Il rifacimento della SS38 del Passo dello Stelvio sta proseguendo senza sosta. La Variante di Morbegno, con le due gallerie Selva Piana e Paniga, è in piena fase di svolgimento con un cantiere decisamente interessante sia per complessità che per soluzioni adottate
Andare allo Stelvio sarà un po' meno difficile e i paesi della Valtellina potranno tirare un sospiro di sollievo. Nel senso più letterale della parola.
Il I lotto è in piena fase di costruzione e sia le opere previste che il contesto operativo, non sono sicuramente fra i più favorevoli come capita, logicamente, quando si lavora in ambiente montano. La classificazione della strada è di tipo C1 - extraurbana secondaria per una lunghezza complessiva del lotto di 9.655 metri. La velocità di progetto spazia fra 60 km/h e 100 km/h per una pendenza longitudinale massima pari al 4%.
I raggi di curvatura minimi sono di 6.000 m (verticale) e 850 m (orizzontale). Sono previsti due svincoli, due gallerie per un totale di 5.115 metri (quindi per oltre il 50% del percorso) e quattro viadotti per un totale di 574 metri.
Un'opera importante per la zona, che ha una forte valenza ambientale, e la cui realizzazione contribuirà ad alleggerire la pressione del traffico sui centri urbani di Piantedo, Delebio, Andalo Valtellino, Rogolo, Piagno, Vallate, Cosio Valtellino, Morbegno e Talamona.
Si tratta del percorso di bassa valle che, storicamente, è sempre stato il più problematico sia per i volumi di traffico che per la quantità dei paesi attraversati. Dopo Morbegno, infatti, la SS38 percorre tratti maggiormente isolati con pochi piccoli centri abitati. È comunque previsto, per il futuro, la costruzione di ulteriori varianti per risolvere le problematiche di Sondrio e Tirano.
Una gestione «in house»
Si potesse fare un paragone fra industria e cantiere, quello della Variante di Morbegno della SS38 sarebbe sicuramente definito "in house".
Le opere previste, infatti, richiedono un quantitativo di 985.207 m3 di materiale di riporto per eseguire i rilevati in progetto e lo scavo delle due gallerie e dei relativi cunicoli di emergenza prevede un quantitativo pari a 982.365 m3. Il materiale vegetale derivante dallo scotico delle aree pianeggiante di fondo valle sarà invece utilizzato per il rivestimento dei rilevati e il recupero delle aree di cantiere.
L'organizzazione del cantiere, quindi, richiede tempi di realizzazione delle gallerie che siano coevi con la costruzione dei rilevati e una logistica ottimizzata per portare a termine l'opera in modo organico. L'impatto del cantiere sui paesi vicini viene costantemente tenuto in considerazione nel corso dei lavori con un attento monitoraggio ambientale che proseguirà anche dopo il termine dei lavori e la consegna dell'opera ultimata e collaudata.
Da questo punto di vista si è lavorato di concerto con ARPA Lombardia tramite gli uffici centrali di Milano e sono state messe in atto delle misure sviluppate nel progetto definitivo posto a base di gara e adeguate a quanto previsto nel successivo progetto esecutivo e a un quadro normativo mutato nel frattempo.
La Commissione Speciale Valutazione Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente, l'Osservatorio Ambientale istituito ad hoc presso la Regione Lombardia e tutti gli Enti locali interessati dall'opera, sono costantemente coinvolti nell'opera di sorveglianza ambientale e nella valutazione della esecuzione e dell'efficacia delle procedure messe in atto per attuarle. Il monitoraggio ha coinvolto l'ambiente idrico superficiale e sotterraneo, l'atmosfera, il suolo, la salute pubblica, le vibrazioni indotte dai lavori, l'impatto su flora e fauna.