Terzo Ponte sul Bosforo ad Istanbul

I lavori del Terzo Ponte sul Bosforo, denominato “Yavuz Sultan Selim”, sultano dell’Impero Ottomano, sono stati avviati il 29 maggio 2013 e l’inaugurazione, con apertura al traffico, è avvenuta il 26 agosto 2016: un tempo di realizzazione di soli 3 anni e 3 mesi, un vero e proprio record. Questo primato è merito e vanto del raggruppamento ICA, una joint venture tra il Gruppo Astaldi e la società turca IC Içtaş Inşaat

Il Terzo Ponte sul Bosforo è solo una parte del progetto in BOT (Build-Operate-Transfer) relativo al nuovo collegamento autostradale della North Marmara Highway, comprendente un tratto di 150 km lungo il tracciato Odayeri-Paşaköy e che prevede un investimento totale di oltre USD 3 miliardi. La concessione prevede 3 anni per la progettazione e la costruzione delle opere e i successivi 10 anni per la gestione.

Il ponte
E' localizzato lungo il Bosforo, all’estremità nord, vicino al Mar Nero, e congiungerà due continenti, la cittadina di Poyrazköy in Asia con quella di Garipçe in Europa.
E' un ponte ibrido, in parte sospeso e in parte strallato, con lunghezza della campata principale tra i due piloni di m 1.408 e con due campate laterali di m 378 ciascuna. I due piloni, che hanno una forma simile a quella della lettera A, sono a sezione triangolare, hanno un’altezza di 330 metri e sosterranno gli stralli per i 17 conci a cavallo di ognuno dei due piloni, oltre ai due cavi sospesi passanti cui saranno agganciati i pendini che sosterranno la parte centrale dell’impalcato.
La parte centrale completamente sospesa è di m 312 di lunghezza e a cavallo di questa si estende la zona di transizione, in cui si trovano sia i pendini che gli stralli, che si sviluppa per m 240 per entrambi i lati; la restante parte è solamente strallata e porta a una lunghezza totale del ponte, a partire dai giunti di espansione, pari a m 2.164. Gli stralli sono agganciati alle due estremità del concio ogni 24 metri nella campata centrale e spaziati di 15 metri nelle campate laterali, mentre i pendini sono ancorati ai conci nel corridoio centrale predisposto per le due linee dei binari ferroviari e sono ugualmente spaziati tra loro di 24 metri. I piloni ubicati sulle due sponde hanno fondazioni a pozzo nel banco roccioso, con diametro di 20 m e profonde altrettanto. L’impalcato è composto da 2 carreggiate autostradali a 4 corsie ciascuna, separate da un corridoio ferroviario centrale a doppio binario per treni ad alta velocità e merci. Il Terzo Ponte sul Bosforo si configura come il più largo ponte al mondo con una larghezza dell’impalcato di m 58,50 e altezza massima di m 5,50, nonchè come il più lungo ponte al mondo con una ferrovia. L’impalcato centrale si estende tra i due piloni ad A ed è costituito da 59 conci metallici di 24 m di lunghezza e del peso di 923 ton, mentre i due impalcati laterali sono in calcestruzzo precompresso formanti un grosso scatolare, a setti separati per irrigidire la struttura e contrastare l’effetto dei carichi accidentali dovuti al traffico, prevalentemente quello ferroviario.
I 59 conci in acciaio da 24 m sono stati assemblati nella fabbrica di Yalova Altinova e da qui imbarcati su delle chiatte che hanno risalito il Bosforo sino al cantiere per il varo. I primi conci a ridosso dei piloni per la parte strallata sono stati varati da mare con gru su pontone, sollevati dalla chiatta sulla terra ferma, trasportati su carrellone sotto i piloni, sollevati con due Derrick sino a saldarli al precedente concio e successivamente agganciati agli stralli. Una volta terminata questa fase, i conci sono stati sollevati con i Derrick direttamente dalle chiatte da entrambi i lati, sino a coprire l’intera parte strallata.
La parte centrale dei conci, quella sospesa, è appesa ai due cavi principali e sollevata con un altro tipo di gru a portale (lifting gantry) che si compone di due parti direttamente agganciate ai cavi di sospensione del peso di 190 ton ciascuno.
In quest’ultima fase, la nuova gru a cavalletto solleva il concio lateralmente per passare tra i cavi di sospensione e poi ruotarlo di 90 gradi con l’aiuto di un supporto fissato sul cavo principale. L’operazione di sollevamento degli 11 conci finali avviene da ambo i lati (europeo e asiatico) in modo da bilanciare i pesi sui cavi sino alla chiusura con il concio di chiave.  I due cavi di sospensione principali sono del tipo PPWS (Prefabricated Parallel Wire System) da 1.860 Mpa e si sviluppano per 4.842 m. Il diametro varia da 723 mm per la campata centrale a 752 mm per quelle laterali e i cavi pesano complessivamente 12.822 ton. I singoli fili sono del diametro di 5,4 mm e sono assemblati insieme a formare un trefolo da 127 fili. I cavi centrali sono composti da 113 trefoli, mentre i laterali da 122.
Gli stralli del tipo PSS (Parallel Strand System) da 1.960 Mpa, che permettono di avere installazione, tensionamento ed eventuale sostituzione individualmente per ogni cavo, in totale sono 176, variabili tra i 65 e 151 trefoli, con 7 fili, ognuno del diametro da 5,4 mm, che richiedono 8.400 ton di acciaio, il più lungo dei quali è di 588 m. Gli stralli sono ancorati con dei “dumper” che evitano al cavo di oscillare e vibrare per effetto del vento e ne aumenta la durabilità e la sicurezza.
I pendini verticali sono in totale 68, composti da fili da 7 mm di diametro da 1.770 Mpa, in numero variabile da 109 a 367, e formanti cavi da 100 a 170 mm di sezione, per un totale di 171 ton.
I due blocchi di ancoraggio sono in calcestruzzo e ricavati da ambo le parti con uno scavo in roccia di circa 45.000 mc che arriva sino a 50 metri di profondità e si estende per altrettanto in modo da ancorare la struttura in calcestruzzo e ricavare all’interno le varie partizioni in cui sono fissati i cavi di sospensione.
Le azioni più importanti per ponti del genere, che devono essere attentamente studiate e valutate, sono il vento e il sisma. Nel caso del Terzo Ponte sul Bosforo, il sisma non ha rappresentato un parametro dimensionante, perché l’opera si trova ad una certa distanza dalla faglia dell’Anatolia del Nord.
L'azione dimensionante più significativa è risultata essere il vento, che a livello dell’impalcato, a circa 75 m dalla superficie dell’acqua e per un periodo di ritorno di 50 anni, è stata fissata a 46,81 m/s con picco a 61,08 m/s.  

Conclusioni
Il Terzo Ponte sul Bosforo è oramai una realtà, è il ponte dei record, realizzato in 3 anni e 3 mesi, ha il più largo impalcato al mondo e risulta essere, per questa tipologia, il ponte più lungo con una sezione ferrovia interna e non sovrapposta. L’elegante soluzione ibrida scelta per questo progetto, lo differenzia dagli altri due ponti che si trovano al centro della città di Istanbul, che sono semplicemente sospesi. E’ stato già aperto al traffico, come detto, collegato alla rete autostradale esistente, di cui è parte integrante, allo scopo di dirottare parte del traffico in transito a nord di Istanbul e di alleggerire gli intensi flussi veicolari che attraversano il Bosforo. ◆