A Samoter 2023 nello stand di CGT Spa è stato possibile provare il CAT Command, una tecnologia rivoluzionaria che permette all’operatore di guidare la macchina non più dall’interno della cabina, ma fuori di essa, comodamente seduto in una postazione, lontana quanto si vuole dalla macchina, in completa sicurezza
Non è più solo un'idea, un miraggio lontano, un qualcosa di futuristico. È realtà e l'abbiamo potuta vedere e toccare tutti. Quando si parla di tecnologia il concetto bergsoniano di relatività del tempo acquista ancora più valore: i tempi si comprimono e quello che poteva sembrare futuristico, in pochissimi anni, diventa reale e concreto. Sono passati solo 7 anni da quando a Bauma 2016 CAT annunciava l'inizio de "l'era del ferro intelligente", ossia l'età delle macchine, motori e attrezzature dotati di sistemi intelligenti in grado di connettersi tra di loro e di incrementare la produttività, migliorare la sicurezza degli operatori, ridurre il consumo di carburante (e quindi le emissioni) e risolvere, se non anticipare, i problemi dei clienti. Sono passati ancora meno anni da quando a Malaga, al CAT Demo and Learning Centre, ci si poteva sedere su una postazione di comando e guidare un dozer situato dall'altra parte del mondo: a Peoria, nella storica sede di Caterpillar.
Ecco, dunque, il potere della tecnologia, anzi della tecnologia CAT che, grazie a ingenti investimenti, ad anni di studi e test riesce ad offrire a milioni di clienti, dislocati in tutto il mondo, soluzioni innovative in grado rivoluzionare non solo il quotidiano modus operandi ma l'approccio stesso al cantiere, cantiere inteso a 360 gradi.
Quello che abbiamo potuto vedere e provare a Samoter 2023, grazie a CGT Spa, dealer italiano CAT, è la sintesi perfetta di tutto ciò che la tecnologia consente. È l'espressione della potenzialità, del dove siamo e del dove possiamo arrivare grazie all'innovazione tecnologica. È il CAT Command, una tecnologia rivoluzionaria che permette all'operatore di guidare la macchina non più dall'interno della cabina, ma fuori di essa, comodamente seduto in una postazione, lontana quanto si vuole dalla macchina, in completa sicurezza.
Come ci spiega Michele Pastorello, Responsabile Nuove Tecnologie e Servizi Digitali di CGT Spa: "il collegamento che riusciamo a dare grazie alla rete IT, è 1 a 1, vale a dire che l'operatore riesce a sentirsi come se fosse a bordo macchina, cambia il fatto che guarda un monitor, anzi più monitor visto che abbiamo quattro telecamere: una montata sul braccio della macchina, una sulla parte posteriore e due sui lati, alle quali si aggiunge una telecamera ambientale che permette di contestualizzare la macchina all'interno del cantiere. Con sole 40 ore di training l'operatore è in grado di gestire autonomamente questo tipo di tecnologia. Non solo, grazie alla tecnologia - sottolinea Pastorello - si riesce anche ad evitare il margine di errore insito nell'operatore, in quanto se occorre eseguire un intervento con elevata precisione, si può contare su tutte le tecnologie che CAT ha sviluppato negli anni e che sono state inserite nel Command, come ad esempio il Grade 3D, che aiuta a realizzare livellamenti rapidi escludendo la necessità di secondi passaggi ed escludendo la presenza di personale a terra, o il sistema E-Fence che consente di impostare dei limiti ai movimenti consentiti alla macchina in una determinata area, onde evitare che si urtino tubazioni sotterranee, linee elettriche o altri ostacoli presenti nel raggio d'azione del mezzo. Praticamente si demanda alla tecnologia la realizzazione del progetto. Basti pensare che è stato calcolato che un errore anche solo dello 0,5% nell'inclinazione della lama di un grader su una strada larga 7,30 metri porta ad un'ulteriore movimentazione, in più o in meno, di 120 ton/km di materiale: vale a dire che si è steso del materiale in più che non serviva, si è pagato del materiale per qualcosa che non era necessario, o viceversa se si è andati in negativo, occorre rifare il lavoro con conseguente dispendio di tempo e ovviamente di materiale, oltre all'impatto negativo a livello di immagine che questo comporta, in quanto agli occhi del committente si appare chiaramente meno performanti di chi riesce a fare subito il lavoro correttamente. In più, altro fattore non trascurabile, se si è più rapidi e precisi nell'esecuzione di una commessa, si è più efficienti e quindi si ha un minor costo per metro cubo movimentato e si ha la macchina a disposizione per operare in un altro cantiere".
Se dunque il Cat Command rappresenta l'apice, la punta dell'iceberg delle tecnologie che CAT ha man mano sviluppato, primaria importanza è stata data al fattore sicurezza. Difatti il Cat Command è implementato con la tecnologia Detect e in particolare con i sensori ottici che rilevano la presenza di persone intorno alla macchina.
Come ci illustra Pastorello: "Non si tratta della semplice segnalazione sonora e visiva della presenza di una persona in cantiere nella prossimità della macchina, quindi la lettura dell'RFeed che l'operatore può avere in tasca. Attraverso i sensori ottici, CAT ha fatto molto di più: è giunto ad interagire sui protocolli stessi di funzionamento della macchina, riuscendo a vincolarne spostamenti e movimenti. Nello specifico: una volta che si imposta la distanza di sicurezza che si vuole mantenere tra la macchina e la persona, se, in fase di traslazione, i sensori rilevano il limite impostato, la macchina in automatico riduce la potenza e rallenta; allo stesso modo se si sta movimentando il braccio dell'escavatore, ad esempio, grazie al riferimento posizionato sul dente della benna, una volta raggiunto il limite settato l'idraulica in automatico rallenta evitando così una situazione di potenziale rischio".
D'altro canto l'attenzione verso la sicurezza è insita nella concezione stessa del Command, considerando che è proprio una tecnologia che permette di togliere l'operatore da tutti quegli ambiti che potrebbero essere potenzialmente pericolosi.
È proprio questo il grandissimo valore aggiunto del CAT Command. Sono tanti gli esempi concreti di possibili situazioni in cui il Command sarebbe in grado di fare la differenza, se non di salvare la vita all'operatore. È lo stesso Pastorello a riportarci richieste fatte da clienti CGT, a dimostrazione di quanto questa tecnologia non sia poi così lontana dal desiderato dei clienti: "Trattandosi di una tecnologia altamente interessante per lavori ad elevata criticità, lo scorso anno, dopo la tragedia della Marmolada, ci chiesero una macchina in grado di lavorare senza l'operatore a bordo in quanto dopo due giorni dall'incidente la massa di detriti caduta a valle era diventata una superficie durissima, costituita da sassi e ghiaccio fusi insieme, impossibile da affrontare né coi picconi né con le pale, quindi occorreva un mezzo meccanico con il grosso rischio però che avvenisse un altro cedimento della montagna, non avvertibile dall'operatore in cabina e quindi, dato il contesto, fatale. Altri esempi possono essere interventi di rimozione di ordigni bellici, oppure lavori di bonifica, demolizione, ma anche lo svuotamento delle stive delle navi, pensiamo alle navi che trasportano per settimane concimi chimici che sviluppano gas, o semplicemente anche impianti che trattano rifiuti pericolosi in cui i clienti fanno fatica a trovare operatori disposti a lavorare con le maschere coi filtri, in un ambiente a rischio, non salubre... ma se si porta la postazione di lavoro fuori dall'impianto, fuori dalla nave, lontana dalla struttura da demolire o dalla zona critica, si azzera questo problema. Anzi, il cliente finale può pensare di prendere commesse prima d'ora inavvicinabili. CAT - specifica sempre Pastorello - sta definendo le macchine Command che andranno a lavorare in un sito radioattivo, ossia una centrale nucleare da porre in sicurezza; se questo lo compariamo a quello che è successo nell'86 a Chernobyl dove sono dovute entrare persone per arginare il disastro ed evitare che si propagassero radiazioni in tutta Europa ben si capisce il valore aggiunto di poter far lavorare la sola macchina o le macchine, visto che con Command se ne possono gestire fino a 5 diverse, aggiudicarsi il lavoro e portando l'operatore in una situazione di completa sicurezza. Oltre al fatto, assolutamente non trascurabile, che grazie al Command le imprese possono integrare persone a mobilità ridotta, quindi persone che hanno subito un infortunio o che hanno limitazioni negli spostamenti e che quindi non potrebbero salire su un escavatore: con la station viene meno questo tipo di problema perché l'operatore sta comodamente seduto come se fosse sul divanetto di casa sua, pur avendo la perfetta sensibilità del mezzo, dal momento che CAT ha portato all'interno della postazione una serie di segnali che vanno dal rumore della macchina per capire se il motore sta sforzando o se le pompe sono eccessivamente sollecitate. Quello che non è stato portato è ovviamente tutto ciò che di negativo e fastidioso ci può essere, ad iniziare dalle vibrazioni: se si vuole far guidare l'operatore in un ambiente confortevole la prima richiesta che ci è pervenuta è stata proprio quella relativa alle vibrazioni che gravano sulla schiena, inevitabilmente".
Anche da questi dettagli si capisce l'attenzione, anzi la devozione, che CAT ha verso i clienti e la netta volontà di iniziare, o meglio, continuare una nuova era fatta di tecnologie rivoluzionarie in grado di rappresentare una svolta epocale per tutti quei lavori in cui viene richiesta la massima flessibilità di esercizio, nonchè l'ottimizzazione dei costi. Con il Command, attraverso un'unica station si possono gestire fino a 5 macchine diverse, vale a dire che con un unico operatore, e ben sappiamo quanto questo tema sia sentito dai Clienti vista la scarsa disponibilità di operatori sul mercato, si riesce ad affrontare qualsiasi cantiere, ovunque esso sia, anche in zone impervie e molto lontane, connettendo da remoto un unico operatore alle macchine sul sito di lavoro e mettendolo al sicuro anche dall'eventuale rischio di incidenti di salita e discesa quando passa da una macchina all'altra.
Come conclude Pastorello: "Dalla sicurezza, alla produttività, all'efficienza in cantiere, CAT e quindi CGT, vogliono dimostrare come queste tecnologie possono migliorare la vita quotidiana, lo sviluppo e l'efficienza dei cantieri e soprattutto permettere ad ognuno di tornare a casa in sicurezza la sera dalla propria famiglia".