Ad Assisi sono attualmente in corso i lavori di messa in sicurezza, consolidamento e restauro della basilica papale di Santa Maria degli Angeli, resisi necessari a causa dei danni provocati dal sisma del 2016. All'interno della basilica, l'innovativa opera provvisionale firmata Layher custodisce e protegge la Porziuncola, cuore del Francescanesimo, permettendo un sicuro e agevole accesso in quota agli operatori senza ingombri a terra
"Guardatevi dal non abbandonare mai questo luogo. Se ne foste scacciati da una parte, rientratevi dall'altra, perché questo è luogo santo e abitazione di Dio". È in questi termini che San Francesco, nella parole riportate dal suo biografico Tommaso da Celano, descrive la Porziuncola, chiesetta intitolata a Santa Maria degli Angeli edificata nel IV secolo.
La Porziuncola deve il suo nome alla piccola porzione di terreno, detta "Portiuncula"appunto, sulla quale sorgeva, ed è la terza chiesa che il santo ripara dopo la chiamata ricevuta dal crocifisso di San Damiano. Ma sono ben altre le ragioni che hanno reso questo luogo il simbolo del Francescanesimo; tra le sue mura San Francesco comprese la sua vocazione, accolse Santa Chiara e i primi frati, ricevette l'indulgenza plenaria nota come "Perdono di Assisi"e dove vi morì nel 1226.
La Porziuncola si trova oggi all'interno della basilica papale di Santa Maria degli Angeli che la custodisce come un tesoro. Tesoro che il terremoto del 2016 ha minacciato rendendo necessari interventi di messa in sicurezza sismica, consolidamento strutturale e restauro conservativo della basilica.
I lavori eseguiti dall'impresa di costruzioni Lunghi sono iniziati a fine aprile 2023 e sono stati commissionati dalla Provincia Serafica di San Francesco d'Assisi dei Frati Minori di Umbria e Sardegna: si tratta dell'intervento più esteso mai eseguito sulla basilica dopo la ricostruzione a seguito del terremoto del 1832.
Dalle indagini condotte in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria civile e ambientale- Scienza delle costruzioni dell'Università di Perugia è infatti emerso che i danni subiti non riguardavano solo l'abside, il transetto destro della basilica e il campanile, visibilmente lesionati e in parte inagibili, ma l'intero edificio.
Il costo previsto dei lavori è di 7.621.410 euro per la basilica, 1.500.000 euro per il campanile e 1.053.000 per il consolidamento e messa in sicurezza dei dipinti murali delle cappelle laterali, dell'altare di San Pietro in Vincoli e di parte della facciata laterale: i lavori sono eseguiti grazie a un finanziamento pubblico istituito dal Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016.
La durata stimata dei lavori è di 14 mesi: durante questo periodo la basilica è sempre stata accessibile ai visitatori e ai pellegrini grazie anche e soprattutto all'innovativa opera provvisionale firmata Layher.
La soluzione Layher: tenere aperti i cantieri di restauro
Nel progetto iniziale era previsto un ponteggio con quattro colonne per realizzare gli interventi di consolidamento della cupola danneggiata dal sisma del 2016, ed intervenire in questo modo sul tamburo (la parte verticale) e sulla calotta.
A seguito di indagini supplementari è però emerso che non sarebbe stato possibile installare un ponteggio tradizionale che partiva da terra poiché il peso stesso del ponteggio avrebbe gravato su una zona archeologica interferendo quindi sia con le fondazioni della Porziuncula sia con la zona circostante, un pavimento rialzato con vuoti al di sotto.
L'incontro tra la soluzione tecnica offerta da Layher, il sistema multidirezionale Allround abbinato ai sistemi di travatura Flex e FW, e l'esperienza e l'ingegno di Edilcomit Ponteggi ha permesso l'ideazione e la realizzazione di un incredibile ponteggio sospeso a 28 metri di altezza, che poggia direttamente sulla restrizione del muro portante.
L'intera struttura è caratterizzata da elementi ad alta resistenza in grado di soddisfare le richieste di carico e di ridurre contestualmente anche il peso stesso della struttura, per riuscirci le sollecitazioni maggiori sono state infatti trasferite sul cordolo perimetrale della cupola.
Il pavimento di questo ponteggio sospeso, che ha un'estensione di 236 metri quadri, è stato realizzato con delle tavole zincate a caldo particolarmente leggere e resistenti ma soprattutto sicure, come ci ha spiegato Roberto Vesentini, direttore generale Layher: "Queste tavole presentano un'ottima aderenza al piede e anche quando vengono impiegate nei ponteggi esterni, grazie alla presenza dei fori di drenaggio, in caso di pioggia non risultano scivolose".
La struttura si sviluppa poi in altezza per 20 metri, circondando il tamburo, e successivamente per altri 13 metri, per un totale di 63 metri di altezza dal piano calpestio (quota 0). Infine altri 15 metri di ponteggio permettono di raggiungere il soffitto della cupola, sfiorando gli 80 metri di altezza.
Questa soluzione ha permesso di accelerare i tempi di lavoro, tra montaggio e smontaggio, di circa 5-6 mesi consentendo inoltre di tenere sempre aperta la basilica.
Per assicurare ai restauratori la massima sicurezza e comfort, con delle mensole sono stati realizzati gli avvicinamenti del piano di calpestio alla cupola, oggetto di restauro, con una distanza dalla parete affrescata anche di 70 cm: in questo modo è totalmente garantita la piena visione delle parete senza alcuna interferenza operativa.
Il sistema multidirezionale Allround con sistemi di travatura Flex e FW, è stato anche utilizzato per proteggere ulteriormente la Porziuncola da accidentali cadute dall'alto di materiale.
"Da tempo stiamo portando avanti questa politica dei "cantieri aperti" durante gli interventi di manutenzione dei monumenti. In questo modo, queste opere d'arte rimangono fruibili e aperte al pubblico", ha dichiarato Roberto Vesentini.
L'accoppiata vincente: il sistema Allround e le travi Flex e FW
Allround è il primo sistema multidirezionale al mondo, creato da Layher nel 1974. Le caratteristiche principali di questo sistema sono il ridotto volume di materiale necessario all'allestimento delle diverse strutture, la velocità di assemblaggio e l'elevata sicurezza. Inoltre la combinazione tra la velocità di connessione e l'assenza di giunzioni a bullone, permette di collegare tra loro ad angolo retto i diversi componenti oppure di orientarli a piacimento, garantendo la trasmissione ottimale dei carichi.
"Il sistema multidirezionale ha come obiettivo quello di sostituire il sistema a tubo-giunto che obbligava l'installatore a controllare, ogni volta che si voleva inserire un nuovo giunto, se l'elemento precedentemente installato fosse orizzontale o verticale. Il sistema Allround è invece un sistema modulare semplice da usare che permette di essere installato in tempi rapidi" ha spiegato Vesentini.
Altro elemento fondamentale dell'opera provvisionale Layher è la trave tubolare Flex introdotta nel mercato nel 2018. Le caratteristiche principali di questa tipologia di travi sono: l'elevata capacità di carico, il peso ridotto, la rapidità di assemblaggio e l'ottimizzazione nell'utilizzo dei materiali. La trave Flex, come in questo caso, può essere utilizzata quando il pavimento non è sufficientemente stabile, come trave di supporto per le strutture di ponteggio sovrastanti. La trave ha un'altezza di soli 28 cm con un peso di 10 kg/m e, grazie alla sezione superiore a U e all'adattatore, può essere completamente integrata nel ponteggio Allround.
Il sistema di travi Flex è stato utilizzato in abbinamento con il sistema FW, che rappresenta la soluzione più flessibile per realizzare strutture prive di appoggi a terra (come ad esempio le passerelle); il fulcro del sistema è la trave costituita da tre componenti, collegabili rapidamente tra loro con appositi perni: il montante FW, il corrente FW per realizzare il profilo superiore e inferiore della trave, e la diagonale FW di lunghezza regolabile. La controventatura trasversale e il collegamento delle singole travi è realizzato con componenti standard Allround.
Grazie alla soluzione Layher i ponteggi quindi spesso considerati dai visitatori delle grandi città d'arte "elementi di disturbo" diventano elementi spaziali a basso impatto che offrono per di più la possibilità di ammirare da vicino dettagli di rara bellezza. Come nel caso della chiesa di San Giovanni a Firenze dove Layher ha firmato un'opera provvisionale per il restauro dei mosaici della cupola del Battistero che ha consentito al pubblico, per la prima volta nella storia, di vedere da vicino, il ciclo di mosaici duecenteschi a cui lavorò anche Cimabue.
Il ruolo della tecnologia nella progettazione del ponteggio
Il contributo di Layher è iniziato sin dall'impostazione iniziale del progetto con l'impiego del software SIM (Scaffolding Information Modelling) per la digitalizzazione del ponteggio a favore di una maggiore sicurezza e redditività. Alla professionalità dei tecnici Layher è stato affiancato il software Layplan Cad, che ha permesso lo studio dell'opera provvisionale monitorando pesi e interferenze della basilica: sono stati così ridotti al minimo integrazioni successive, ritardi di montaggio e aggiustamenti in corso d'opera, ed è stata incrementata la sicurezza del cantiere stesso.