Le tecnologie di aspirazione pneumatica sono una soluzione alternativa alle tecniche di scavo tradizionali che sfruttano l'aria come vettore per scavare, rimuovere e aspirare qualsiasi tipo di materiale solido, fluido o melmoso sia in ambito industriale che civile
Una tecnica che in molti paesi europei è adottata da diversi anni e che in Italia si sta consolidando. Mancava, però, una regolamentazione sull'impiego e le caratteristiche di queste soluzioni. Gerotto Federico S.r.l. è stata fra le aziende pioniere nel nostro paese di queste tecnologie, grazie agli escavatori a risucchio, e ha scelto di essere fra i promotori e fra gli estensori della prassi "Tecnologia di realizzazione delle infrastrutture interrate a basso impatto ambientale - Sistemi ad aspirazione pneumatica" (UNI/Pdr 97:2020). Il documento - pubblicato a fine 2020 - ha visto protagonisti UNI, IATT (Italian Association of Trencheless Technology), UNINDUSTRIA e alcuni player italiani del settore.
«Siamo onorati - commenta Alessandro Gerotto, Procuratore Speciale dell'azienda Gerotto - di essere fra chi ha contribuito a scrivere un documento fondamentale per l'innovazione del settore dell'edilizia, delle bonifiche e dei sottoservizi. Le applicazioni di questa tecnologia sono veramente molteplici e contribuiscono a creare una nuova cultura del nostro settore imperniata su tre parole chiave: tecnologia, sicurezza e sostenibilità. Le potenzialità sono enormi in Italia: in Francia e in Inghilterra queste tecnologie sono già nei capitolati per gli appalti nei centri storici. Ad oggi mancava nel nostro Paese un documento che normasse il tutto e siamo orgogliosi che grazie a questa prassi si sia fatto un passo in avanti».
La prassi definisce i diversi passaggi del lavoro di aspirazione, riconosce l'enorme importanza delle tecnologie trenchless nel ridurre i disagi socio-ambientali rispetto alle tecniche di scavo tradizionali, nel migliorare la logistica di cantiere e nel promuovere la grande flessibilità di utilizzo delle tecniche di risucchio nei più disparati settori industriali, come acciaierie, raffinerie, stabilimenti chimici e petrolchimici, industrie del vetro, cantieri edili, impianti trattamento acque, impianti produzione biogas e molto altro.
Il progetto è stato coordinato da Gianmario Giurlani di IATT, che sottolinea: «l'aspirazione pneumatica si inserisce nel più ampio alveo delle tecnologie NO DIG. Il gruppo di lavoro, insieme a UNI, IATT e Unindustria, ha lavorato a lungo e in modo proficuo per quasi due anni e credo che il risultato sia importante per fare cultura sulle tecniche di scavo non invasive. Stiamo inoltre lavorando a un progetto di documento che completa quello già scritto e che riguarderà di robot per gli impieghi su spazi confinati e No Man Entry».
La prassi è disponibile su: UNI/PdR 97:2020