opere realizzate.”
Facendo riferimento al nuovo Codice degli Appalti, Orsenigo ha sottolineato come con le nuove regole “il diverso valore e la convenienza di una soluzione rispetto ad un’altra non può più essere misurata solo sulla base del costo di realizzazione dell’opera, ma bisogna considerare tutto il ciclo di vita dell’opera e i costi associati a tutto il periodo del suo utilizzo. E poiché è ormai assodato che la mancanza di sostenibilità rappresenta un onere economico, soprattutto se si considera tutto il periodo di vita utile ecco che fare ricorsi a protocolli di validazione e certificazione come Leed per quanto riguarda gli edifici ed Envision nelle infrastrutture diventa essenziale.” Orsenigo ha ricordato anche come la sostenibilità e pertanto il ricorso a protocolli in grandi di misurarne la capacità di risultato siano la normalità, un fattore di base, “così come il Building Information Modeling (BIM), anch’esso richiamato nel nuovo Codice e nelle direttive europee e che al di là della legge, costituisce uno strumento necessario per rendere efficienti i processi, ridurre i costi e fornire migliori prestazioni al committente.” Per il direttore generale di ICMQ “la sostenibilità, intesa come parte integrante di un protocollo che ne permetta una verifica di terza parte per l’ottenimento della certificazione, unitamente alla “opportuna” gestione con un sistema BIM che ne documenti tutto lo sviluppo del progetto, è un elemento che favorisce la trasparenza e che può dare un contributo determinante al processo di rinnovamento del mercato italiano delle costruzioni.”