Autovictor ha offerto il proprio contributo di uomini, macchine ed esperienza per la realizzazione dei nuovi svincoli di collegamento tra l'uscita autostradale di Genova Aeroporto e la città
Autentica perla incastonata tra il mare e le montagne, Genova è una città tanto bella quanto complessa, in cui un tessuto urbano antico si intreccia con le esigenze di una città viva ed economicamente all'avanguardia. Una città che vive di porto e di vie di comunicazione, messa a dura prova dal doloroso crollo del Ponte sul Polcevera. Proprio quest'ultima emergenza ha indotto il Comune ad accelerare alcuni lavori programmati da tempo e finalizzati a garantire un flusso più scorrevole del traffico cittadino. Tra queste opere spicca la realizzazione dei nuovi svincoli di collegamento tra l'uscita autostradale di Genova Aeroporto e la città. Un intervento complesso al quale ha dato un fondamentale contributo Autovictor, chiamata a realizzare il sollevamento delle travate in carpenteria metallica che andranno a formare il nuovo viadotto.
Il cantiere nel dettaglio
L'intervento è stato suddiviso in due macrosezioni a loro volta scandite da tre differenti fasi. La prima sezione - dedicata al varo dell'impalcato sud - si è sviluppata tra la fine di ottobre e la metà di dicembre dello scorso anno. Tutti i sollevamenti sono stati portati a termine nei tempi stabiliti e la carreggiata sud è già da mesi in funzione e percorribile da autovetture e mezzi pesanti.
Sotto il profilo della pianificazione dell'intervento e per l'utilizzo di macchine importanti, la seconda sezione, che ha riguardato l'impalcato nord, appare decisamente più interessante e degna di approfondimento.
Nella notte tra il 2 e il 3 febbraio, gli uomini e le macchine di Autovictor hanno effettuato il sollevamento del concio centrale del viadotto nord: una trave metallica da 307 t di peso per una lunghezza di 75 m. Per la movimentazione del concio la società di San Pietro Mosezzo (NO) ha utilizzato due carrelli modulari SPMT Scheuerle a 6 assi e due power unit che hanno trasferito la trave dal punto di costruzione alla posizione di presa delle autogrù: una Liebherr LTM 1750-9.1 e una Terex-Demag TC 2800-1. La Liebherr LTM 1750-9.1 è stata allestita in configurazione T (ovvero con braccio base), mentre l'unità Demag è stata allestita in configurazione SSL 48, cioè con 48 m di braccio principale e super lift. Da segnalare, inoltre, come la preparazione finalizzata ad armare le due autogrù principali sia iniziata circa una settimana prima della data del varo, impiegando due autogrù ausiliarie da 70 t di portata e 33 mezzi autoarticolati che hanno trasportato gli elementi, le zavorre e gli accessori delle due macchine principali.
Se la macchina Liebherr è stata completamente allestita nei giorni antecedenti il varo, la conformazione del cantiere, stretto e largamente occupato dall'imponente concio, ha obbligato l'allestimento della Terex-Demag nel giorno stesso del tiro. Durante il sollevamento, Autovictor ha utilizzato un'ulteriore unità Liebherr LTM 1070-4.1 posta a servizio della tavola del mast della TC 2800-1 e utilizzata per posizionare le zavorre del super lift sulla tavola posteriore. La logistica di cantiere ha visto la LTM 1750 posizionata piuttosto vicina alla pila di appoggio della trave in prossimità del punto di presa della stessa, mentre la TC 2800-1 ha dovuto portare la trave oltre la sede ferroviaria fino ad arrivare alla pila di appoggio.
I numeri e il timing
Il cantiere di sollevamento ha coinvolto ben 15 persone fra operatori delle autogrù, autisti, meccanici di supporto e tecnici. Notevole anche l'attività di progettazione del sollevamento che è stata messa a punto dall'ufficio tecnico di Autovictor e condivisa con il cliente finale.
L'intervento è durato dalle 07.00 del 2 febbraio fino alle 09.00 del 3 febbraio, mentre il sollevamento vero e proprio è stato eseguito dalle 23.00 del 2 (orario imposto dallo stop della rete ferroviaria) fino alle 06.00 del giorno seguente. Una durata particolarmente lunga, dovuta soprattutto alla necessità di aggiungere zavorre sulla tavola del super lift della TC 2800-1 in relazione al continuo incremento del suo raggio di azione.
In ogni caso, questa non è stata l'unica problematica affrontata e risolta da Autovictor. "Quando si affrontano cantieri di questo tipo", afferma Alessandro Gino, Direttore Operativo di Autovictor, "le difficoltà sono molteplici. Prima di tutto c'è stato l'impegno di tutto lo staff per ottenere la chiusura totale di Via Siffredi (SS Aurelia) per 31 ore a partire dalle ore 10.00 del 2 febbraio. È seguita la necessità di concordare e far combaciare la chiusura della rete viaria con quella della rete ferroviaria. Superati questi due aspetti tecnico amministrativi, ci siamo dovuti scontrare con la realtà di cantiere e l'esigenza di allestire una macchina importante come la TC 2800-1 in sole 9 ore partendo da zero. Decisamente delicato anche il coordinamento via radio tra gli operatori e i due tecnici a terra per sollevare e portare in posizione finale la trave".
La conclusione dei lavori della carreggiata nord ha richiesto altri due sollevamenti; il primo il 16 febbraio realizzato con una autogrù, la TC 2800-1 sempre in SSL, ma con 54 m di braccio principale e l'ultimo effettuato nella prima decade di marzo, con le stesse due autogrù viste all'opera in questo cantiere.