Non più cava cantiere ma “severe”

Il settore delle cave è in profonda trasformazione: laddove dominavano mezzi semplici e standardizzati ora trovano sempre più spazio trucks modernissimi e sempre più customizzati in base alle specifiche esigenze del cliente. Volvo Trucks ha intercettato questo cambiamento e ne sta cavalcando l'onda, offrendo veicoli di altissimo livello, come quelli che abbiamo potuto testare in occasione del "Construction Event" tenutosi lo scorso giugno nella cava di Palosco (BG)


Per chi ancora pensava che la cava fosse un ambiente primitivo, popolato da macchine certo robuste, ma in qualche modo elementari e semplici, il Volvo Trucks Construction Event ha rappresentato l'occasione giusta per ricredersi definitivamente. Evento partito dallo Svezia e arrivato in Italia dopo aver toccato 12 paesi in tutto il globo, lo scorso giugno ha fatto tappa nella cava di Palosco in provincia di Bergamo, in cui stampa di settore e oltre 200 clienti provenienti da tutta Italia hanno potuto testare i diversi veicoli del costruttore svedese dedicati al settore Construction, scoprendo un mondo ad alto tasso tecnologico.
Sei i veicoli in prova: quattro FMX configurazione Carro, i giganti dei cantieri, robusti e resistenti, e due FH 500, sempre con configurazione Carro, con paraurti rinforzato e sollevamento asse in tandem, per ottenere la trazione e la capacità di carico di quattro ruote motrici con la guidabilità e l'efficienza delle due ruote motrici.
Due i percorsi a disposizione degli interessati: Performance e Agility. Il primo, pensato per i due FH500 e per i due FMX 500 e 540, prevedeva scoscesi tratti in salita e quindi in discesa, per testare le prestazioni dei veicoli e sperimentare i vantaggi delle tecnologie a disposizione, mentre il secondo, ideato per i due FMX 460 e 500, metteva alla prova l'agilità dei veicoli con guadi, rampe, dossetti e passaggi fuori strada.


Un settore in trasformazione

Il test drive dei mezzi è stato però solo il coronamento di una giornata che è iniziata con una conferenza stampa di benvenuto di Claudio Gallerani, Direttore Commerciale di Volvo Trucks Italia.
"Negli ultimi anni - ha spiegato il dirigente - il segmento "severe", ovvero quello delle macchine per impieghi gravosi, si è allargato, anche se non è ancora tornato ai livelli pre-crisi. Se in passato si immatricolavano infatti oltre 5.000 macchine oltre le 16 tonnellate l'anno, nel 2017 le cifre si aggiravano attorno ai 1.700 mezzi. Va però segnalato che nell'anno solare fra Maggio 2017 e Maggio 2018 la crescita è stata pari al 22%, a riconferma di un mercato vivace e in crescita.
Dall'inizio degli anni 2000 ad oggi i clienti sono radicalmente cambiati e ora vogliono macchine più flessibili, da far lavorare anche in ambiti diversi dalla cava e magari anche utilizzare su strada in condizioni di trasporto normali. Soprattutto vogliono mezzi che garantiscano condizioni di lavoro sempre migliori, quindi una cabina confortevole ed ergonomica, dotata di aria climatizzata e di protezioni acustiche. In questo contesto di grandi cambiamenti Volvo Trucks è riuscita a crescere, ritagliandosi un proprio spazio: dalla quota del 4-6% dell'epoca pre-crisi, nel 2017 è arrivata al traguardo del 12,3%, soprattutto grazie allo specialista FMX".
Perchè la scelta di definire "severe" questo settore e non più soltanto cava-cantiere? Secondo Gallerani l'etichetta di cava-cantiere per questo mondo è ormai obsoleta, "in quanto di esso fanno parte sia il movimento terra puro, che il trasporto di inerti o manufatti. Basti dire che le versioni trattore degli automezzi, agganciano le più diverse tipologie di semirimorchi specifici, fino ad arrivare al settore recupero e smaltimento".
Come conferma Claudio Sivilotti, Product Manager Volvo Trucks: "l'ultima tendenza di mercato è quella di richiedere un crossover tra cava e strada: questi due mondi si stanno mescolando, anche a causa della crisi economica che ha modificato radicalmente il mondo dei trasporti in generale. Così l'automezzo FMX, che era nato per il cantiere, in realtà si sta rivelando un protagonista anche su strada, mentre il modello FH, che era stato ideato per la strada, viene allestito per essere utilizzato in cava. Non è esagerato dire che Volvo Trucks ha il crossover nel DNA, come dimostrano alcune sue peculiarità, quali da una parte il paraurti alto che ha permesso di alzare gli automezzi rendendoli più prestanti nell'off-road, e dall'altra le curatissime cabine da veicolo stradale. È interessante notare che in questo contesto di mercato cresce anche la richiesta di macchine customizzate, realizzate su misura in base alle esigenze del cliente: ad esempio ci sono stati chiesti mezzi molto bassi ma con una portata elevata degli assi, tale da averci fatto optare per un telaio basso. La gamma di soluzioni che abbiamo presentato per venire incontro alle esigenze di lavoro degli utilizzatori, dimostra nei fatti il superamento, da parte nostra, del concetto di veicolo standard".

Le innovazioni tecnologiche
Cosa rende gli automezzi Volvo FMX e FH veramente versatili e flessibili? Sicuramente le caratteristiche strutturali e tecniche: le possibili combinazioni del particolare sistema di assali, le sospensioni pneumatiche posteriori, i paraurti rinforzati frazionati, le piastre di rinforzo/protezione anteriore... Non bisogna però dimenticare le innovazioni tecnologiche, che li rendono ancora più prestanti ed efficaci in tutti gli ambiti. Come ha sottolineato Luca Cantarelli, Sales engineer Bodybuilder support Volvo Trucks: "Una delle più importanti è senza dubbio rappresentata dal Controllo Automatico della Trazione (ATC), un dispositivo automatizzato di inserimento della trazione. Test effettuati negli anni hanno infatti dimostrato che la trazione permanente è inutile, in quanto viene impiegata soltanto per il 5% del tempo lavorativo, anche in cava. Oltretutto avere l'asse sempre innestato aumenta i consumi di carburante e l'usura degli pneumatici. Volvo ha quindi optato per questo sistema automatizzato, in cui una spia luminosa avvisa l'operatore dell'innesto della trazione. Trazione comunque sempre attivabile manualmente nel caso l'operatore ritenga che il suo inserimento sia necessario.
I trucks Volvo sono dotati anche di I-Shift Dual Clutch, il primo cambio con sistema a doppia frizione per veicoli pesanti, che consente cambi di marcia rapidi e fluidi e aumenta il comfort e l'efficienza del veicolo anche sui tratti più impegnativi. I-Shift è estremamente versatile anche grazie alla possibilità di scegliere uno o due primini, che riducono fino al 75% la sollecitazione sulla frizione. Questo cambio con primini assicura una potenza tale da consentire ai veicoli di partire da fermi su strade pianeggianti con carichi fino a 325 tonnellate. Il rapporto di trasmissione permette di guidare a velocità minime, 0,5 km/h, consentendo al veicolo di avanzare con estrema lentezza. Questa caratteristica risulta particolarmente utile quando si eseguono manovre di precisione, soprattutto per le retromarce. Il notevole rapporto di trasmissione dell'I-Shift con primini è reso possibile dal nuovo gruppo di demoltiplicazione aggiunto a un I-Shift standard. Molti dei nuovi componenti, quali ingranaggi, manicotti di innesto e sincronizzatori del selettore, sono stati realizzati con materiali ad alta resistenza, che assicurano al cambio una durata decisamente superiore".
Un altro punto di forza tecnologico degli automezzi Volvo è il Dynamic Steering, il sistema di assistenza allo sterzo che assicura stabilità perfetta alle alte velocità, controllo totale alle basse velocità e notevole riduzione delle sollecitazioni a muscoli e giunture. "L'operatore - ha spiegato Cantarelli - non deve più affaticarsi sul volante per sterzare, dato che nella guida a bassa velocità la resistenza dello sterzo si riduce del 75% circa. Da sottolineare che il sistema Dynamic Steering elimina anche le vibrazioni e le irregolarità delle strade dissestate. L'ultima versione installata di questo dispositivo è quella denominata EVO, vale a dire una versione evoluta che permette di gestire i settaggi personalizzandoli al massimo".
Nell'illustrare la tecnologia di Volvo Trucks non si può dimenticare di citare la gestione da remoto: con la sola connessione di due cavi si può gestire completamente il veicolo dall'esterno tramite consolle. "Ad esempio - ha spiegato ancora Cantarelli - si può manovrare il mezzo in spazi ristretti, stando al di fuori di esso, senza la presenza di un secondo lavoratore che fornisce indicazioni su come muoversi. Il principale vantaggio di questa soluzione è chiaramente la maggiore sicurezza dell'operatore, che può concentrarsi unicamente sulla precisione delle manovre, avendo una visuale completa dell'ambiente circostante".
Last but not least, bisogna spendere qualche parola anche sulla guida assistita, personalizzabile a seconda delle necessità. "Essa - conclude Cantarelli - include il sistema di avviso di collisione, la frenata automatica di emergenza, l'avviso mantenimento di corsia e il cruise control adattativo. Questi sono strumenti fondamentali che garantiscono la sicurezza, non solo dell'operatore ma anche di tutti coloro si trovano vicino al mezzo."


Il test drive
Due i trucks provati in cava a Palosco: un Volvo FH500 8*4 e FMX 540 8*4 così da affrontare i due differenti percorsi appositamente creati per poter sentire e quanto la guida cambia potendo sfruttare al massimo le soluzioni offerte dal costruttore svedese. Unico comun denominatore: la sicurezza e la semplicità di guida che ci hanno fatto sentire estremamente tranquilli anche nei tratti più impegnativi. Le tecnologie intelligenti di cui sono dotati i mezzi riducono davvero al minimo l'affaticamento del conducente e ne aumentano di molto la produttività. Il cambio automatico ovviamente rende la guida fluida e l'inserimento del primino o doppio primino consente di avere quello spunto in più che per i carichi pesanti in salite ripide risulta di vitale importanza.
Molto positivo anche l'impatto del sistema di gestione automatica della trazione, che entra in funzione solo quando realmente necessario (in questo caso una spia luminosa si accende sul cruscotto, per avvisare l'operatore).
Visto che abbiamo sempre testato mezzi a pieno carico, la partenza assistita (5 secondi per spostare il piede dall'acceleratore al freno) si è rivelata particolarmente utile nei tratti in salita al 15%, affrontati poi in discesa grazie al potente frenomotore e quindi in piena sicurezza senza mai dover toccare il freno.