Il primo semestre 2024 ha registrato una decisa crescita della produzione di asfalto (conglomerato bituminoso), principale indicatore dello stato di manutenzione della nostra rete stradale, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il buon andamento del settore proietta la produzione per l'intero anno intorno a quota 36 milioni di tonnellate, il secondo dato più alto registrato negli ultimi 15 anni. Bene le manutenzioni autostradali e di ANAS, a passo ridotto i comuni. "Serve una maggiore e più efficace pianificazione per una rete nazionale più sicura e sostenibile".
La fotografia emerge dalla nuova analisi trimestrale effettuata dall'Associazione SITEB - Strade Italiane E Bitumi, resa nota in occasione della giornata di apertura di Asphaltica 2024, il Salone dedicato alle tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie, promosso dall'Associazione e da Bolognafiere e in corso fino al 12 ottobre presso la fiera del capoluogo felsineo.
Innovazione tecnologica, sostenibilità, sicurezza e implementazione del PNRR sono i principali temi attorno a cui ruota questa edizione della manifestazione, che sbarca per la prima volta a Bologna e che vede oltre 100 espositori mettere in mostra macchine stradali, tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali sicure e a basso impatto ambientale. Più di 30 i convegni, workshop e approfondimenti previsti, oltre a un'assoluta novità: il padiglione dell'E-PAVING Cantiere Elettrico, dedicato a dimostrazioni demodinamiche per osservare all'opera macchine elettriche in grado di ridurre in modo significativo le emissioni inquinanti e l'impatto sonoro dei lavori stradali.
Nel primo semestre di quest'anno la produzione di bitume ha registrato un deciso aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+7,3%). Un trend positivo che porta la stima di produzione annuale del conglomerato bituminoso per l'intero 2024 a quota 36 milioni di tonnellate, il secondo dato più alto registrato negli ultimi 15 anni (nel 2021 si raggiunse quota 37 milioni di tonnellate).
La crescita registrata quest'anno è collegata prevalentemente ai lavori promossi da ANAS, tornata ad investire negli ultimi anni in maniera massiccia nel settore stradale e alle attività di manutenzione messe a terra dalle concessionarie autostradali sui 7.000 km di competenza lungo il territorio nazionale.
Tutt'altro discorso riguarda i restanti circa 500.000 km di strade asfaltate, due terzi dei quali sono gestiti dai Comuni che non sempre dispongono delle risorse necessarie per la manutenzione e che necessiterebbero di essere messi in sicurezza.
"Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli passi avanti nelle manutenzioni stradali, dopo i pesanti tagli del passato collegati alla spending review e al patto di stabilità che hanno ulteriormente peggiorato la situazione nel nostro Paese. Siamo però ancora ben lontani dall'avere una rete in perfetta efficienza. Negli anni '90 la produzione di asfalto raggiungeva i circa 43-44 milioni di tonnellate/anno e quando si scendeva sotto questo limite ci si preoccupava. Quello che oggi manca è un corretto approccio, soprattutto da parte delle Istituzioni locali, all'attività di manutenzione che troppo spesso insegue l'emergenza con le buche da tappare e difetta di pianificazione, controlli tecnici sulla durabilità delle opere e prevenzione. Senza contare che le recenti normative sull'end of waste dei rifiuti da costruzione e demolizione e i criteri ambientali minimi (CAM) per le strade rappresentano un'opportunità da cogliere a pieno per rendere la nostra rete più sostenibile e sicura", ha sottolineato il Direttore SITEB e Presidente del Comitato Asphaltica - Stefano Ravaioli.