L’essenziale invisibile agli occhi

Dopo la transizione da Lombardini a Kohler Engines, il brand padre dei KDI si è presentato al bauma forte di referenze autorevoli che hanno confermato la sua leadership nel campo dei motori senza DPF. Abbiamo visitato l'headquarters di Reggio Emilia

La storia è storia. Che sia storia americana o storia italiana, anzi, emiliana. Nella terra dei motori, dall'unione di due storici marchi, quali Kohler e Lombardini, non ci si poteva che aspettare grandi cose, e così è stato. E ora che Kohler ha definitivamente preso il posto del marchio Lombardini, una nuova fase si spalanca dinnanzi a chi fa motori da quasi un secolo. Una precisazione però è d'obbligo, soprattutto per comprendere qual è la storia di un marchio e in che direzione questo è proiettato.
Come ci spiega Nino De Giglio - Direttore Brand e Comunicazione, Engines EMEA: "L'acquisizione è avvenuta nel 2007 e il cambio del brand solo a fine 2015, quindi è stato molto graduale. Affermare a livello globale il brand Kohler, marchio già internazionale e con l'ambizione di estendersi a livello mondiale - prosegue De Giglio - è stata la scelta strategica fatta dall'azienda per raccogliere la grande eredità del marchio Lombardini, forte soprattutto in agricoltura, ed estenderlo all'intero comparto industriale off road".
Al di là dell'intervento di restyling che ha visto protagonista la sede di Reggio Emilia, passata dai tradizionali bianco, arancio e nero della Lombardini all'elegante grigio antracite Kohler e alla realizzazione della modernissima Demo Area antistante l'ingresso, si può benissimo affermare che sono stati i motori KDI (Kohler Direct Injection) ad aver segnato il vero passaggio Lombardini-Kohler, portando all'arricchimento della gamma (con motori diesel fino a 100 KW e benzina fino a 40 HP) e lanciando il brand nel settore construction.
Il grande headquarters reggiano, che abbiamo avuto il piacere di visitare, rappresenta il polo da cui si sviluppa il motore diesel, con una responsabilità di vendita che si estende dall'Europa, al Middle East e Africa, e fa da contraltare all'headquarter del benzina, situato a Kohler in Wisconsin. Come precisa De Giglio: "La famiglia Kohler dopo aver acquistato l'azienda ha subito investito, tanto che nel 2012 avevamo già una gamma di prodotto più articolata, conforme alle normative di emissioni EPA Tier 4 Final e EU Stage 3B, che si era estesa da 45 a 56 KW con KDI 1.9 e 2.5; nel 2014 abbiamo lanciato il terzo modello della famiglia KDI, ossia il 3404 di cilindrata che ci ha permesso di avere una gamma fino a 100 KW (conforme EU Stage 4), cosa che ci fa essere completamente allineati con la gamma della Yanhmar e della Kubota. Ovviamente - prosegue - non produciamo, a differenza loro, macchine e motori, ma solo motori: senza DPF, con 4 valvole per cilindro, turbo utilizzato a geometria fissa, impianto Common Rail a 2000 bar impiegato per utilizzo industriale, insomma tutte caratteristiche che fanno sì che il nostro motore sia di un livello superiore rispetto alla concorrenza".
Ma quello che ha veramente distinto i motori KDI è stato il fatto che, a differenza dei concorrenti che semplicemente aggiungevano ai loro motori un DPF per rispettare le normative sulle emissioni, i KDI erano, e sono, motori disegnati da zero. Gli eccellenti valori di potenza e coppia, le dimensioni contenute e la mancanza di dispositivi di abbattimento del particolato, come il DPF, hanno consentito di sostituire motorizzazioni più grandi con motori di cilindrate inferiori, consentendo anche, e allo stesso tempo, di ridurre i consumi e allungare gli intervalli di manutenzione. Tutto ciò non a scapito delle performances, tanto che, se nel 2011 il KDI è stato il primo motore diesel a marchio Kohler ad essere realizzato in Italia, un anno dopo, lo stesso KDI è riuscito a vincere il premio "Diesel of the Year2012" assegnato dalla rivista Diesel durante la fiera INTERMAT di Parigi: premio rivinto anche nel 2015.
Il successo riscosso dalla gamma KDI di KOHLER Engines è oggi senz'altro evidente dal numero di applicazioni presenti sul mercato e dalla fiducia ad esso riconosciuta da numerosi marchi di primissimo piano nel mondo delle costruzioni e non solo. Ecco allora che Kohler si è presentato al recentissimo bauma di Monaco di Baviera con uno stand caratterizzato da un enorme schermo su cui venivano proiettate le interviste ai principali OEMs che avevano scelto i motori Kohler per le proprie macchine. Solo per citarne alcuni: Avant Tecno, Bruno Generators, Bugnot Broyeurs, Elentek srl, Fiori Group, Green Power Systems, Haulotte Group, Kramer-Werke, Idrofoglia, Inmesol, JaNo, JCB, MDB srl, MultiOne (CSF), Omac, SDMO Industries, Varisco, Vietz e Zeck.

 

 

Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 52 del n. 624/2016 di Quarry & Construction...continua a leggere