Positivo il mercato estero, migliora l'export con la Russia
Nei primi sei mesi del 2017 sono state immesse sul mercato italiano 5.109 macchine per costruzioni, con una crescita del 6% rispetto a quanto rilevato lo scorso anno. Più in dettaglio, il settore del movimento terra cresce del 6% con 4.910 macchine vendute, mentre le macchine stradali registrano una crescita del 9% (199 macchine vendute).
"Il mercato italiano continua a crescere seppur a un ritmo moderato - ha dichiarato Paolo Venturi, presidente di Unacea. Le notizie di ripresa del mercato immobiliare ci fanno sperare in un clima di crescente fiducia nel mondo delle costruzioni, ma l'instabilità politica ed economica rimane un pericolo percepito, sia dalle aziende che dagli investitori esteri".
Secondo il monitor commercio estero del Samoter Outlook, sui mercati esteri cresce la domanda di macchine e attrezzature italiane per il movimento terra il cui export, tra gennaio e luglio 2017, ha raggiunto i €359 milioni, in crescita del 9% su base annua. Cresce anche l'export di macchine per la preparazione degli inerti (28%) e di macchine stradali (8%). Stabile l'export di gru a torre, negativo invece il trend delle macchine per la perforazione (-31%) e dei macchinari per il calcestruzzo (-5%). Positive anche le importazioni che, con €230 milioni nei primi sette mesi dell'anno, crescono del 14,5% rispetto al 2016. La bilancia commerciale di settore, in avanzo di oltre €585 milioni, cede il 3,4% su base annua.
Guardando ai mercati, si segnala una timida ripresa del mercato russo, il cui interscambio di settore con l'Italia aveva subito un brusco rallentamento a causa della complicazione dei rapporti internazionali con l'Unione Europea. Tra gennaio e luglio, la quota di macchine e attrezzature per il movimento terra assorbita è cresciuta del 47%, raggiungendo i €18 milioni. Stesso trend di crescita per la penisola indiana, che triplica la quota di macchine italiane assorbite (+166%). Crescono inoltre le esportazioni intraUe (+12%), verso l'Asia, l'America entro meridionale e l'Oceania. Calano invece le esportazioni verso Usa, Medio Oriente, Cina e Africa.