Sorbolo Edu City

I lavori in corso del primo Progetto Urbano Strategico partecipato

PROGETTO DI RICERCA

Responsabilità scientifica: Dario Costi
Gruppo di lavoro: Marco Malacarne, Francesco Nicolini, Emanuele Ortolan
Collaborazione scientifica: Felice Giuliani e Antonio Montepara

Come occasione di verifica applicata ad un centro urbano e dopo l'esperienza di Parma Città Futura, la metodologia del Progetto Urbano Strategico (P.U.S.) ha elaborato la prefigurazione di una strategia di rigenerazione per il Comune di Sorbolo, piccolo insediamento di 10.000 abitanti a pochi chilometri da Parma.
Dall'autunno del 2016 alla primavera del 2018 un gruppo di ricerca dell'Università di Parma ha portato a termine, in stretta collaborazione con gli Enti pubblici coinvolti, uno scenario architettonico complessivo come visione condivisa da porre alla base delle scelte future per lo sviluppo della città.
La traccia metodologica del Progetto Urbano Strategico si è fondata sulla base di un'idea di città che potesse servire gli abitanti con un nuovo sistema urbano di spazi pubblici e di architetture di significato collettivo.
La città dei coretti stili di vita proposta dall'Amministrazione Comunale diviene così l'orizzonte generale per ridisegnare l'insediamento intorno ad un circuito di relazioni urbane per pedoni e ciclisti.

La costruzione di un Campus scolastico all'interno delle aree degli impianti sportivi del paese, garantita dal finanziamento ottenuto tramite il bando nazionale Scuole Innovative è stato il primo passo. Proprio il Campus scolastico e sportivo in costruzione e la valorizzazione delle strutture esistenti con la presenza del nuovo campo sintetico, che ha consentito a Sorbolo di diventare Centro Federale della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), sono le prime azioni concrete di un assetto urbano attraverso cui promuovere un nuovo modo di abitare la città.
La modalità di lavoro si è articolata in due fasi strettamente legate tra loro: una prima di lavoro didattico e una di ricerca universitaria.
Una è divenuta tema di didattica nel Laboratorio di progettazione del secondo anno del Corso di Laurea in Scienze dell'architettura dell'Università degli Studi di Parma nell'A.A. 2016/2017, grazie alla quale quaranta studenti si sono applicati nella definizione di alcuni scenari alla scala architettonica.
L'altra, sviluppata da un gruppo di ricerca costituito per l'occasione, ha affinato il lavoro svolto all'interno del laboratorio selezionando, tra le ipotesi esplorate, le soluzioni più convincenti e ha elaborato la proposta finale al termine di una fase di confronto con l'Amministrazione, la popolazione e gli stakeholder del territorio. Questo percorso ha generato un programma di mostre e dibattiti che hanno consentito agli Enti pubblici interessati una verifica continua degli esiti possibili per dare riscontro alla cittadinanza sugli sviluppi previsti per il territorio.
Dall'estate del 2017 il lavoro didattico è stato allestito nel Centro Servizi del Comune e sono stati organizzati una serie di appuntamenti che, sin dalla presentazione iniziale, hanno consentito di raccogliere le prime osservazioni dell'Amministrazione e dei cittadini, che riuniti intorno al grande modello urbano, hanno potuto ritrovarsi, orientarsi e toccare con mano le prefigurazioni progettuali immaginate per la loro città.

Questi momenti hanno guidato i ricercatori coinvolti sulle scelte da sviluppare e precisare.
Dopo l'estate il gruppo di ricerca ha poi redatto un primo affinamento, presentato nell'autunno del 2017 in occasione della Fiera annuale di Sorbolo, dove sono stati allestiti in piazza all'aperto, il grande modello urbano e i plastici architettonici dei singoli interventi. Quest'iniziativa, volta a coinvolgere in maniera attiva i cittadini nel percorso di definizione delle scelte strategiche future, è servita anche per lanciare, in vista della primavera successiva, un percorso di partecipazione aperto alla popolazione che ha affrontato questioni centrali del futuro del paese come sport, ambiente, salute, benessere, oltre ad elaborare un modello pedagogico sperimentale per la scuola da realizzare.
Gli indirizzi scaturiti, stilati da interlocutori chiamati in causa per l'occasione come Arpae e Ausl oltre che da docenti Universitari degli atenei di Parma, Bologna e Piacenza, si sono affiancati al lavoro di prefigurazione progettuale e sono parte integrante della proposta strategica per la definizione della Edu City.
Al termine di questo processo durato quasi due anni che ha visto susseguirsi didattica, ricerca e discussione pubblica, il gruppo di lavoro ha affinato un Progetto Urbano Strategico che individua sei aree di intervento attraverso cui attuare la Rigenerazione Urbana tramite l'architettura. Alle sei aree, individuate dal Progetto attraverso un Masterplan, corrispondono sei architetture che danno vita ad un sistema di relazioni urbane lungo un percorso caratterizzato da connessioni protette tra le parti di città e da una serie di nuove polarità che presidiano i percorsi ciclopedonali favorendo l'utilizzo di un nuovo sistema di mobilità lenta. I nuclei di questo percorso sono quelle che chiamiamo "architetture delle relazioni", veri e propri nodi, sintesi tra attraversamenti e soste che rivestono un'importanza strategica sia dal punto di vista della posizione all'interno del nuovo assetto urbano, sia dal punto di vista delle destinazioni d'uso da insediare. Ogni nodo prende forma dal percorso su cui si attesta e diviene una tappa di un sistema di luoghi con funzioni pensate per i bisogni della città dei corretti stili di vita. Ogni soluzione prevede, per la propria attuazione, il coinvolgimento di soggetti privati per garantire la sostenibilità economica di interventi finalizzati a produrre economia urbana e al contempo, garantire vantaggi pubblici.

Il P.U.S. recepisce l'azione di spostamento delle scuole primaria e secondaria dalle due sedi attuali all'area sportiva e immagina di completare questa riorganizzazione integrandola alla città, ripensando e mettendo a sistema una serie di ambiti tra la piazza del Comune e il nuovo Campus che prefigurano un sistema di nuove relazioni urbane.
Partendo dal centro urbano, la prima tappa del nuovo sistema di relazioni urbane è quella del Municipio. Qui, il P.U.S. immagina, attraverso due ipotesi alternative, demolizioni parziali o totali degli ampliamenti scolastici recenti consentendo una nuova permeabilità con i parchi disposti lungo l'asse del Centro Servizi, mediata da una piccola piazza presidiata da una caffetteria e una foresteria per gli eventi sportivi. Le soluzioni prefigurate prevedono di riaprire il nucleo storico delle scuole elementari come foresteria per le attività sportive, dove allestire la collezione di sculture del Maestro Froni donate al Comune.
Proseguendo, un sistema di giardini pubblici da riordinare si sviluppa alle spalle delle scuole attuali mettendo in comunicazione la sede Municipale con il Centro Civico e il Centro Servizi. Da qui sarà possibile proseguire fino ad un ulteriore ambito verde all'interno del quale è posizionata la seconda tappa del percorso: Casa Anzolla. Si tratta di un edificio rurale già di proprietà comunale, articolato nella tipica suddivisione tripartita con casa, porta morta e stalla che verrà destinato a fattoria didattica. Alle sue spalle, il P.U.S. propone la realizzazione di una nuova architettura su un unico livello che fa da fondale al complesso storico ed è articolata in tre parti: uno spazio di ricovero attrezzi per gli orti didattici, una caffetteria e un ristorante che potrà utilizzare la struttura storica per grandi eventi da estendere nelle stalle e nel fienile.

Dall'altra parte della strada troviamo la terza tappa del percorso, l'edificio che oggi ospita la scuola secondaria e che verrà liberato con la realizzazione del Campus. Il P.U.S. verifica la possibilità di una riqualificazione e suddivisione dell'edificio in due ambiti indipendenti, sfruttando la partizione per piani orizzontali.

Il primo ambito, raggiungibile dall'attuale cortile, potrà ospitare la Casa della Salute e/o un centro studi sugli effetti dei corretti stili di vita, in accordo con Ausl che è partner del processo. Gli altri due livelli superiori potranno essere disimpegnati dall'ingresso d'angolo attuale attraverso un portale esterno che ridisegna l'accesso. Questi livelli sono idonei ad ospitare funzioni didattiche che suggeriscono l'insediamento di destinazioni coerenti con la Edu City: un indirizzo professionalizzante delle politiche regionali sulla formazione o il trasferimento del liceo sportivo superiore di Parma.
Spostandosi ancora verso ovest si raggiunge la quarta tappa, il Campus scolastico e sportivo in corso di attuazione. Qui, il campo da rugby al centro sarà circondato da una serie di polarità integrate: la palestra esistente con circolo ricreativo e la tensostruttura per il tennis a nord, la nuova scuola secondaria da progettare a ovest.
Nell'area libera a est, il P.U.S. prevede la realizzazione di un palasport polifunzionale per le attività motorie indoor, ma anche in grado di ospitare sia eventi al coperto, sia di diventare esso stesso palcoscenico per eventi all'aperto che verranno ospitati nel campo da rugby.
Scendendo verso sud e superando il campo in sintetico del nuovo Centro Sportivo della F.I.G.C. il Progetto Urbano Strategico immagina di completare la dotazione impiantistica per lo sport grazie ad un complesso natatorio integrato al disegno del parco previsto dalla nuova area di espansione urbana. L'edificio presenta un grande volume emergente, mentre le piscine potranno ospitare due vasche per l'attività sia invernale che estiva, una palestra e strutture per l'intrattenimento.
Più a sud est si trova l'ultima tappa del percorso: la stazione ferroviaria.
Uno dei principali problemi di Sorbolo è proprio l'attuale nodo viabilistico tra città e quartiere Venezia in corrispondenza del passaggio a livello su via Mantova, adiacente la stazione.
L'odierno assetto crea difficoltà evidenti per quanto riguarda la sicurezza, lo smog (prodotto dai mezzi che dalla Cispadana convergono obbligatoriamente verso Parma e restano incolonnati in prossimità del semaforo legato al passaggio a livello) e le difficoltà di relazione che disincentivano la fruizione della città da parte della popolazione residente al di là della linea ferroviaria. Oltre a risolvere un tangibile problema urbano, la proposta si dimostra notevolmente più contenuta nei costi rispetto all'intervento prospettato dagli strumenti della pianificazione che prevedono, ad oggi, uno svincolo viabilistico prima del centro urbano per chiudere il passaggio a livello e a rimuovere il semaforo. Tale scelta separerebbe in maniera definitiva il quartiere Venezia dalla città, non solo disincentivando l'attività motoria e i corretti stili di vita, ma anche la semplice e fondamentale possibilità di attivare un senso di comunità nella popolazione.
L'area ferroviaria è infatti compresa tra la fabbrica dismessa Silver e via Mantova. Proprio quest'arteria viabilistica di connessione con Parma e con i territori d'Oltr'Enza, insieme alla linea ferroviaria, segna un importante limite di attraversamento e relazioni mancate tra il centro della città di Sorbolo e il quartiere isolato. La stazione ferroviaria potrà diventare, grazie alla soluzione immaginata dal P.U.S. un crocevia fondamentale del nuovo assetto delle relazioni urbane andando a disegnare una riconnessione viabilistica che immagina un sottopasso carrabile e due collegamenti lenti, con piste ciclopedonali e percorsi a piedi che sostituiscono l'attuale semaforo con passaggio a livello e ricongiungono il quartiere Venezia al centro urbano risolvendo la forte concentrazione di traffico passante.
Per questa tappa il P.U.S. prefigura due ipotesi. La prima prevede il solo intervento infrastrutturale del sottopasso carrabile e ciclopedonale, collegato a via Mantova con una rotonda di smistamento dei mezzi. Questa soluzione prevede una nuova stazione su due livelli di cui uno ipogeo e collegato ad una piazza passante in rapporto diretto con l'area ex Silver, recuperata come polo di servizi commerciali e terziari.

La seconda ipotesi ridisegna il nodo senza una piazza passante sotto la ferrovia e prefigura una nuova stazione alla quota della città con una piazza pedonale alberata antistante la caffetteria, posta in corrispondenza della testata di archeologia industriale del complesso Silver. Lungo il lato adiacente alla strada si apre una pensilina d'attesa per gli autobus mentre sul retro l'intervento recupera l'attuale area parcheggi.
In questo contesto il Progetto Urbano Strategico ha dimostrato la sua utilità e la necessità che l'architettura guidi le strategie per la Rigenerazione urbana all'interno di un sistema collegato di interventi.
Gli scenari immaginati attraverso la metodologia del P.U.S. hanno difatti prodotto i primi esiti concreti fornendo una visione strategica per la rigenerazione dell'area della stazione che la Regione Emilia-Romagna con RFI, in sintonia con l'amministrazione comunale di Sorbolo, ha sposato e sta perfezionando a livello progettuale.
Questo risultato è un riconoscimento di valore per le attività di didattica e di ricerca svolte in ambito universitario e costituisce anche un momento di riflessione sull'importanza del dialogo tra le varie discipline e sul fondamentale confronto che il Progetto Urbano può attivare con gli Enti per la definizione di scenari strategici condivisi.