Le macchine Merlo rendono la vita in cantiere più semplice

Precisione, rapidità di movimento e sicurezza sono essenziali per un'impresa edile, ma come fanno le macchine a soddisfare tali requisiti? Lo racconta la nuova puntata di Partners for Life, il format che dà voce alle aziende che hanno trovato nelle macchine Merlo la soluzione al lavoro di tutti i giorni. Partners for Life ha fatto tappa a Dorchester, nel Sud dell'Inghilterra, per conoscere l'impresa di costruzioni Mark Whitely Group e di come questa si sia innamorata dei mezzi Merlo.

L'azienda, fondata nel 1986, apprezzata fin dall'inizio per la qualità dei lavori in muratura, negli anni ha esteso il suo campo di attività all'ingegneria civile, al movimento terra e al riciclaggio, fornendo un servizio completo nel settore delle costruzioni. «Un'azienda che è rimasta familiare - spiega il fondatore Mark Whitely -: dal 1992, ci sono anche i miei due fratelli e da 27 anni due altre persone. Lavoriamo come un team».

La passione per Merlo è sbocciata quasi per caso. Era il 1996 quando Mark vide un carrello elevatore dall'inconfondibile colore verde su un camion di venditori. Si incuriosì, andò nella vicina Weymouth da un rivenditore e decise di noleggiare il primo Merlo per diciotto mesi. «Poi ne comprammo uno - racconta Mark Whitely -, e da allora un altro ancora ogni anno o quasi. Penso che ne avremo presi venticinque oramai da allora».

Al momento i Merlo in funzione in azienda sono 2: il P40.13PLUS - che ha una capacità di sollevamento di quattro tonnellate, un'altezza di sollevamento di 13 metri e due stabilizzatori anteriori -, e il TF42.7, con una capacità di sollevamento di 4,2 tonnellate e uno sbraccio di 7 metri.

L'aspetto che più piace dei mezzi Merlo? «Sono molte le caratteristiche che spiccano - spiega Whitely -, ma la principale è la visibilità, che è davvero a tutto campo per l'operatore: nessuno è mai riuscito a portare il braccio così in basso. E la sicurezza: qui torniamo alla visibilità e al conducente che deve sempre tenere la mano sul joystick per avere il controllo della macchina. Quindi, se si verificano eventi particolari, non appena lascia la presa il braccio si ferma all'istante».

I mezzi Merlo danno una marcia in più a tutte le attività in cantiere: «Col Turbofarmer nuovo di zecca carichiamo gli autocarri, movimentiamo i materiali e facciamo tutto molto più velocemente», spiega Mark. «Usiamo le normali benne per caricare i camion -. aggiunge il fratello Wayne -, con le forche per il pallet facciamo il riciclaggio, E abbiamo anche una benna miscelatrice, che usiamo per impastare il calcestruzzo».

«Il TF42.7 acquistato da Mark Whitely - spiega Glen, il responsabile vendite d'area Merlo nel settore edile - monta un motore Perkins da 116 CV pienamente conforme alle normative Stage V. È un'ottima macchina per movimentare materiali in cantiere, grazie alla sua potenza e all'impianto idraulico Load Sensing e Flow Sharing. Offre inoltre una visibilità migliore rispetto a qualsiasi altro telescopico oggi sul mercato. Il P40.13PLUS è invece completo di traslazione laterale del braccio, che consente di posizionare i carichi in quota, senza spostare il telescopico, anche se inizialmente sono stati messi in modo errato. È possibile muovere il braccio da un lato all'altro e livellare il telaio, che consente di modificare l'inclinazione della macchina anche su terreni irregolari».

Altre caratteristiche? «Entrambe le macchine sono dotate del sistema ASCS di Merlo, rinomato in tutto il mondo per la sicurezza e il comfort dell'operatore, il che rende le nostre macchine le più sicure da usare oggi sul mercato. Ed entrambe, di serie, sono dotate della sospensione su braccio, una funzione particolarmente utile quando si percorrono lunghe distanze su strade o superfici irregolari». Da Dorchester è tutto, la linea torna a Cuneo. 

 

 


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