Da qualche tempo ANEPLA ha attivato un rapporto di collaborazione con WWF Italia su diversi temi di sicuro interesse per il settore, tra i quali quello della riqualificazione del fiume Po sia dal punto di vista morfologico che ambientale. Si tratta di un tema di grande attualità, anche in ragione dell'importanza riservata ai temi di natura ambientale nell'ambito del Recovery Fund, e crediamo che possa essere di particolare interesse per la categoria.
WWF Italia e ANEPLA intendono in particolare promuovere e/o supportare un processo per la rinaturazione del fiume PO coerente con la Strategia dell'UE per la Biodiversità per il 2030, le direttive europee Acque (2000/60/CE), Alluvioni (2007/60/CE), basata sulla Direttiva Tecnica dell'Autorità di bacino del Po per la "definizione degli interventi di rinaturazione di cui all'art 36 delle norme attuative del PAI" e sul "Programma generale di gestione dei sedimenti alluvionali dell'alveo del fiume Po".
L'idea è quella di definire e promuovere un piano/programma di rinaturazione del Po in collaborazione con Autorità di distretto del Po e AIPO e la supervisione dell'Università di Parma; un piano al quale possa poi seguire un processo di partecipazione che consenta un coinvolgimento diffuso degli attori locali (compresi i servizi tecnici e i consorzi di bonifica) coerentemente all'art.14 della Direttiva Quadro Acque.
Un Piano di rinaturazione del Po, vista l'importanza nazionale dell'area, potrebbe essere attivato sia con fondi straordinari (es. Recovery Fund: in questo caso sarebbe opportuno un confronto a livello nazionale con il Ministero dell'Ambiente) o ordinari, impiegando il 20% di finanziamenti della difesa del suolo per "interventi integrati per il miglioramento dello stato ecologico dei corsi d'acqua e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, sia, ove possibile (per esempio su aree private), con iniziative di finanza progetto. Inoltre potrebbe essere previsto lo scomputo dai costi degli interventi del valore degli inerti movimentati che potrebbero venire, almeno in parte, commercializzati, purchè inseriti nei bilanci dei piani cave regionali. Il Piano di rinaturazione delle fasce fluviali del Po potrà favorire la continuità ecologica del fiume, contribuire alla riduzione del rischio idraulico, migliorare le caratteristiche naturali dell'ecosistema fluviale, riattivare, ove possibile, la naturale dinamica fluviale.
Il Piano dovrebbe definire:
• le aree da rinaturazione (esistono già una serie di proposte che possono essere vagliate secondo i criteri della direttiva rinaturazione e quanto già previsto dal programma sedimenti;
• i criteri di intervento (in gran parte già definiti dalla Direttiva Rinaturazione e Programma sedimenti);
• percorsi autorizzativi chiari e condivisi con le AAPP referenti;
• un percorso di informazione, consultazione degli attori sul territorio che ne consenta la partecipazione e favorisca l'integrazione con altre iniziative in atto e coerenti con gli obiettivi del Piano (es. attività inerenti al MAB Grande Po);
• i soggetti gestori delle aree riqualificate anche in relazione alla promozione di attività produttive compatibili.
La proposta sarà poi accompagnata da attività di comunicazione congiunta e da incontri territoriali promossi dalle sezioni del WWF lungo il Po per illustrare il Piano e favorire il coinvolgimento di stakeholders locali.