A Firenzuola (FI), nella cava di Pietra Serena di Brento Alta, proprietà della Calamini Urbano srl, abbiamo potuto vedere all'opera un escavatore EC220E NL di Volvo CE equipaggiato con double driller, ossia un perforatore con due martelli indipendenti appositamente realizzato dalla divisione engineering di Carmi spa, storico concessionario del brand svedese
Gli etruschi vi costruirono le mura di Fiesole e le tombe di Comeana, mentre i romani la usarono a Firenze per il Tempio di Marte. Il suo vero trionfo però si ebbe con Filippo Brunelleschi, che la impiegò in capolavori quali la chiesa di San Lorenzo o la basilica di Santo Spirito a Firenze, valorizzando il contrasto tra l'uniforme grigio degli elementi portanti e i bianchi intonaci a copertura della muratura, tanto che da allora l'uso della dicromia grigio/bianco nell'architettura rinascimentale divenne canonico al punto che pure Michelangelo la scelse per la Biblioteca Medicea Laurenziana.
Di cosa stiamo parlando? Della Pietra Serena di Firenzuola ovviamente, uno dei simboli del Rinascimento Fiorentino. E proprio nella cava di Brento Alta, proprietà della Calamini Urbano srl, a Firenzuola (FI) siamo andati a vedere come avviene l'estrazione di questa pietra, estrazione oggi resa ancor più facile grazie all'impiego di un escavatore EC220E NL di Volvo CE equipaggiato con un perforatore doppio martello realizzato ad hoc dalla divisione engineering di Carmi spa, storico concessionario di Castel Bolognese (RA) del brand svedese.
Grazie alla sua elevata lavorabilità, la Pietra Serena si adegua ad ogni tipo di realizzazione: dalle grandi opere architettoniche contemporanee, alle ristrutturazioni di edifici storici, all'arredo urbano, fino alle sculture. Come ci spiega Paolo Calamini, figlio di Urbano e socio, insieme alla sorella Silvia e al nipote Alberto, della Calamini Urbano srl: "la nostra attività inizia negli anni '70, periodo in cui il procedimento di estrazione era limitato ai blocchi presenti negli affioramenti, con manovre di scoperchiatura notevolmente più agevoli, e la pietra proveniente dalle cave Ricavoli e Della Guardiola veniva venduta grezza senza necessitare di ulteriori lavorazioni. Dagli anni ‘80 invece - prosegue - estraiamo dalla cava di Brento Alta che ha un'estensione di circa diecimila metri quadrati. La coltivazione è a gradoni, ogni 15 metri dobbiamo lasciare 4 metri per fare i gradoni di sicurezza, con il blocco di 3,25 x 1,5 m che viene estratto praticando 48 fori di 32 mm di diametro, distanziati gli uni dagli altri 22 cm, e inserendo la miccia detonante con l'acqua. Una volta estratto il blocco, la pala gommata lo carica sul camion che lo porta nel nostro piazzale dove viene catalogato, stoccato e poi lavorato per realizzare quanto richiesto dai clienti, grazie alla presenza, sempre al nostro interno, di un laboratorio, due postazioni per la lavorazione di lastre e un telaio monolama per la segagione e la squadratura dei blocchi".
In cava però non troviamo ne una perforatrice ne una macchina segatrice per l'estrazione della pietra ornamentale, bensì un must del movimento terra, un escavatore Volvo nella taglia più apprezzata dal mercato italico, ossia le 22 ton dell'EC220E NL, che qui vediamo equipaggiato con un perforatore doppio martello realizzato dalla divisione interna di engineering di Carmi spa, utilizzando una tecnologia specifica per perforare questa tipologia di pietra. Partiamo dalla base, o meglio dal cuore: l'EC220E NL di Volvo CE, notoriamente conosciuto per le sue emissioni e il consumo di carburante ridotti, nonché per la sua grande potenza e produttività. Si tratta di una macchina progettata per lavorare con grande efficienza e durare a lungo. Quando si lavora in condizioni gravose, ogni dettaglio è importante, non a caso Volvo per prevenire la corrosione ha scelto la sigillatura con silicone e ha scelto di mettere di serie i fasci di cavi e i raccordi impermeabili, oltre che le cerniere heavy duty per le portiere e una protezione imbullonata per le luci del telaio. Il telaio inferiore a X, inoltre, consente una distribuzione omogenea del peso per una maggiore stabilità e durata, contribuendo a prevenire i danni dovuti a rocce e detriti, mentre il sottocarro heavy duty crea una forza di trazione eccellente sui terreni impegnativi, come sono quelli di una cava di pietra ornamentale. Non va dimenticato che il robusto design del braccio e dell'avambraccio prevede la presenza di piastre interne che supportano i punti di pressione durante un'ampia gamma di applicazioni contribuendo a disperdere la pressione per assicurare la massima produttività e disponibilità operativa dall'escavatore. Soprattutto è possibile regolare l'escavatore per alloggiare una grande varietà di linee idrauliche che offrono la portata e la pressione corrette per attrezzature speciali, anche se il perforatore doppio martello di Carmi va al di là della semplice attrezzatura speciale. Come ci spiega Gian Luca Laghi, Responsabile Attività Tecniche ed Engineering di Carmi spa: "l'apparato idraulico è stato completamente modificato per trasformare la macchina da escavatore a perforatore, sono stati cambiati gli organi meccanici idraulici così da rendere l'EC220E NL in grado di eseguire alla perfezione il suo lavoro primario, che non è più l'escavazione bensì la foratura. Ovviamente - prosegue - il perforatore non potrebbe lavorare se non avesse una sorgente di potenza in grado di erogare una determinata quantità di olio idraulico a una certa pressione, quindi il cuore pulsante è l'EC220E NL che garantisce i requisiti idraulici richiesti dal perforatore e li garantisce ad un regime di giri abbastanza basso, cosa che rende possibile un'importante riduzione dei consumi. Se si riducesse la stazza della macchina - specifica Laghi - si avrebbe un motore più piccolo così come più piccole sarebbero le pompe e quindi occorrerebbe aumentare molto i giri motori, invece con il 220 abbiamo trovato l'equilibrio perfetto, tanto che i risultati sono più che soddisfacenti, in quanto confrontando i consumi e la produttività di questa macchina con quelle esistenti abbiamo visto che l'accoppiata è davvero vincente; inoltre con una macchina di tonnellaggio inferiore si rischierebbero anche problemi di stabilità, considerate le ardue condizioni di lavoro e le pendenze che si devono affrontare in una cava del genere dove la sicurezza rimane sempre l'esigenza primaria".
Sicurezza a cui si aggiungono anche risparmio carburante ed aumentata produttività. Risparmio carburante grazie ai 6 cilindri del motore Volvo D6 Stage V da 128 kW a 1800 giri/min che garantisce consumi bassi e minor sforzo tali da ottimizzare l'energia impiegata per ottenere un foro, in quanto come spiega sempre Laghi: "il 220 oltre a consumare meno per fare il singolo foro riesce a fare il doppio di fori rispetto a una macchina tradizionale, quindi al risparmio energetico si abbina un indiscutibile aumento di produttività, data anche e soprattutto dalle aste alte 4 metri che permettono di realizzare fori di 3600 mm di profondità (è possibile anche montare le aste da 3,20 m che permettono di arrivare ad un massimo di 2.800 mm ndr) con due teste di perforazione indipendenti che garantiscono maggior flessibilità e una perforazione ottimale in qualità, e quantità in quanto rispetto ad altre attrezzature in cui l'asta magari era più bassa e occorreva estrarre l'asta, aggiungere una prolunga e finire il foro; qui invece con un'unica passata si riesce ad arrivare in fondo. Senza contare che un motocompressore da 80/100 litri consuma 20/35 litri ora - specifica - quindi se consideriamo 8 ore lavorative 6 giorni a settimana si arriva a un consumo energetico notevole, mentre l'EC220E NL di Volvo CE si attesta su 8/9 litri ora, ossia un risparmio di gasolio notevole che incrementa tantissimo la produzione".
Come ci conferma anche Paolo Calamini: "se prima riuscivamo a estrarre 10 blocchi, con il Volvo arriviamo a 20, quindi abbiamo aumentato la produttività ed efficientato i consumi, oltre al fatto che la macchina rientra pienamente negli incentivi previsti dal Piano Industria 4.0 visto che in modalità automatica la macchina può ricevere lo schema di volata ed eseguirlo da sola senza operatore". Se non si sceglie la modalità automatica di perforazione si può utilizzare la modalità manuale con radiocomando, come ci spiega Laghi: "siamo riusciti a creare un software, cioè un programma di controllo attraverso un PLC che consente di fare i fori lungo una linea stabilita dalla testata in maniera automatica, senza bisogno dell'operatore, cioè partendo con i martelli al lato sinistro della slitta trasversale, i martelli forano per la profondità preimpostata, risalgono, si spostano di un passo preimpostato, forano di nuovo e così via fino a che non arrivano a fine corsa sul lato destro della slitta trasversale. Successivamente l'operatore deve riposizionare la macchina, così da poter azionare tramite radiocomando un ulteriore ciclo automatico, pienamente rispondente ai crismi dell'Industria 4.0".
Progettati e costruiti da Carmi, oltre al perforatore doppio martello, sono anche gli azionamenti, il quadro elettrico e l'aspiratore polveri che coadiuva il compressore da 110 kW per fornire aria compressa. Ovviamente oltre al manuale, Carmi rilascia anche una dichiarazione di conformità e una targhetta CE per dimostrare che il double driller soddisfa pienamente i requisiti di conformità alle direttive europee applicabili alla macchina.
Un connubio quello tra l'EC220E NL di Volvo CE e l'ingegneria di Carmi davvero straordinario, tale da efficientare l'estrazione di una pietra dalla storia millenaria che attraverso la passione e la cura della famiglia Calamini riesce a portare ovunque in Italia e, oggi anche nel mondo, il sapore del Rinascimento fiorentino.
Volvo CareTrack
È il sistema telematico di monitoraggio per la gestione della flotta che permette all'azienda di monitorare il parco macchine da un qualsiasi computer con accesso ad internet. Abbina due sistemi indipendenti: il GPS e la rete telefonica cellulare, oppure quella satellitare. In un sito Internet protetto da password si può controllare in tempo reale la posizione geografica della macchina, le ore d'esercizio e la pianificazione dei tagliandi, producendo anche report sulle prestazioni, sulla produttività e sui consumi tali da poter individuare le aree di miglioramento. Inoltre con le funzioni geofence e timefence è possibile stabilire i limiti geografici e temporali di utilizzazione. Con il geofence se si superano questi confini geografici fissati, il CareTrack invia un avviso immediato via e-mail e SMS. Con il timefence, invece, si può decidere in quali ore del giorno - e in quali giorni - deve operare la macchina e anche qui, se i termini non vengono rispettati il CareTrack invia un avviso via e-mail o SMS. Tra le prerogative del CareTrack, non va dimenticata la funzione Matris che consente di effettuare letture dati che riguardano la macchina senza doversi recare sul posto; ottenendo a distanza le informazioni sul mezzo, il concessionario potrà scoprire quali sono i problemi prima di recarsi in loco. Il tecnico dell'assistenza sarà sicuro, da un lato di portare i ricambi giusti e dall'altro saprà cosa fare quando giungerà sul posto. Di conseguenza, il tempo dell'intervento e quello di fermo del mezzo saranno ridotti al minimo.
CARMI & VOLVO: PARTNERSHIP VINCENTE
Carmi è attiva dal 1973 nella distribuzione, allestimento e assistenza di macchine movimento terra. Negli anni ha esteso le sue competenze tecnico-commerciali anche al comparto sollevamento e più recentemente ai motori industriali (Volvo Penta). Carmi dispone di un'ampia flotta noleggio e di un ampio parco di macchine usate. L'azienda di Castel Bolognese è inoltre dotata di una divisione interna di engineering che le consente di offrire un'ampia gamma di realizzazioni (impianti e allestimenti speciali) e servizi di progettazione e certificazione. Con un organico di oltre 40 addetti, Carmi garantisce l'assistenza in tutte le aree di competenza grazie a uno staff tecnico altamente specializzato e costantemente aggiornato, con una dotazione di 16 officine mobili completamente attrezzate per ogni intervento tecnico-assistenziale presso le sedi e cantieri della clientela.