La punta in più

A Sambuca di Sicilia presso Sicilcave srl abbiamo potuto vedere all'opera un martello a colpo variabile V55 coadiuvato da un vecchio BRV32 a testimoniare l'indistruttibilità dei martelli demolitori idraulici Montabert, distribuiti da oltre 30 anni in Sicilia e nel Centro Sud Italia da Air Service srl

Sono le tre punte di Capo Peloro a Messina, Capo Boeo a Marsala e Capo Passero a Portopalo a dare l'antico nome di Trinacria a una delle regioni più affascinanti d'Italia. Ci siamo recati nell'agrigentino, e precisamente nella Valle del Belice a pochi chilometri da Sambuca di Sicilia, il paese arabo insignito lo scorso anno del titolo di "borgo più bello d'Italia", per vedere all'opera il V55 di Montabert, a 450 m di altitudine con il vento di scirocco a sferzare le candide bancate della cava Sicilcave, in cui il carbonato di calcio è reso ancora più bianco dal contrasto con il turchese del cielo, profondo come solo qui riesce ad essere.
Aperta nel 1987, la cava si estende per una cinquantina di ettari, di cui una ventina di giacimento vero e proprio. Ad accoglierci troviamo Melchiorre Di Maria, socio, insieme ai due fratelli Pasquale e Fabrizio, di Sicilcave srl che ci spiega che: "la cava è stata un lascito di nostro padre che ha iniziato la coltivazione una trentina d'anni fa producendo inerti per conglomerati bituminosi e cementizi, malte per intonaci e materiale aggregante per sottofondi stradali. Le nostre pezzature - prosegue - vanno dalla sabbia da 0,3-0,5 mm, ai pietrischi da 0,6 - 0,8 - 12 e 15 mm per poi passare alla breccia da 20 mm fino a 130 mm, il tutto per una produzione complessiva di 200 m cubi all'ora, ossia 1500 m cubi al giorno con i quali riforniamo sia le imprese di costruzioni che, soprattutto, gli impianti di calcestruzzo e conglomerati bituminosi delle province di Agrigento, Trapani, Palermo e Caltanissetta".
Una simile produzione deve essere garantita da un'estrazione costante, resa possibile sia dall'esplosivo che dall'uso dei martelli demolitori idraulici Montabert. In particolare, come ci spiega ancora Melchiorre Di Maria: "attualmente siamo in fase di rinnovo della concessione, di conseguenza fintanto che non abbiamo la nuova autorizzazione non possiamo utilizzare l'esplosivo per abbattere i fronti, mancanza a cui sopperiamo grazie all'utilizzo del V55 Montabert, giunto in cava da un paio di mesi per coadiuvare il lavoro di altri due martelloni che noi, comunque, al di là di questo momentaneo periodo di burocratica transizione, utilizziamo quotidianamente nella nostra attività, tanto per abbattere il materiale posto nei venti metri di fascia di confine che delimita l'area di estrazione, così da operare sempre in totale sicurezza, quanto per staccare completamente il cosiddetto piede dopo le brillate, nonché fare opera di rifinitura bancate".
Ed è proprio nell'opera di definizione dei gradoni di cava che vediamo impegnato il V55, un martello dal peso operativo di 3,430 kg, con portata d'olio da 240 a 320 l/min, pressione operativa di 165 bar e una frequenza che può oscillare dai 440 ai 1.045 bpm. Qui lo vediamo montato su un escavatore Volvo da 46 t, essendo adatto a escavatori con un tonnellaggio compreso fra le 35 e le 55 t. Ma la vera peculiarità di questo martello demolitore idraulico sta nel fatto che è in grado di adeguare automaticamente le sue prestazioni al materiale da demolire.  Così come tutti gli altri martelli a colpo variabile di Montabert (il V32, il V45 e il V65), il V55 presenta la variazione automatica di energia e frequenza, che tradotto vuol dire che il martello adatta il suo lavoro alla durezza della roccia e fornisce solo l'energia necessaria a romperla, regolandosi automaticamente da un colpo all'altro, cosicchè se il materiale è tenero lavora in alta frequenza e bassa energia, mentre se il materiale è duro e tenace opera in bassa frequenza e alta energia.
E il materiale da estrarre nella cava di Sicilcave di Sambuca di Sicilia è particolarmente duro, tanto che il V55 riesce a dare il meglio di sé grazie anche al sistema di recupero dell'energia ideato da Montabert, tale per cui il contraccolpo viene catturato per essere sfruttato per il colpo successivo. Infatti, come ci spiega Salvatore Cappello, product manager della Air Service srl: "il recupero dell'energia avviene attraverso delle luci interne del martello, ossia dei passaggi idraulici che consentono di recuperare l'energia che non viene sprigionata nel terreno nell'istante esatto del colpo, e che verrebbe dispersa in calore e vibrazioni, garantendo invece un recupero di olio che serve per dare più forza al colpo successivo. Proprio per questo tipo di tecnologia - prosegue Cappello - con questo martello si riescono ad avere le prestazioni di un demolitore di classe superiore, che consumerebbe di più, peserebbe di più e causerebbe più vibrazioni all'escavatore al quale è montato, con la diretta conseguenza che la macchina dovrebbe essere di tonnellaggio superiore e pertanto consumerebbe anch'essa di più, innescando un circolo vizioso poco produttivo".  L'esatto contrario di quanto avviene utilizzando il V55, grazie anche alla centrale di ingrassaggio e al posizionatore di battuta che garantiscono tempi più lunghi fra una manutenzione e l'altra e una maggiore vita utile del martello.
Difatti, come ci illustra Cappello: "Air Service per i martelli Montabert dà in dotazione sia una centrale di ingrassaggio che funziona idraulicamente affinché il martello possa lavorare sempre con la giusta quantità di grasso, sia un posizionatore di battuta, che altro non è che una valvola allocata sul braccio, utile a mantenere l'utensile in linea onde evitare dannose flessioni, letali per le boccole, mentre il martello è in funzione. Non solo - sottolinea ancora Cappello - con il posizionatore di battuta si allunga la vita delle boccole e del martello stesso, ma si allunga la vita anche dell'escavatore al quale è montato, in quanto per dimensione e lunghezza il martello diventa, una leva per il braccio dell'escavatore sollecitandolo e ponendolo sotto stress; sollecitazioni e stress che vengono invece ridotte grazie proprio a questo sistema che riesce a proteggere la macchina, tanto da venirci richiesto il suo montaggio anche su martelli non Montabert, visto che, ovviamente, riesce a ridurre altresì le vibrazioni in cabina". Come ci conferma Giuseppe Tavormina, escavatorista: "le vibrazioni sono davvero ridotte, così come ridotta è la manutenzione del martello, al punto che devo solo rabboccare la vaschetta del grasso ogni settimana e girare la punta ogni 50 ore; per il resto il martello fa tutto da solo: una volta regolata pressione e portata al collaudo, il cambio di frequenza avviene in automatico, con 15 diverse velocità che garantiscono un'ottima produttività, semplificandomi di molto il lavoro visto che non devo neanche preoccuparmi dei colpi a vuoto".
Tutte queste caratteristiche rendono il V55, così come tutti i martelli a colpo variabile di Montabert, unici e radicalmente differenti dai martelli tradizionali, garantendo un sicuro ritorno di investimento. Ce lo conferma lo stesso Melchiorre Di Maria dicendo che: "a breve acquisteremo un altro Montabert, perché è vero che l'utensile in sé, la centrale di ingrassaggio e il posizionatore di battuta incidono sul prezzo iniziale ma i benefici che si hanno superano di gran lunga i costi, in quanto, non solo la macchina è più protetta, quindi più affidabile e necessitante di minor manutenzione, ma è anche molto più produttiva arrivando addirittura a sgravare l'operatore dal dover ingrassare il martello a mano o dal dall'essere perfetto nel suo utilizzo, considerando pure che il V55 lavora una media di dieci ore al giorno, con periodi anche di due turni da otto più otto ore. In più - evidenzia - per qualsiasi necessità i tecnici Air Service sono sempre disponibili e ci assistono durante tutta la vita del martello, consigliandoci e fornendoci ad esempio anche il lubrificante migliore, quello che più si adatta alle nostre temperature e, in generale, trovando le soluzioni più adeguate alle nostre esigenze. D'altronde conclude - il rapporto con Air Service dura da più di vent'anni: quando abbiamo introdotto in cava il primo martello a colpo variabile di Montabert, ossia il BRV32 che, non solo è ancora in pienissima attività ma rappresenta da 25 anni un punto fermo della nostra cava". Così come un punto fermo indiscusso nella distribuzione e assistenza dei martelli Montabert, ma anche dei motocompressori, gruppi elettrogeni e torri faro Doosan, dei martelli fondo foro e delle punte Sandvik e degli elettrocompressori Ingersoll Rand, è Air Service srl con la sua sede di Termini Imerese (PA) e la filiale di Portico di Caserta, che si è sempre distinta per la capacità tecnica di selezionare i macchinari e le tecnologie utili alle imprese, nonchè per la velocità e qualità degli interventi manutentivi, tanto che come dice Di Maria: "non solo è una certezza, un punto fermo per noi, ma è quasi la punta in più della nostra meravigliosa isola".