Volvo on tour con due novità

Tappa italiana per il tour europeo di Volvo. A Verona, in cava Calcestruzzi Danese, la Casa svedese non solo ha sottolineato la sinergia tra le macchine Volvo CE e i mezzi Volvo Trucks, ma ha presentato in anteprima due importanti novità: l'escavatore compatto EC27D e l'escavatore gommato EWR170E

Metterci la faccia, ossia assumersi la responsabilità di ciò che si dice e si fa. Metterci la faccia perché convinti dei valori in cui si crede e dei risultati derivanti dalle proprie azioni. È così che si è voluta presentare Volvo alla tappa italiana del suo tour europeo, facendo partecipare personale direttamente dalle sue fabbriche di Svezia e Germania oltre agli specialisti italiani che per due giorni, lo scorso 27 e 28 ottobre, in cava Calcestruzzi Danese a Verona, hanno accolto i clienti e approfondito con loro le soluzioni più adatte alle diverse attività di movimento terra, all'insegna di un unico filo conduttore: metterci la faccia per costruire il domani, non un domani qualsiasi ma il domani in cui vogliamo vivere, un domani costruito da macchine sempre più performanti e sempre più attente al risparmio, sia esso in termini di denaro, di tempo e di emissioni. Macchine che sono state, insieme alla componente umana, indispensabile per sottolineare la qualità dei servizi e dell'assistenza offerta da Volvo, le vere protagoniste dell'evento. Macchine che per due giorni sono state a completa disposizione dei clienti per essere testate e messe alla prova direttamente sul campo.
Tanti i modelli presenti, dagli escavatori cingolati e gommati, compatti e di medie dimensioni da 2,5 a 25 ton, alle pale gommate, pale gommate compatte e altri modelli di escavatori facenti parte dell'ampia proposta Volvo, accompagnati dai mezzi Volvo Trucks al fine di evidenziare, la stretta sinergia fra mmt e cava cantiere.
Ma l'evento è stato anche, e soprattutto, l'occasione per la presentazione, in anteprima, di due nuovi modelli Volvo CE: l'escavatore compatto EC27D e l'escavatore gommato EWR170E.
La gamma dei miniescavatori compatti da 1,5 ton a 8,8 ton, non solo è ora allineata con le caratteristiche della Serie D ma si presenta completa con l'introduzione del nuovo EC27D, un escavatore da 2,73 ton equipaggiato con un motore Volvo D1.1A, 3 cilindri, 1,123 litri che eroga la sua potenza massima di 15,6 kW a 2.400 g/min.
Come ci spiega Danilo Triches, Product Manager Volvo CE Italia: "sull'EC27D abbiamo voluto mantenere e potenziare quello che è un nostro must, ossia la grande accessibilità che diventa vitale sulle macchine compatte: filtro dell'aria, vaschetta di espansione, filtro dell'olio, iniettori, pompe, tutto è raggruppato e facilmente raggiungibile grazie all'ampia apertura del cofano motore che consente l'agevole accesso a tutti i punti di manutenzione giornaliera. In più - prosegue - il controllo dell'olio idraulico è istantaneo grazie al filtro idraulico brevettato da Volvo che, attraverso il suo corpo trasparente funge sia da indicatore di livello che da sorta di tappo di immissione per il rabbocco, in quanto nel caso in cui l'operatore accidentalmente usasse un contenitore non pulito, questo filtro intercettando l'olio prima dell'entrata nel circuito, riesce ad evitare qualsiasi problema o contaminazione, allungando così la vita e la salute dell'impianto idraulico". Allungati sono anche gli intervalli di ingrassaggio in modo da ridurre i costi di manutenzione, ridotti come ridotti sono i consumi grazie all'abbinamento fra il motore Volvo e il sistema Load Sensing a singola pompa a portata variabile che limita i consumi di carburante, mentre il ritorno automatico al minimo (quando si accende il motore e non si toccano leve per 5 secondi la macchina scende a 950 rpm per poi risalire appena si tocca il joystick) e l'auto kick down (riduzione automatica della velocità di traslazione quando occorre maggiore trazione), entrambi di serie, ottimizzano l'efficienza dei consumi, che cresce ulteriormente con l'opzione dello spegnimento automatico del motore.
Progettato per comportarsi al meglio, questo EC27D sperimenta una combinazione di forze di oltre 42 kN, misurando 2.715 mm di profondità massima di scavo e 4.295 mm di sbraccio massimo a livello del suolo, ampio raggio d'azione e grande capacità di sollevamento (con avambraccio da 1.200 mm e contrappeso standard alza 622 kg a 3 m di altezza allo sbraccio massimo). Anche la cabina, facilmente accessibile e dotata di una eccellente visibilità grazie alle ampie superfici vetrate, garantisce un comfort ottimale e un'ergonomicità superiore visto che il brandeggio del braccio e le funzioni idrauliche del circuito ausiliario sono azionate da comandi "finger tip", ossia dal cosiddetto controllo a dito, tanto che il pavimento non ha pedali, se non i pedipolatori per il controllo della trazione: senza cavi però, in modo che non ci siano fasi sussultorie ma il movimento rimanga costantemente lineare.
Non solo movimento lineare ma grande agilità caratterizza, invece, l'altra novità presentata da Volvo CE a Verona: l'EWR170E, escavatore gommato ideale per i cantieri urbani e gli spazi ristretti, vista la sua peculiarità, ossia l'essere uno short radius, quindi un escavatore a corto raggio di rotazione.
Fratello maggiore dell'EWR150E (anch'esso presente in cava e a disposizione dei clienti), l'EWR170E è stato appositamente creato ascoltando le necessità dei suoi utilizzatori che già soddisfatti dall'EWR150E possono beneficiare ora di una macchina da 17,95 ton di peso e solo 1790 mm di raggio di rotazione (7 cm in più dell'EWR150E). Come ci spiega Thiago ...., Product Specialist di Volvo CE: "nonostante sia a corto raggio di rotazione, questo escavatore non scende a compromessi in fatto di prestazioni: dotato di motore Volvo D6J da 4,04 l e 115 kW, monta il medesimo sottocarro dell'EWR150E robusto e predisposto per il montaggio di lama e stabilizzatori sia nella parte posteriore che in quella anteriore. La lama a movimento parallelo - prosegue - può essere comandata direttamente dal joystick, mentre il braccio triplice consente una profondità di scavo massima di 5.750 mm, e una capacità di sollevamento elevata considerando il ridotto ingombro di rotazione". In più con il boom sospension, opzionale, grazie a due cilindri addizionali posti ai lati del braccio, vengono ammortizzate le sollecitazioni che questo subisce durante lo spostamento a benna piena, così da evitare le fuoriuscita accidentale di materiale.

Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 58 del n.631/2017 di Quarry & Construction...continua a leggere