Si è tenuto lo scorso 30 settembre a Senago (MI), nella storica sede CIFA, un Open Day particolare in cui si sono celebrati i 95 anni del brand leader nella progettazione di macchine per la produzione, il trasporto e la posa del calcestruzzo e i 15 anni dal suo ingresso nel gruppo cinese Zoomlion. Tra storia e futuro, Davide Cipolla, CEO di CIFA, ha fatto il punto sulla situazione attuale e ha delineato quelli che saranno i progetti futuri
Si dice che la matematica sia la scienza delle cose evidenti, ebbene se facessimo una semplice addizione come 95 + 15 il risultato che otterremmo sarebbe davvero un'evidenza tangibile, anzi un grande doppio traguardo. Non vogliamo infatti parlare di numeri ma vogliamo parlare di storia e innovazione, di storia e futuro. Perché quello a cui abbiamo preso parte lo scorso 30 settembre è stato davvero un grande Open Day volto a celebrare due importanti traguardi: i 95 anni di CIFA e i 15 anni dalla sua entrata nel gruppo cinese Zoomlion. Con l'occasione, la storica sede CIFA di Senago (MI) ha aperto le porte a dipendenti ed ex dipendenti, nonché alle loro famiglie, a giornalisti e istituzioni, così da rendere tutti partecipi sia dei fasti di quel glorioso passato che ha portato l'azienda italiana ad essere leader nella produzione di macchinari e attrezzature per il calcestruzzo, sia delle forti spinte futuristiche che la proiettano verso un orizzonte fatto di innovazione e di sostenibilità ambientale.
Come ha dichiarato Davide Cipolla, CEO di CIFA: "Il 2023 si chiuderà con 245 milioni di Euro di fatturato, con una crescita del 12% rispetto allo scorso anno. Vale a dire circa 1500 macchinari venduti, di cui circa 1000 betoniere e oltre 500 macchine per il pompaggio del calcestruzzo, a cui va aggiunto anche un altro prodotto che sta andando molto bene ed è quello relativo ai lavori underground, quindi in sotterraneo, ossia i macchinari per gallerie, alla cui richiesta fatichiamo a star al passo con la capacità produttiva tanto che la richiesta è alta e difatti il prossimo anno ne incrementeremo ulteriormente la produzione, visto che le previsioni per noi sono di crescita ulteriore; complice anche lo spostamento, a livello nazionale ed europeo, degli investimenti dal lato residenziale a quello infrastrutture, cosa che per CIFA significa cambiare un po' il mix dei prodotti venduti, ossia passare da prodotti per così dire destinati alle piccole costruzioni a prodotti per le grandi costruzioni, che peraltro sono anche a maggior valore aggiunto. Quindi le previsioni per il 2024 sono buone, seppur si delinei un panorama a tinte chiaroscure visto che l'energia ha costi comunque elevati, i materiali si sono sì stabilizzati ma la supply chain rimane zoppicante, nonostante il periodo maggiormente turbolento a livello di approvvigionamento materiali, ossia il biennio 2021-2022, ce lo siamo lasciati alle spalle tanto da poter guardare con ottimismo al futuro".
Futuro che è stato il vero protagonista dell'Open Day in casa CIFA, un open day che ha voluto essere non solo celebrativo, ricordiamo che proprio nella sede di Senago si trova il museo dell'Azienda, ma anche l'occasione per immaginare la CIFA del futuro. Come ha spiegato Cipolla: "Siamo partiti più di un anno fa, cogliendo l'occasione del 95esimo anniversario dalla fondazione, per fare una sorta di analisi introspettiva e chiederci: oggi cosa è CIFA? Cosa vuole essere? Quali sono i valori fondanti? Ebbene è un discorso che non abbiamo fatto da soli ma ci siamo affidati a consulenti esperti oltre che a un team esteso di dipendenti interni, quindi abbiamo coinvolto non solo il management, ma anche il leader management per ripensare all'identità di CIFA, che è sì un'azienda storica ma non è più quella di 95 anni fa, così come, quasi per citare il Panta Rei di Eraclito, non è neanche quella di venti anni fa o dieci anni fa".
D'altronde dal 1928 a oggi, CIFA - Compagnia Italiana Forme Acciaio, ha gradualmente spostato il centro del proprio business dalla costruzione di casseforme per le grandi opere infrastrutturali (come gallerie e dighe) alla produzione di macchine per il calcestruzzo, come autobetoniere e pompe autocarrate e ha subito un'enorme trasformazione come azienda in tutti i suoi settori. La nuova identità di CIFA non è più riassunta solamente in un prodotto, per di più, un prodotto come le forme acciaio, ora non più centrale, ma è tradotta in nuovi significati basati su principi generali, meno legati a un dato momento storico dell'azienda e dunque più inclusivi e duraturi. La parola "CIFA" quindi si trasforma nell'acronimo di Curiosità, Ingegno, Flessibilità, Attenzione.
Nella ridefinizione dell'identità aziendale, particolare riguardo è stato dato al tema della sostenibilità che, come sottolinea Cipolla: "è un tema fondamentale soprattutto per aziende come la nostra che fa macchinari per le costruzioni, un settore che difficilmente viene identificato come sostenibile, cosa a nostro modo di vedere sbagliata dal momento che innanzitutto il calcestruzzo è comunque un materiale composto da elementi naturali che si può produrre in una maniera sicuramente più sostenibile e tutte le grosse aziende, soprattutto i cementieri, stanno già lavorando per realizzare, anzi realizzano già calcestruzzi maggiormente sostenibili, e soprattutto parliamo di un materiale che può essere trasportato e messo in opera veramente a emissioni zero. Noi abbiamo una linea di prodotto - prosegue Cipolla - che è la linea Energya, a emissioni zero e comprende tutta la filiera del calcestruzzo quindi dal trasporto fino alla messa in opera. A tal fine abbiamo elaborato un piano su tre pilastri con una ventina di progetti specifici che non sono legati necessariamente solo al business, ma sono legati anche all'impatto energetico, all'impronta carbonica, al social e quindi coinvolgono anche i dipendenti dell'azienda e il territorio. Nel museo, poi abbiamo creato la cosiddetta sala dell'identità CIFA in cui abbiamo provato a condensare gli elementi caratterizzanti la CIFA di oggi e quella del futuro. Attraverso un'installazione video viene spiegato l'acronimo "CIFA", dove la C sta per curiosità, quindi sta ad indicare il rinnovamento continuo e l'innovazione continua, che rimane uno dei nostri elementi fondati; la I di Ingegno, che è il tradurre la curiosità in qualcosa di reale e pratico; la F di flessibilità, visto che non esiste concretezza senza flessibilità, ossia il sapersi adattare proprio come fa la materia entro un sistema in moto costante e diventa un requisito indispensabile per chiunque voglia rispondere prontamente alle esigenze, proprie del mercato e della società; infine la A di attenzione visto che oltre la prossimità e il presente, è importante focalizzarsi su durabilità e sicurezza. CIFA è cosciente di essere uno dei tanti nodi di una rete globale, quella dell'edilizia, estesa nello spazio e nel tempo. Non solo la costruzione dei prodotti, ma tutte le azioni hanno un impatto duraturo sull'ambiente e sulle persone e siamo responsabili dell'uso di ogni risorsa in tutta la filiera fino a raggiungere il cantiere dove la nostra opera si concretizza. Tre, come dicevo - sottolinea sempre Cipolla - sono i pilastri della visione di sostenibiltà di CIFA che tengono alta l'attenzione su durabilità e sicurezza: una mentalità "Green & Circular", l'impegno per il benessere e la crescita dei collaboratori e un approccio ecosistemico, per non limitare mai le prospettive. Con questa apertura al contesto si riesce a tradurre la curiosità, l'ingegno e la flessibilità in un impegno a un'edificazione più sostenibile, per noi e per il pianeta".
Se questa è dunque la spiegazione dell'acronimo CIFA, manifesto dell'identità aziendale, sulle 4 pareti della sala dell'identità sono richiamati altri 4 elementi distintivi. Partiamo dalla fibra di carbonio, elemento usuale in aeronautica, nonché elemento caratterizzante l'azienda che lo usa in esclusiva già da anni per la parte finale degli sfili dei bracci, ovviamente destinato ai clienti maggiormente attenti alle performance ma decisamente non di nicchia visto che nel 2023 è stata prodotta la 500esima macchina che usa questa tecnologia. Proseguiamo coi servizi digitali legati alla connettività; controllo a distanza, macchine connesse, manutenzione predittiva e aumentata sicurezza sono da sempre una prerogativa dei prodotti CIFA, prodotti che sono anche di design visto che han vinto per ben quattro volte il Red Dot Award. Senza dimenticare il tema dell'elettrificazione, ricordiamo che la prima betoniera elettrica è stata presentata dieci anni fa, ora è ovviamente mutata e perfezionata ma montata su veicoli elettrici, oggi disponibili sul mercato, consente il trasporto e la messa in opera del calcestruzzo 100% zero emission. E infine il già citato tema della sostenibilità, tema ricorrente nel presente e nel futuro di CIFA. Come ha concluso Cipolla: "Nel 2024 vogliamo pubblicare il nostro primo report di sostenibilità, ci misureremo sotto diversi indicatori ambientali, sociali e di governance. D'altronde CIFA dal 1928 costruisce macchine che costruiscono il mondo e vuole continuare a farlo, tra storia e innovazione, tra storia e futuro, nel modo migliore".
Macchine Zoomlion al GIS: un appuntamento immancabile
Zoomlion Europe, che dal primo dicembre ha cambiato nome in Zoomlion Italia, ha partecipato all’ultima edizione del GIS, le Giornate del Sollevamento di Piacenza, con i prodotti dedicati al sollevamento in tre serie complete: piattaforme aeree, autogrù e gru a torre. Presso lo stand Zoomlion è stato possibile vedere l’autogrù fuoristrada RTC 500, presentata durante l’ultimo Bauma e ora già a lavoro in diversi cantieri in Italia. Si tratta di una gru leggera, progettata e costruita in Italia e dedicata al mercato italiano, potente e con una capacità di carico fino a 50 tonnellate, dotata di braccio telescopico da 37,1 metri da quattro sezioni telescopiche con due modalità di sfilo e rotazione continua a 360°. Equipaggiata con motore diesel stage V e impianto idraulico load sensing per unire le massime prestazioni in cantiere con la più alta efficienza. Presenti nello stand Zoomlion anche diverse piattaforme aeree: la piattaforma a pantografo elettrica ZS0808DC-Li con batteria agli ioni di litio con durata tripla rispetto alle batterie tradizionali e che non richiede manutenzione; la piattaforma diesel a pantografo per terreni accidentati ZS1623RT, la piattaforma a braccio articolato, elettrica e con batteria agli ioni di litio ZA20JERT-Li e la piattaforma a braccio telescopico, anch’essa elettrica, ZT22JE-Li, ideale per la costruzione e la manutenzione degli impianti.
CIFA torna a Ecomondo con il brand elettrico Energya
CIFA torna dopo tanti anni a Ecomondo con l’ultima novità del brand elettrico Energya: l’autobetoniera elettrica E9 montata su autotelaio FMX Volvo, un mezzo al 100% elettrico che lavora in modo 100% sostenibile. Energya, brand di CIFA che detiene la prima e sola gamma di macchine elettriche nel settore del calcestruzzo, ha come obiettivo quello di azzerare le emissioni di CO2 e l’inquinamento acustico in cantiere, contribuendo alla diminuzione delle emissioni nelle fasi del trasporto e della posa del calcestruzzo. La betoniera E9 si basa su un sistema di movimentazione del tamburo che combina i vantaggi dell’utilizzo dell’energia del camion con quella della batteria a litio della betoniera. Nelle betoniere tradizionali il movimento del tamburo è generato da un sistema idraulico; nelle autobetoniere Energya, invece, è generato da un motore elettrico a induzione che riceve energia da una batteria agli ioni di litio presente sul kit stesso. Tali batterie consentono di superare l’intera giornata di lavoro. Il sistema E9 è compatibile sia con presa a 220 V che 380 V. I tempi di ricarica variano dalle 8 ore con sistema standard e si riducono fino ad un’ora nel caso si utilizzi la colonna progettata da CIFA. Il sistema E9, grazie alle sue batterie, evita di consumare energia per movimentare il tamburo e quindi lascia inalterata l’autonomia dell’autotelaio.