Strade a percorrenza gratuita, apre al traffico una bretella tagliacode da 16 milioni di euro

L’entrata in esercizio della tangenzialina tra Melegnano e Cerro al Lambro completa la nuova rete viaria del SudMilano connessa ad A58-TEEM e realizzata per spingere auto e camion fuori dai centri abitati. Stop ai TIR al vaglio di tre sindaci

Una storia di ordinaria (o straordinaria?) burocrazia ha scandito il completamento della bretella tagliacode a percorrenza gratuita (3,3 chilometri di sviluppo, 16 milioni di euro di investimenti) tra la SP40 «Binasca» e la SP17 «Santangiolina» connessa ad A58-TEEM (32 chilometri da Melegnano ad Agrate Brianza raccordati a sud con l’A1 Milano-Napoli, al centro con l’A35-BreBeMi e a nord con l’A4 Torino-Venezia) che, lo scorso 12 novembre, Tangenziale Esterna SpA ha aperto alla circolazione veicolare alla presenza del sindaco di Melegnano Vito Bellomo e di altri amministratori locali.
La «direttissima» tra Melegnano e Riozzo (frazione di Cerro al Lambro) avrebbe, infatti, potuto entrare in esercizio il 16 maggio 2016, cioè a un anno esatto dall’inaugurazione di A58-TEEM, insieme con i collegamenti tra SP39 «Cerca» e la «Binasca» (1,4 chilometri da Melegnano a Colturano passando da San Giuliano Milanese, 25 milioni di euro) e tra SS9 «Via Emilia» e «Santangiolina» (1,8 chilometri da Cerro al Lambro a Vizzolo Predabissi, 40 milioni di euro) che la Concessionaria ha realizzato con finanziamenti privati allo scopo di convogliare auto e camion fuori dai centri abitati.
Ma la circostanza che il tracciato dell’arteria appena aperta, prossimo com’è al casello dell’A1 di Melegnano, lambisse anche un’area già all’interno delle competenze di Autostrade per l’Italia, Concessionaria della Milano-Napoli, ha costretto TE a fermare la costruzione, intrapresa nel 2015, non a un miglio ma ad appena 150 metri dalla meta (nuova rotonda sulla «Binasca»). E questo in attesa che ASPI e Città Metropolitana di Milano, da oggi a tutti gli effetti proprietaria della bretella, autorizzassero la prosecuzione dei lavori dentro il sedime gestito dalla Concessionaria dell’A1 Milano-Napoli.
La stesura di un’apposita convenzione s’è rivelata tanto complessa da protrarsi per l’intera estate con il risultato che, il 16 maggio scorso, TE ha dovuto circoscrivere l’apertura della strada al ramo che dalla «Santangiolina» arriva sino all’intersezione con la SP165 «Via per Landriano» con l’obiettivo di assicurare almeno un accesso alternativo alla SS412 «Val Tidone».
La costruzione degli ultimi 150 metri oggetto di specifica autorizzazione è, poi, ripresa a settembre per concludersi, secondo cronoprogramma, a fine ottobre. Il via libera della Commissione Collaudo e la presa in carico dell’arteria da parte dell’ex Provincia si sono, invece, concretizzati ieri giusto in tempo per il «debutto» dell’attesissimo raccordo.
L’entrata in esercizio chiude, comunque, un caso diventato nazionale nello scorso aprile sia sull’onda dei servizi dedicati alla paradossale situazione da televisioni, radio e giornali sia in virtù dell’eco suscitata dal fatto che prima J-Ax ed Elio e in seguito Alessandra Amoroso, hanno girato lungo la bretella, praticamente ultimata ma ancora off-limits per i mezzi leggeri e pesanti, le clip di due canzoni on-the-road («La Tangenziale» e «Comunque andare») diventate virali su YouTube (oltre 50 milioni di visualizzazioni).
Da novembre, dunque, pendolari e autotrasportatori che, quotidianamente, transitano lungo la SP40 e la SP17, ritrovandosi, troppe volte, prigionieri delle code all’altezza di Melegnano e Riozzo, avvertiranno lo stesso effetto fluidificante sulla circolazione del SudMilano indotto dalla recente apertura delle tangenzialine tra «Cerca» e «Binasca»,  tra «Santangiolina» e «Via Emilia», tra Dresano e Colturano (inaugurazione 11 ottobre scorso), tra «Cerca» e SS415 «Paullese» (1° giugno) nonché dalla variante alla «Via Emilia» di Tavazzano (6 aprile).
Va sottolineato che la consegna della «direttissima» tra «Binasca» e «Paullese»,  completa, di fatto, il potenziamento della rete viabilistica del SudMilano avviato nel 2014 con la cantierizzazione delle opere viarie connesse ad A58-TEEM finanziate dalla Concessionaria e realizzate da Lambro Scarl-Itinera. 
Grazie ai capitali privati garantiti dai Soci di TE, sono state, insomma, trasposte dalla carta millimetrata, in meno di 18 mesi dall’apertura di A58-TEEM, tutte le strade tagliacode che vennero progettate, a metà degli anni ’80, nell’ambito di uno strumento di pianificazione trasportistica definito «Gronda Melegnanese» proprio perché finalizzato a decongestionare il traffico al confine tra il Milanese e il Lodigiano. La costruzione di queste arterie, a causa dell’esiguità di risorse rese disponibili da Stato ed Enti locali, è stata rimandata di decennio in decennio suscitando quel clima di protesta tra i pendolari e gli autotrasportatori che, a cavallo tra il 2009 e il 2011, sfociò in tre clamorosi blocchi della «Via Emilia». Soffocati dallo smog prodotto dalle migliaia di mezzi in libera circolazione all’interno dei centri abitati e stressati da incolonnamenti quasi perenni, centinaia di residenti scesero in piazza, in una sorta di sindrome di Nimby al contrario, per invocare, anziché per stoppare, la realizzazione delle bretelle e delle varianti inaugurate nel 2016.
Molte delle persone che, per quasi mezzo secolo, hanno aspettato il potenziamento dei collegamenti stradali nel SudMilano adesso attendono che i sindaci della zona limitino, attraverso puntuali ordinanze, l’accesso dei TIR nei centri abitati. Ora che i percorsi alternativi per i camion esistono, i primi cittadini di Melegnano, Cerro al Lambro e Vizzolo Predabissi, stanno, d’altra parte, vagliando l’adozione di appositi divieti.