La rinascita partenopea

Il 2024 segnerà l'inizio di un importante potenziamento per la rete dei trasporti napoletani. La SIG, Società Italiana Gallerie, ci porta "Nel ventre di Napoli" per visitare i cantieri di tre nuove fermate della Metro: Capodichino, Monte Sant'Angelo e Parco San Paolo


Con le aperture previste in estate della Linea 6 e del primo tratto della Linea 7 (detta anche Bretella Ferroviaria di Monte Sant'Angelo), che permetteranno nuove interconnessioni con le linee metropolitane preesistenti, si inseriranno due ulteriori tasselli nel puzzle del sistema ferroviario metropolitano di mobilità integrata e sostenibile pensato per alleggerire la città dalla morsa del traffico.

Un sistema che prevede, a regime, 11 linee metropolitane (7 già operative o in fase di realizzazione) di cui Webuild, il colosso multinazionale italiano delle infrastrutture, è un indiscusso artefice avendo già realizzato 14 stazioni della metropolitana.

Nell'area di Napoli Webuild è presente a partire dagli anni '80 e ha costruito alcune delle più importanti opere pubbliche, come la stazione AV Napoli-Afragola progettata dell'archistar Zaha Hadid che, con il completamento dei lavori per l'AV/AC Napoli Bari, diventerà l'HUB ferroviario ad alta velocità della Campania. Anche 10 delle 19 stazioni oggi in esercizio sulla Linea 1, la principale linea metropolitana della città che ha attualmente un tracciato lungo 18 km, sono state realizzate da Webuild, tra cui alcune delle più iconiche stazioni dell'Arte, come la pluripremiata Toledo, ma anche le fermate Università, Dante, Materdei, Museo.

"L'esecuzione di queste opere è stata complessa - spiega Carlo Di Costanzo, Project Manager e responsabile delle commesse delle linee metropolitane di Napoli per Webuild - sono stazioni che fondono know-how ingegneristico, architettura, arte e archeologia, ma sono state anche una occasione per riqualificare le aree in superficie, che in molti casi sono state trasformate in isole pedonali o nuove piazze e arricchite di spazi verdi, nuovi arredi e opere d'arte, donando vitalità e prestigio ad aree che prima erano destinate a parcheggio o che versavano in condizioni di degrado".

Attualmente Webuild a Napoli ha in corso diversi progetti per il potenziamento della mobilità urbana ed extra urbana, che vedono il coinvolgimento di 470 persone, tra personale diretto e di terzi, e circa 1.000 imprese fornitrici coinvolte nel tempo.
In particolare, il Gruppo è impegnato nella realizzazione della Linea 7, (detta anche Bretella Ferroviaria di Monte Sant'Angelo), che collegherà le ferrovie Circumflegrea e Cumana, dando vita ad un nuovo anello di ferrovia che consentirà - a regime - l'esercizio circolare Montesanto - Soccavo - Mostra - Montesanto. Il tracciato della Linea 7 è quasi interamente interrato ed ha uno sviluppo di circa 4,5 Km di lunghezza. Sono previste 4 nuove stazioni - Monte Sant'Angelo, Parco di San Paolo - Terracina e Giochi del Mediterraneo. La stazione di Monte Sant'Angelo, a servizio del polo universitario della Federico II, sarà aperta al pubblico entro la fine di questa estate grazie all'attivazione della tratta Monte Sant'Angelo-Soccavo che permetterà di collegare la cittadella universitaria con il centro di Napoli. Dalla fermata di Soccavo sarà infatti possibile il collegamento con la Circumflegrea e, quindi, raggiungere il quartiere centrale di Montesanto, con possibili interscambi con la Ferrovia Cumana o con le poco distanti Linea 1 (fermata Piazza Dante) e Linea 2 (fermata Montensanto).

Monte Sant'Angelo sarà una nuova stazione dell'arte. Ospita infatti due gigantesche sculture metalliche di Anish Kapoor, posizionate alle due uscite della stazione, quella Università e quella di Traiano, a servizio dell'omonimo quartiere. Le opere rappresentano una discesa agli inferi attraverso un simbolismo caro all'artista, hanno un aspetto sinuoso a forma di bocca, simili a fenditure nel terreno. La stazione è interamente realizzata in caverna. Il rivestimento dei cunicoli è con spritz-beton dello spessore di circa 50 cm, così da conservare l'idea appunto di un antro. Il collegamento tra il camerone dove transitano i treni e le zone di ingresso è garantito da cunicoli attrezzati con scale mobili e ascensori inclinati.

Sempre sulla Linea 7, Webuild sta portando avanti anche i lavori della stazione di Parco San Paolo che rappresenta la seconda delle quattro da realizzare complessivamente. La stazione occupa uno spazio in pianta pari a circa 125 m di lunghezza, con struttura completamente in cemento armato. L'ubicazione interna all'omonimo parco (in prossimità a fabbricati civili di notevoli dimensioni ed altezze) ha comportato la previsione progettuale di paratie profonde, con diaframmi di sezione rettangolare di dimensioni 120x280 cm scavati per mezzo di idrofresa, tecnologia che assicura valori minimi di deviazione dello scavo dalla verticale considerata la loro lunghezza massima di circa 52 m, con un'infissione, oltre la quota fondo scavo, di circa 11.00 m. La sequenza realizzativa prevede l'esecuzione dei diaframmi primari e successivamente quelli secondari, sovrapponendosi ai primari. Lo scavo raggiunge circa 40 m dal piano campagna per la realizzazione del solaio di fondo, con un approfondimento di ulteriori 2.6 m in corrispondenza della vasca di aggottamento. La costruzione è del tipo "top down", ovvero vengono prima realizzate le paratie di diaframmi da piano campagna, successivamente si scava fino all'intradosso del primo solaio. Complessivamente sono previsti 5 impalcati oltre il solettone di fondazione, che vengono realizzati in fase di scavo della stazione e che assolvono tutti alla funzione di puntone per la paratia di diaframmi in fase di scavo.

Per quanto riguarda la Linea 6, che si sviluppa a doppio binario per una lunghezza totale di circa 5,5 km da Piazza Municipio a Mostra (nel quartiere Fuorigrotta) e che sarà aperta al pubblico questa estate, Webuild ha realizzato, costituendo una consortile con la Moccia Irme S.p.A., la fermata di San Pasquale. Anch'essa è una delle stazioni dell'arte, essendo stata progettata dall'architetto Boris Podrecca e arricchita con opere di Peter Kogler. La stazione è stata definita dallo stesso Podrecca "una vertiginosa discesa a mare", con una struttura su cinque differenti livelli, una enorme scatola in cemento armato lunga 100 ml e 35ml di altezza. Nel mare disegnato da Kogler il pubblico si troverà avvolto da una immensa rete di pescatori, che diviene una rete tecnologica, grazie alle informazioni ai passeggeri e, nella discesa, giunto al piano banchina, scoprirà che le scale sono collocate su di un immenso relitto, simulato grazie all'acciaio corten e con centinaia di boccaporti, che in realtà copre tutto il corpo centrale della stazione dove sono collocati i locali tecnici. La costruzione della stazione San Pasquale ha visto l'impiego di una idrofresa per la realizzazione dei diaframmi di coronamento della stessa, che hanno avuto l'inusuale forma a T, allo scopo di contrastare meglio le spinte derivanti dal terreno e dalla falda acquifera, quest'ultima fortemente influenzata dalla presenza a pochi metri del mare. Largo Pignatelli, dove la stazione San Pasquale sorge, è stato oggetto di un radicale restyling che ha reso l'area un nuovo luogo di incontro e vivibilità per cittadini e turisti.

Di rilevo sono anche i lavori per la realizzazione della Stazione Capodichino, anch'essa realizzata con la Moccia Irme S.p.A., che è parte integrante del progetto di potenziamento della Linea 1 della metropolitana di Napoli. Si tratta di un'altra opera fondamentale per la città perché garantirà un collegamento diretto metropolitano tra aeroporto, porto, e rete ferroviaria, inclusa l'Alta Velocità.

Il progetto è ispirato al Pozzo di San Patrizio costruito a Orvieto nel XVI secolo. La stazione, nelle aree che saranno aperte al pubblico, ha una pianta a forma circolare che raggiunge circa 50 metri di profondità, con un atrio a vista in corrispondenza del piano stradale. La parte circolare, del diametro interno di circa 33 metri, è un unico spazio aperto con 8 ascensori centrali e quattro scale elicoidali che risalgono lungo le pareti. Nelle fasi di scavo di questa opera è stata posta grande attenzione al tema della sostenibilità: oltre 200 mila metri cubi di terre (un volume equivalente a quello della piramide di Micerino in Egitto) sono stati trasportati e riutilizzati sul distretto della città metropolitana di Napoli, in ex cave di tufo a cielo aperto, allo scopo di tombarle e riqualificare urbanisticamente e paesaggisticamente il territorio.

La copertura della stazione, ispirata tipologicamente ad un hangar, è composta da profili tubolari di acciaio che formano elementi tridimensionali e fanno da struttura portante a tegoli prefabbricati in cemento armato e infissi in vetro. Gli ascensori sono stati progettati su misura per tener conto delle forti accelerazioni che lo schema strutturale imponeva per eventi sismici, rappresentando in Italia la prima realizzazione con grado di sismicità massimo.

Nell'ambito del progetto sono stati realizzati tre pozzi di servizio per le TBM profondi circa 50 metri, due dei quali destinati allo scavo della sub-tratta Capodichino-Poggioreale e il terzo al collegamento con la stazione Di Vittorio della linea EAV che consentiranno la "chiusura" dell'anello di collegamento tra la Linea 1 e la Linea 11 (la Napoli-Giugliano-Aversa). L'apertura al pubblico della stazione è prevista ad oggi per la fine del 2025, compresi anche gli interventi di rigenerazione urbana nelle aree a ridosso dell'Aeroporto.

Webuild è impegnata anche nel raddoppio della Linea Ferroviaria Cumana (che collega Napoli con Pozzuoli), lungo una tratta di circa 5 chilometri, tra le stazioni Dazio e Cantieri. Il contratto prevede lo spostamento della linea verso l'interno con un nuovo tracciato quasi interamente in galleria lunga circa 500 metri e la realizzazione delle nuove stazioni di Pozzuoli e di Cantieri.


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