Microtunnelling

Una risposta innovativa alle sfide ambientali e infrastrutturali

Salvaguardia dell'ambiente, emergenza idrica, inefficienza dei sistemi fognari, indipendenza energetica: queste sono solo alcune delle priorità su cui il nostro Paese deve interrogarsi e adoperarsi per trovare delle risposte rapide ed efficaci. Prendiamo ad esempio l'acqua, l'elemento per noi più indispensabile e che troppe volte diamo per scontato. Ad oggi la dispersione idrica delle reti nazionali tocca il 42,4% su scala nazionale (dati ISTAT). Si tratta di un numero enorme, soprattutto considerando che soltanto l'acqua dispersa nelle reti comunali di distribuzione dell'acqua potabile soddisferebbe le esigenze idriche di 43,4 milioni di italiani per un intero anno.

Il PNRR ha correttamente previsto lo stanziamento di quasi due miliardi di euro a fronte di oltre 100 opere sul territorio nazionale, ma l'attuazione di queste opere pone nuove sfide e problematiche: affidabilità, sicurezza e, in primo luogo, salvaguardia del territorio.

Occorre dunque trovare delle risposte innovative, affidabili e sostenibili e sempre maggiore attenzione viene rivolta alla tecnologia del microtunnelling quale soluzione principe. Questa tecnologia permette infatti di posare tubazioni nel sottosuolo senza ricorrere ai tradizionali e invasivi scavi a cielo aperto, con un impatto ambientale notevolmente ridotto. Il microtunnelling fa parte delle cosiddette "trenchless technologies" o "tecnologie senza trincea", riconosciute anche in Italia come "tecnologie a basso impatto ambientale". Utilizzando una fresa a controllo remoto, questa tecnica riduce significativamente l'impatto sul paesaggio e sull'ambiente. La macchina avanza nel terreno seguendo un tracciato predefinito, partendo da un pozzo di inizio e terminando in un pozzo di arrivo. Questo approccio minimizza l'estensione dei cantieri, limitando i lavori alle aree immediatamente circostanti i pozzi, senza causare disturbo lungo l'intero percorso della condotta.

E' il caso dell'intervento in corso per la realizzazione del Nuovo Acquedotto Marcio, che fornisce circa il 25% del fabbisogno idrico romano, alimentando l'area est di Roma e altri 16 comuni confinanti, per un totale di circa un milione di abitanti serviti. Il primo lotto del progetto consiste nella realizzazione di due condotte di circa 7,5 chilometri, realizzati con la tecnologia di microtunnelling di ICOP, su una distanza complessiva di circa 36 km. Al suo compimento, il progetto prevede una riduzione delle perdite di rete di circa il 36% rispetto al 2020, pari a 68 milioni di metri cubi di acqua recuperati.

Non solo uno strumento per fronteggiare la crescente emergenza idrica, il microtunnelling trova applicazione in molteplici ambiti, dalla posa di acquedotti e gasdotti alla realizzazione di sottopassi pedonali e tunnel multiservizi. È particolarmente efficace per superare ostacoli sotterranei come strade, ferrovie e corsi d'acqua. Con opportune modifiche tecniche, può essere utilizzato anche per installare condotte con sbocco a mare, preservando gli ecosistemi costieri, il loro aspetto e le attività che vi si svolgono. Negli ultimi anni, l'interesse per il microtunnelling è cresciuto, sostenuto da continue innovazioni tecniche. Un settore promettente per il futuro è la distribuzione di energia elettrica, dove la posa di cavi sotterranei può migliorare l'affidabilità delle reti senza impatti negativi sull'ambiente.

Inoltre, grazie alla precisione e alla sicurezza garantite dal controllo remoto, è possibile installare nuove condotte con minima interferenza per la popolazione e con un impatto sociale ridotto. Oltre a risolvere problematiche infrastrutturali, il microtunnelling contribuisce alla riduzione dell'impronta di carbonio. La diminuzione dei volumi di scavo e delle superfici da ripristinare riduce le emissioni di gas serra, mentre i cantieri più contenuti limitano il traffico e le relative emissioni.

La continua ricerca di soluzioni innovative sta ampliando le potenzialità di questa tecnologia, rendendola adatta a nuovi impieghi e settori. Per fronteggiare le sfide contemporanee legate alla protezione ambientale, alla gestione delle risorse idriche e all'efficienza delle infrastrutture del Paese, è necessario trovare risposte efficaci e sostenibili nonché imprese innovative che le applichino. La priorità è continuare a coniugare tecnologia avanzata, sostenibilità e sicurezza, affinché queste soluzioni aprano la strada al futuro delle infrastrutture e dell'ingegneria del sottosuolo.