- Sono state coinvolte 2500 aziende clienti in oltre 15 paesi europei.
- Oltre l'11% del costo totale dei progetti immobiliari è da ricondurre a rilavorazioni dovute a errori di costruzione.
- In Italia più del 60% degli intervistati concorda sul fatto che una cattiva comunicazione fra stakeholder è il primo fattore che conduce all'errore.
- L'89% degli intervistati afferma che PlanRadar ha aiutato a ridurre i costi di rilavorazione.
PlanRadar, una delle principali piattaforme digitali per la gestione dei cantieri immobiliari in Europa, ha pubblicato una ricerca condotta su 2.500 aziende clienti in oltre 15 Paesi in Europa che analizza le principali cause e conseguenze delle rilavorazioni dovute a errori di cantiere. Secondo quanto emerso dall'indagine, il costo di rilavorazione equivale, in media, all'11% dei costi complessivi affrontati da un cantiere edile: questo dato sottolinea la necessità di elaborare strategie e adottare soluzioni specifiche al fine di ridurre il rischio di rettifiche.
Secondo 12 dei 15 paesi intervistati da PlanRadar, la principale ragione alla base degli errori che accadono in cantiere e che richiedono una rilavorazione successiva consiste nella scarsa comunicazione tra staff e stakeholder, seguita dalla mancanza di organizzazione e di un'adeguata gestione dei documenti, e dagli errori nel controllo della qualità. Questi fattori non solo sono causa di aumento dei costi, ma anche di ritardi nelle consegne dei progetti, oltre a danneggiare le relazioni tra appaltatori e clienti, diminuire la soddisfazione dei clienti e peggiorare la reputazione delle aziende.
«Siamo tutti d'accordo sul fatto che il tempo è un fattore essenziale in qualsiasi strategia aziendale e nel settore delle costruzioni, dove le rilavorazioni sono tutt'altro che rare e causano costosi ritardi nell'intera filiera, è ancora più rilevante», ha dichiarato Sander van de Rijdt, Co-Founder e CEO di PlanRadar. «Le situazioni impreviste causate dalle rilavorazioni hanno conseguenze non solo dal punto di vista economico ma per l'intero progetto e per l'azienda nel suo complesso, e possono essere facilmente evitate utilizzando gli strumenti giusti».
«Nell'attuale contesto di mercato particolarmente sfidante è necessario migliorare il controllo della qualità, che per le aziende può tradursi in un risparmio di milioni di euro l'anno grazie alla diminuzione del numero degli errori su cui intervenire», ha dichiarato Ibrahim Imam, Co-Founder e CEO di PlanRadar. «L'utilizzo di un software per la progettazione e gestione digitale di cantiere come il nostro aiuta a minimizzare il rischio di rilavorazioni, consentendo alle aziende di ridurre i costi, un fattore essenziale nella ricetta per la crescita e il successo».
Oltre ai danni economici e reputazionali, lo studio ha rilevato che le opere di rilavorazione possono portare a richieste di risarcimento per inadempimento e ad altri problemi legali, oltre alle conseguenze etiche dovute allo spreco e all'impatto sull'ambiente dei materiali e le relative ripercussioni sociali. È stato infatti osservato come ogni rilavorazione incida sugli operatori di cantiere a livello personale, aumentando la frustrazione e diminuendo la motivazione. Infine, considerando il livello di carenza di manodopera nel settore, si tratta di un aspetto che le aziende non dovrebbero trascurare, anche per l'eventuale impatto sulla produttività.
Il punto di vista delle imprese italiane del settore edile.
I dati diventano ancora più interessanti se analizzati Paese per Paese. In Italia più di un intervistato su tre (36%) imputa alle opere di rilavorazione l'11% dei costi complessivi del progetto, mentre la maggior parte delle aziende (più del 60%) si trova concorde sul fatto che la mancanza di comunicazione tra stakeholder e il personale di cantiere incida significativamente sugli errori che rendono necessarie le rilavorazioni.
Altri due fattori che, nella percezione degli intervistati italiani, sono determinanti per la conclusione positiva dei lavori di cantiere sono l'attenta gestione della documentazione e la corretta pianificazione, ritenuti due aspetti fondamentali per il 48% dei clienti.
Quasi del tutto priva di rilevanza, invece, risulta la qualità dei materiali utilizzati per la realizzazione dell'edificio: più del 70% delle società italiane lo reputa un fattore praticamente ininfluente nella riuscita di un progetto di sviluppo immobiliare.
In linea con gli altri Paesi intervistati, anche i clienti italiani di PlanRadar reputano fondamentale che, per portare a termine un cantiere senza incorrere in onerose rilavorazioni, occorra anzitutto garantire tra gli stakeholder un canale di comunicazione semplice ed efficace. A questo scopo è dunque necessario avere a disposizione strumenti per ottimizzare la pianificazione, al fine di realizzare progetti con budget e scadenze realistici. Infine gli intervistati italiani si sono trovati concordi sull'utilità di investire nella formazione di lavoratori qualificati e nell'adozione di strumenti digitali: entrambe sono misure che garantiscono all'attività di cantiere un ritorno in termini di tempo, efficienza e riduzione dei costi.
«In Italia, come nel resto d'Europa, i costi rilavorazioni dovute a errori di cantiere incidono significativamente sui costi complessivi dei progetti e, in un contesto di mercato come quello attuale in cui la forbice tra domanda e offerta è sempre più larga e i costi dei materiali continuano a salire per via della scarsa reperibilità, comprenderne le cause è il primo passo per mitigarli», afferma Fabio Arancio, Regional Manager Italy di PlanRadar, che ha aggiunto: «Adottare un software per la digitalizzazione del cantiere si è dimostrata la scelta vincente per la maggior parte dei nostri clienti, che oggi può impiegare i soldi risparmiati dalle rilavorazioni evitate in altre attività più profittevoli, regalando maggiore qualità ai cantieri».
Lo studio di PlanRadar fornisce preziose indicazioni su cause e conseguenze delle rilavorazioni nel settore delle costruzioni, evidenziando la necessità di una comunicazione e una collaborazione efficaci tra le parti coinvolte nel progetto. La ricerca integrale è disponibile qui.