Cava Expotech 2019

L'attività estrattiva e le nuove sfide: innovazione e tecnologia

Dopo il successo registrato lo scorso anno in cava RPR a Bisentrate (MI), si è svolto lo scorso 17 maggio nella cava Nuova Demi di Brembate (BG), l'edizione 2019 di Cava Expotech, evento che ha saputo mettere in relazione il mondo degli imprenditori del settore con il mondo dei produttori di macchine, impianti, materiali e servizi finalizzati alla coltivazione mineraria e alla produzione di materiali di cava.
Questo importante momento d'incontro è stato organizzato da A.N.E.P.L.A Beni e Servizi, la sezione di A.N.E.P.L.A. appositamente dedicata ai fornitori di Servizi, Macchinari e Consulenze al settore estrattivo e alla produzione di aggregati naturali e/o da riciclo, in collaborazione con SCAI e CGT, nonché sponsorizzato da Ma-estro, Tecno-Beton, Mai Pneumatici e Martin Engineering. Grande l'impegno organizzativo profuso da A.N.E.P.L.A. e dal suo Direttore, Francesco Castagna, e grande la disponibilità dei fratelli Doneda, proprietari di Nuova Demi, una delle aziende del settore estrattivo maggiormente all'avanguardia sia per la costante attenzione alla gestione attenta e responsabile delle risorse: dalle energie e materiali alternativi, alla qualità degli interventi di riqualificazione ambientale fino alla tutela della biodiversità, sia per la forte spinta all'innovazione che da sempre pervade l'operato dell'azienda bergamasca. Nuova Demi è apparsa, dunque, da subito la location perfetta per l'edizione 2019 di Cava Expotech, visto che come focus dell'edizione 2019 è stato scelto un tema di grande attualità, ossia l'innovazione tecnologica e le inevitabili sfide che questa impone al settore estrattivo.
Novità, aggiornamenti e testimonianze si sono susseguite durante un approfondimento in aula imperniato sul concetto di Industria 4.0, che ha trovato il la in una semplice ma cruciale domanda: il settore e i suoi attori sono pronti per l'Industria 4.0?
Come ha avuto modo di sottolineare Giorgio Manara, Presidente di A.N.E.P.L.A. Beni e Servizi e Titolare della Ma-estro, azienda specializzata in sistemi di automazione per impianti: "l'Industria 4.0 è un insieme di nuove tecnologie volte a migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti, oltre che la sicurezza sul lavoro. Adottando appositi sistemi tecnologici che permettono di far dialogare macchine e impianti in modo automatizzato - prosegue - si riescono a condividere informazioni in tempo reale sull'andamento della produzione e della azienda, con ovvi e indubbi vantaggi che derivano dalla conoscenza precisa di quello che è il reale costo produttivo, che in cava è molto variabile, si pensi solo al fatto di trattare materiale asciutto o bagnato, e a ridurre gli sprechi, quelli energetici in primis. In più, in Italia, per chi aderisce a questi investimenti, permangono gli incentivi fiscali che, anche se spesso sembrano la prima cosa che salta all'occhio quando si parla di 4.0, non sono che la punta dell'iceberg dei veri vantaggi che l'innovazione tecnologica porta con sé. Innanzitutto serve una riorganizzazione, un cambiamento culturale e di mentalità per poter entrare nell'industria 4.0. Non è tanto la tecnologia quanto le persone che devono entrare nell'ottica 4.0 e, pertanto, occorre una cultura aziendale tale da consentire di gestire al meglio tutte le informazioni che si ricavano dalle macchine e dagli impianti. Va da sé quindi che si creino nuove figure professionali, che, opportunamente formate potranno e dovranno controllare l'andamento di tutta la produzione attraverso sistemi semplici e intuitivi, calati su misura del cliente - sottolinea Manara - cosicché risultino in grado di offrire reali vantaggi, specie alle piccole realtà che, per loro costituzione, spesso non sono così tanto strutturate".
Appare quindi chiaro che se si vuole gestire al meglio e ottimizzare un'azienda occorre partire innanzitutto dal controllo, controllo che deriva dai sistemi innovativi e tecnologici che ormai risultano imprescindibili. Come conferma Eleonora Doneda, Communication Manager di Nuova Demi spa: "bisogna restare al passo con i tempi, noi abbiamo iniziato nel 2017 a beneficiare dei vantaggi offerti dall'industria 4.0, ora abbiamo tre mezzi, tra cui un escavatore che lavora nella cava di Ciserano che si interfaccia direttamente con il nostro software gestionale, e abbiamo dismesso la pesa tradizionale a fronte di una pesa integrata sui mezzi anch'essa connessa direttamente con il nostro gestionale. Non esiste progresso senza innovazione tecnologica - evidenzia - e non esiste innovazione tecnologica senza innovazione culturale che si declina anche in una serie di iniziative volte a coinvolgere la comunità e il territorio, affinché si avvicinino all'attività di cava, sempre guardata con molto sospetto". Tema di grande attualità quello del dialogo con il territorio che, come ha posto in luce Paolo Zambianchi, Presidente A.N.E.P.L.A., nonché Direttore Tecnico di Holcim Aggregati e Calcestruzzi: "è fondamentale per la sopravvivenza delle cave stesse, in quanto se le nostre attività non sono accettate dal territorio sono destinate a scomparire, pertanto per dar vita a progetti con i territori, occorre fare utili e per fare utili occorre investire in tecnologia. Non possiamo più essere visti come coloro che giocano con il secchiello e la paletta, siamo imprenditori e se oggi i margini purtroppo si sono ridotti, assumono ancora più importanza temi quali l'efficienza produttiva ed energetica, la riduzione dei costi, il controllo e la gestione di tutti i processi. Ecco quindi che, prima dello sforzo economico per l'acquisto di macchine e sistemi tecnologicamente avanzati, occorre attivare un cambio di prospettiva, per rendere davvero più efficiente il processo di cava, cosa che possiamo fare solo sapendo realmente quanto produciamo e quanto questo realmente ci costa".
Lato movimento terra una grossa mano in questa direzione la possano offrire due colossi, SCAI e CGT, con la collaborazione dei quali è stato organizzato il Cava Expotech 2019.

 

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