Il revamping delle linee produttive

Il revamping della storica cementeria Italcementi di Rezzato-Mazzano, realizzato con la produzione costantemente attiva. Unico caso di fabbrica con due linee produttive e due forni paralleli, una per il clinker bianco e una per il clinker grigio. Presentazione di una delle cementerie più all’avanguardia per prestazioni, performance, riduzione delle emissioni e contenimento dei consumi energetici

Il sito Italcementi di Rezzato-Mazzano è all'avanguardia oggi in Europa e nel mondo intero grazie alle recenti scelte fatte per il revamping della fabbrica, che ha riguardato diversi interventi sia tecnologici che ambientali.
Fra le novità: la nuova linea di produzione del clinker grigio che sostituisce le due precedenti con molte novità tecniche e tecnologiche, fra cui la nuova linea di cottura. L' innovazione ha previsto sulla linea del bianco, un nuovo sistema di tempra a spruzzo per il contenimento dei consumi idrici e in generale abbiamo potuto osservate innovazioni sull'intero sito produttivo con l'obiettivo di contenere i consumi elettrici, le emissioni in atmosfera e migliorare la qualità ambientale interna al sito con importanti interventi di controllo del rumore e delle polveri. Per il progetto, Italcementi ha investito circa 200 milioni di euro in interventi di ammodernamento, portati a termine recentemente col revamping completo della fabbrica e soprattutto mantenendo sempre gli impianti in piena attività produttiva. Grazie a questo, il sito oggi raggiunge performance di rilievo nella produzione e significativi risparmi energetici e di attenzione all'ambiente che ne fanno una cementeria all'avanguardia.
All'avanguardia del resto, il sito produttivo bresciano lo è sempre stato, sin dalla metà degli anni Sessanta quando avvia la produzione di cementi, già con due linee complete e parallele (nel 1964) con tecnologie avanzate, il tutto controllato da un'unica avveneristica sala comandi centralizzata. Ancora oggi questa rimane la sala controllo dotata delle più sofisticate tecnologie per il monitoraggio di tutti i parametri produttivi. Ci accoglie presso la storica Fabbrica Italcementi di Rezzato e Mazzano, Agostino Rizzo, Direttore Tecnico di Italcementi. Il sito industriale ha appena concluso sotto la sua direzione, l'importante fase di revamping per aggiornare le tecnologie dedicate alla produzione del cemento. Lo stabilimento si trova per due terzi sotto Mazzano e per un terzo nel Comune di Rezzato.


La "Fabbrica"

"Fabbrica", ci spiega Rizzo, perché quella di Rezzato-Mazzano non è una semplice cementeria: nel sito industriale produttivo di cementerie, da sempre, ne convivono due: qui lavorano e producono due forni in parallelo, uno dedicato al clinker bianco e uno al clinker grigio, cosa piuttosto inusuale. Si tratta infatti dell'unico caso fra i siti Italcementi che producono insieme cemento bianco e cemento grigio.  La differenza non è solo il colore, continua Rizzo. Il cemento bianco proviene da materie prime di così elevata purezza che presentano in minima quantità elementi che ne possano alterare il colore, come per esempio gli ossidi di ferro.
Il calcare con tenore di carbonato di calcio più basso raggiunge percentuali superiori al 90%, quindi è un materiale ottimo. I processi produttivi interni alla fabbrica salvaguardano la purezza del materiale destinato alla produzione del bianco, dedicando con linee produttive apposite che separano definitivamente il materiale destinato "al bianco" dal restante materiale destinato al confezionamento del cemento grigio. La qualità del cemento bianco è testimoniata anche dalle numerose richieste commerciali che arrivano dall'estero. La "Fabbrica" Italcementi è dunque nel suo complesso perfettamente simmetrica: dallo stoccaggio, ai forni, macinazione cementi. Vi sono due linee di produzione: da una parte la linea del bianco e dall'altra la linea del grigio, con analoghe strutture: sili per il bianco e sili per il grigio; forno per il bianco e forno per il grigio, materie prime per il bianco e per il grigio. Le due linee corrono parallele con le varie fasi sempre doppie: stoccaggio, essiccazione materie prime, macinazione, cottura, macinazione cementi, stoccaggio cementi.


Dalla cava alla cementeria
Il cuore di una cementeria è la cava. La cava Italcementi di Monte Marguzzo non si vede dalla strada provinciale: occorre andare sul luogo o sorvolarla in elicottero. La cava, come abbiamo detto ha un'ottima qualità di materiali, ma soprattutto è in posizione strategica e tramite pozzi e gallerie essa è collegata direttamente alla cementeria. Ciò costituisce un grossissimo fattore di sostenibilità ambientale. Ricordiamo che l'80% del materiale sfuso da movimentare è il prodotto (calcare) che deve arrivare dalla cava in cementeria.
Questa scelta, lungimirante, fatta già decenni fa, evita il trasporto su gomma che, secondo una stima, sarebbe per la produzione attuale di 120 camion al giorno per 7 giorni alla settimana. Inoltre, sempre con l'obiettivo di ridurre il traffico, è stata realizzata una bretella stradale che collega la strada statale con la cementeria evitando l'abitato di Rezzato. La coltivazione della cava di Monte Marguzzo avviene a fossa, per minimizzare l'impatto ambientale in una zona che storicamente è interessata da forte presenza di attività estrattive. La coltivazione avviene in modo classico, con esplosivo, abbattaggio, trasporto al frantoio primario (produzione 800 ton/ora) coi dumper Perlini, riduzione volumetrica da 60-70 cm a 20-30 cm, poi attraverso una serie di vagli e frantoi il materiale viene selezionato con l'obiettivo di recuperare il calcare più puro destinato alla produzione del bianco.
Dai fronti di escavazione i materiali vengono immessi in un primo pozzo, raggiungono una galleria con un nastro che porta al secondo pozzo e quindi a un secondo nastro che attraversa la strada e raggiunge infine la fabbrica.
Le linee di produzione del bianco e del grigio hanno dunque impianti in comune all'origine. Con la vagliatura viene definitivamente separato nella linea del bianco o del grigio.
Per ogni passaggio successivo di vagliatura, il sotto vaglio va al grigio, il resto va alla vagliatura successiva. Anche in questo caso il sotto vaglio va al grigio e così via, mantenendo la parte migliore, il calcare più pulito, per la linea del bianco e il resto confluisce nel grigio. La selezione è dimensionale. Il ciclo è chiuso e non si scarta nulla. Tutto ciò che non passa nella linea del bianco, viene riportato alla produzione del cemento grigio. Dal momento della vagliatura dunque non c'è più alcun contatto, per evitare del tutto fenomeni di cross contamination (contaminazione incrociata) che imporrebbero di declassare il materiale a causa del suo colore. In questo modo Italcementi riesce a garantire un prodotto perfettamente bianco di altissima qualità. Alle attività di escavazione seguono naturalmente le realizzazioni di interventi di recupero ambientale e paesaggistico con ricostruzione di ecosistemi attraverso rinverdimento e rimboschimento.


Il progetto di Revamping

Il progetto di revamping della cementeria è stato condotto con l'obiettivo di coniugare le esigenze ambientali con le necessità produttive, in linea con le migliori tecnologie disponibili sul mercato.
Delle tre ciminiere che compaiono nell'immagine ormai storica appesa all'ingresso della cementeria, una, insieme al relativo edificio e forno è stata abbattuta per far posto al nuovo forno, con tecnologia innovativa. Il principale intervento infatti è stato la realizzazione di una nuova linea produttiva del clinker grigio in sostituzione delle due precedenti.

 

L'articolo è stato pubblicato a pag 27 del n.627/2017 di Quarry and Construction...continua a leggere