Abbattimento della polvere sotto forma di frazione respirabile all'interno delle macchine operatrici che operano in galleria con scavo tradizionale.
Nelle lavorazioni che avvengono in galleria con scavo tradizionale si possono riscontrare elevati livelli di concentrazione di polvere e silice libera cristallina. Fra le lavorazioni maggiormente polverose vi sono le operazioni di scavo con martellone e smarino.
Nella figura 1 è riportata una sintesi dei livelli di concentrazione di silice libera cristallina misurati durante le operazioni di scavo del fronte. Nel grafico sono visibili, in ordinata, gli intervalli di valori fra il 25° e 75° percentile di due gruppi di dati: dati misurati dalle ditte che operano nei cantieri della Variante di Valico tratta Bologna Firenze negli anni 2008-2013 (numerosità campione n=28) e dati misurati a campione dalle USL nell’anno 2013 (n=9).
Dall’esame di questo diagramma emerge che i valori di concentrazione di silice libera cristallina misurati sono elevati; questa fase di lavoro contribuisce in modo significativo a rendere elevata l’esposizione giornaliera dei lavoratori che operano in galleria e che partecipano a questa fase di l lavoro.
Fra i lavoratori che partecipano alle fasi di scavo vi sono, oltre a coloro che necessariamente sono costretti a stazionare a terra in prossimità della lavorazione, anche quelli che operano all’’interno delle macchine operatrici (escavatori e pale caricatrici).
L’esposizione a polvere respirabile e alla silice libera cristallina dei lavoratori che operano all’interno delle cabine delle suddette macchine operatrici può essere controllata attraverso un adeguato sistema di filtrazione dell’aria prelevata all’esterno dall’impianto di ventilazione/condizionamento ed immessa all’interno della cabina.
La norma UNI EN 474/1 (macchine movimento terra – sicurezza requisiti generali) (1) prevede che la cabina delle macchine operatrici sia dotata di un impianto di ventilazione avente un numero minimo di ricambi di aria e sia provvista di un filtro testato secondo la norma ISO 10263-2 (2). Il test indicato da tale norma prescrive l’utilizzo di un aerosol di prova con una elevata dispersione granulometrica. L’efficienza del sistema viene espressa come risultato di una prova massiva effettuata con questo a aerosol; questo fa si che la valutazione dell’efficienza dia un peso maggiore all’abbattimento delle particelle con maggiore granulometria. L’esecuzione di un test di questo tipo fornisce poche informazioni sull’abbattimento della polvere a bassa granulometria, quale la polvere respirabile secondo la norma UNI EN 481/94 (3).
L'articolo è stato pubblicato a pag. 61 del n. 619/2015 di Quarry&Construction...continua a leggere