Macchine movimento terra: in nove mesi, nel mondo, vendute oltre 495mila unità. Nel prossimo biennio mercato globale in crescita del 38%
In Italia, da gennaio a settembre, vendute 7.551 macchine per costruzioni (+32%). Nel Paese si stima un ulteriore aumento del 37% nel biennio 2017-2018.
Nei primi nove mesi del 2016, nel mondo, sono state vendute 496,5mila macchine movimento terra, 5mila in meno (-1%) rispetto allo stesso periodo del 2015. La flessione riguarda soprattutto il primo trimestre, mentre nei mesi seguenti si nota una maggiore stabilizzazione complessiva. Da gennaio a settembre si distinguono i mercati emergenti di Cina (+8%) e India (+31%) e la buona performance dell’Europa occidentale (+11%). Battuta d’arresto, invece, per Nord America (-3%) e Giappone (-24%).
A certificare l’andamento delle vendite in termini di unità è l’Outlook SaMoTer-Veronafiere, l’osservatorio sul settore construction realizzato in collaborazione con Prometeia – azienda di consulenza e ricerca economica internazionale – e con il contributo informativo di Unacea, l’associazione delle aziende italiane di macchine e attrezzature per costruzioni. I dati sono stati illustrati alla Fiera di Verona, in occasione del terzo SaMoTer Day: evento di formazione ed orientamento sulle opportunità e tendenze del mercato dell’edilizia e delle macchine per costruzioni nel mondo e in Italia (www.samoter.it).
Per quanto riguarda il dettaglio del Vecchio continente da gennaio ad agosto, Francia (+42%) e Italia (+32%) mostrano incrementi di vendite a doppia cifra; bene anche Belgio (+14%), Germania (+14%) e Spagna (+10%). Segno meno per il Regno Unito post Brexit, in calo del 12 per cento.
In particolare, con undici trimestri consecutivi di incremento, l’Italia consolida la ripresa che tuttavia deve ancora recuperare le perdite di un settore che a seguito della crisi economica del 2008 ha subito una contrazione di oltre l’80%. Nel Paese i contributi più rilevanti sono arrivati dalle vendite di miniescavatori e sollevatori telescopici.
Una tendenza che trova riscontro anche a livello a mondiale, con le vendite globali di miniescavatori in crescita del 5% e una quota di mercato che ormai ha raggiunto il 23%, di poco inferiore a quella degli escavatori cingolati (24%). Si tratta di segnali importanti in vista della 30ª edizione di SaMoTer (22-25 febbraio 2017), manifestazione triennale di Veronafiere dedicata al comparto delle macchine per costruzioni e che si svolge in contemporanea ad Asphaltica, salone dedicato a tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie organizzata insieme a Siteb (Associazione italiana bitume, asfalto e strade), e Transpotec Logitec, rassegna su trasporti e logistica di Fiera Milano.
«Il nuovo report – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – costituisce un ulteriore strumento di business che la Fiera di Verona mette a servizio delle aziende per supportare insieme la ripresa del settore construction. Con SaMoTer, dall’edizione 2014, siamo impegnati a sviluppare un nuovo modello di salone sempre più rispondente alle esigenze delle imprese e agli sviluppi del mercato. Una manifestazione, soprattutto, a fianco di espositori e operatori non soltanto nelle giornate della fiera, ma nel corso dell’anno grazie ad una serie di appuntamenti, come il SaMoTer Day, dedicati a formazione e aggiornamento professionale».
Stime consuntivo anno 2016 (unità vendute)
Le proiezioni del centro studi Prometeia per l’Osservatorio SaMoTer-Veronafiere stimano una leggera ripresa (+2%) nell’ultimo trimestre, che dovrebbe assestare a 625.7mila unità (-0,4%) il totale delle macchine movimento terra vendute a livello globale. Una stagnazione di mercato dovuta anche al ridimensionamento degli investimenti nel settore costruzioni e quindi della propensione all’acquisto di nuovi macchinari. A fine anno sarà l’Europa occidentale a fornire il contributo più rilevante alla domanda mondiale di macchine e tecnologie, risalendo al 26,6% delle quote del mercato mondiale dopo il minino toccato nel 2010 con il 18,8%. Dopo 5 anni di calo torna a salire anche la quota della Cina che dovrebbe chiudere l’anno al 13,6%, restando tuttavia ben lontana dal picco del 35% raggiunto nel 2010.
Proiezioni biennio 2017-2018 (unità vendute)
Secondo le stime del rapporto, il prossimo sarà un biennio positivo per le vendite di macchine movimento terra a livello mondiale, con un ritorno alla propensione delle aziende ad investire più in linea con la media storica: un trend che dovrebbe consentire di raggiungere le 863mila unità nel 2018, con una variazione del +38% sul 2016.
Tra i mercati emergenti, nel biennio si distingueranno quelli dell’America Latina (+61%), Europa centro-orientale (+55%), India (+33%) e Cina (+27%). Tra quelli “maturi”, in crescita Giappone (+57%), Nord America (+53%) ed Europa occidentale (+12%).
In questo quadro l’Italia delle macchine movimento terra continua il lungo percorso di recupero avviato nel 2014 e toccherà le 15.600 unità vendute nel 2018, in aumento del 37% sul 2016 e con una quota di mercato del 10% a livello europeo.
Focus mercato settore costruzioni: stime biennio 2017-2018
Correlato direttamente al settore delle macchine movimento terra è l’andamento del mercato delle costruzioni che nel 2016 stabilizza il ritmo di espansione intorno al 2%. Nel prossimo biennio (2017-2018), l’Osservatorio SaMoTer-Veronafiere stima una dinamica degli investimenti tendente a tornare su tassi di crescita superiori al 3%, grazie al ruolo trainante dell’India. Molto dinamica la situazione negli Stati Uniti, con la nuova presidenza targata Trump che progetta un maxi piano di investimenti in infrastrutture pari ad 1 trilione (1.000 miliardi) di dollari che potrebbe contribuire ad una ulteriore espansione. Buone prospettive tra il 2017 e il 2018 per l’Europa centrale grazie al comparto residenziale e alle opere del genio civile legate ai fondi EU. In Russia ci sarà una graduale uscita dalla recessione guidata dai nuovi cantieri per le infrastrutture mentre in Cina si assisterà ad un rallentamento strutturale nell’edilizia, causato dai rischi della bolla creditizia. Ritorno ad una dinamica positiva anche per le costruzioni in Italia, con una progressione costante degli investimenti in edilizia non residenziale e genio civile: le previsioni a consuntivo, rispetto ai 133,7 miliardi di euro nel 2015, danno un incremento dell’1% nel 2016, dell’1,6% nel 2017 e dell’1,8% nel 2018.