Il 26 e 27 Maggio si è tenuta, nella Cava di Vitali Spa a Medolago, la tappa italiana del CASE European Roadshow, un evento imperdibile per gli appassionati del brand dell'aquila. L'evento ha rappresentato l'occasione per mostrare per la prima volta in Italia i due prototipi del mini track loader TL100 e la pala gommata elettrica 12EV, ma anche: le novità presenti sui grader, gli escavatori gommati WX140E e WX175E SR, la nuova pala gommata compatta 221F ed infine la famiglia dei midi e dei mini ormai sempre più allargata
Una calda mattina di Maggio e l'aria di festa sono stati la cornice del Roadshow organizzato da CASE presso il polo estrattivo del Gruppo Vitali a Medolago, in provincia di Bergamo, che ha accolto circa un migliaio di appassionati del brand.
Egidio Galano, Product Management Director, ha sottolineato l'importanza di questi eventi dichiarando: "Il Roadshow è l'intenzione di CASE di rimanere vicino al proprio cliente, di metterlo al centro di ogni strategia. Queste sono le occasioni ideali per incontrare il cliente, ascoltare le sue richieste e poterle implementare attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti. Allo stesso tempo presentiamo le ultime novità, qui disponibili per essere provate in anteprima. In questo modo creiamo e rafforziamo quel legame interrotto bruscamente dalla pandemia e già ripreso dallo scorso anno con la precedente edizione dei Roadshow che ha visto susseguirsi tappe in Germania, Italia e Francia. Una formula vincente questa, sulla quale CASE vuole continuare a insistere. L'Italia, poi, è dove eventi di questo tipo registrano maggiore successo per via della storia che ci lega al Paese e l'ampia rete di concessionari e clienti presenti sul territorio.
Dal punto di vista del mercato - ha continuato Galano - gli ultimi anni sono stati influenzati da fattori geopolitici e non, tra cui la pandemia, la crisi energetica e la guerra in Ucraina, che hanno creato molta instabilità. Nonostante ciò, l'aver un grande e forte Gruppo alle spalle come CNH Industrial ci ha permesso di affrontare al meglio un momento critico. In questo modo siamo riusciti a mantenere un'importante quota di mercato, sopperire alla mancanza di materiali e stare dietro alle richieste dei clienti".
Tutto ciò ha contribuito a suggellare il successo di un brand che non ha mai smesso di sviluppare soluzioni innovative con un occhio di riguardo alle esigenze del cliente, sempre al centro di ogni dinamica aziendale.
Ecco qui una panoramica delle più importanti novità, illustrate dagli specialisti CASE, che abbiamo avuto modo di vedere e toccare con mano e che vanno ad ampliare e aggiornare sempre più il portafoglio di prodotti del brand.
Grader: un joystick mille utilizzi
Una delle grandi novità presentate in occasione del Roadshow CASE riguarda i due modelli delle motolivellatrici appartenenti alla Serie C 836C e 856C. Come ci ha spiegato Giuseppe Buzzi, che fa parte del team Demo&Training: "Oltre alla possibilità di avere la macchina dotata di quattro ruote motrici invece di sei, adesso è possibile richiedere la presenza di comandi a joystick elettroidraulici al posto dei tradizionali comandi meccanici. Con il joystick di sinistra, in particolare, è possibile gestire tre movimenti in uno: la rotazione delle ruote anteriori, lo spostamento dell'articolazione del telaio e l'impostazione dell'inclinazione delle ruote. I joystick permettono anche il controllo di entrambi i pistoni del versoio che possono essere comandati manualmente e allo stesso tempo. Un ulteriore vantaggio è dato dalla funzione RTC, che consente all'operatore di azzerare la macchina, riportando, con un unico interruttore, tutti i comandi dello sterzo nella posizione centrata senza dover togliere le mani dalle leve del joystick, riducendo così lo sforzo e aumentando la produttività. Nell'ottica di migliorare anche la precisione del volante e ottimizzare i tempi è possibile inserire la modalità sterzo comfort che, quando attiva, riduce il numero dei giri del volante necessari per sterzare completamente la macchina.
La macchina monta un motore diesel Stage V FPT a 6 cilindri da 6,7 litri che utilizza la tecnologia Hi-eSCR2 inglobando un sistema di post-trattamento dei gas di scarico con catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) e riduzione catalitica selettiva (SCRoF) esenti da manutenzione. Questa combinazione fa in modo che si registrino temperature di scarico inferiori di 200° rispetto a quelle di un filtro antiparticolato tradizionale.I modelli a trazione integrale sono stati dotati della nuova modalità Creep (ultra-lenta) che risulta di grande utilità nel momento in cui si deve procedere a operazioni di finitura. Nello specifico permette l'impostazione della velocità di traslazione delle ruote anteriori in maniera indipendente dal regime motore".
Escavatori gommati
Continuando il nostro giro, accompagnati dagli esperti CASE, ci siamo ritrovati al cospetto dell'escavatore gommato WX140E e del fratello maggiore WX175E SR, prodotti molto apprezzati in Paesi come la Germania e la Francia e che CASE adesso punta a rendere popolari anche in Italia a seguito dell'omologazione stradale sul nostro territorio. Egidio Galano ha commentato a questo proposito: "Gli escavatori gommati sono mezzi che uniscono gli alti livelli di efficienza delle macchine cingolate alla flessibilità tipica delle macchine gommate. Permettono di lavorare in contesti urbani in maniera non invasiva mantenendo migliori performance di controllabilità e potenza". La gamma si compone di 4 modelli che vanno dalle 14 alle 18 tonnellate di cui due modelli convenzionali (WX140E e WX160E) e due a sbalzo ridotto (WX155E SR e WX175E SR) ai quali si aggiungerà un modello da 21 tonnellate più avanti. Ciò che li accomuna è la presenza del motore Cummins da 4 cilindri, 4,5 litri e 129 kW di potenza massima che consente l'utilizzo di biodiesel e carburanti sintetici quali l'HVO, oltre a beneficiare dell'assenza di ricircolo dei gas di scarico (quindi senza EGR), il che contribuisce a migliorare l'efficienza della combustione e dei consumi.
Massimiliano Ventura, Responsabile di prodotto per gli escavatori cingolati e da quest'anno anche gommati, ha sottolineato: "Cuore della macchina è il sistema idraulico, di tipo flow sharing, sviluppato da Bosch Rexroth e il cui vantaggio principale è quello di garantire una notevole controllabilità e velocità di risposta ai comandi soprattutto nel momento in cui si effettuano più movimenti combinati. L'operatore può selezionare tre modalità di lavoro: heavy duty, standard o eco alle quali si aggiunge la modalità "utente", personalizzabile dall'operatore in base alle sue esigenze settando quattro parametri: regime motore, regime al minimo, potenza e portata delle pompe".
I due modelli più grandi, WX160E e WX175E SR possono essere equipaggiati con assali più larghi, il che comporta sì un aumento della larghezza della macchina a 2.7 m, ma allo stesso tempo consente di raggiungere una capacità di sollevamento del 5% in più. È possibile scegliere, inoltre, diverse configurazioni del sottocarro come ad esempio lama frontale e stabilizzatori posteriori o lama posteriore e porta attrezzo frontale.Per quanto riguarda la cabina diversi accorgimenti concorrono a migliorare l'esperienza dell'operatore. La colonna dello sterzo, ad esempio, ha due punti di oscillazione ed è telescopica: può essere regolata quindi in altezza. All'interno è presente anche l'aria condizionata integrata e due monitor, di cui uno principale dove è possibile memorizzare fino a 10 attrezzature a effetto singolo e 10 a effetto doppio, e uno per le telecamere che consentono la visione panoramica sul luogo di lavoro. In opzione il cliente può richiedere il freno di lavoro automatico, in modo tale che non sia l'operatore a doverlo tenere premuto a vantaggio di un maggiore comfort e facilità d'uso.
Piccolo ma grande
Riccardo Balma, Product Manager EMEA di CASE per Compact Track Loader, Skid Steer Loaders e Compact Wheel Loaders, ci ha mostrato il prototipo della macchina che ha già riscosso un notevole successo negli Stati Uniti: la TL 100.
"Completamente Made in Italy, progettata e realizzata nello stabilimento di Sampierana a San Piero in Bagno (FC), è una macchina estremamente versatile che con i suoi 1700 kg di peso operativo risulta ideale per impieghi quali ripristino del verde, giardinaggio, manutenzione paesaggistica, ma anche nell'ambito dell'edilizia residenziale all'interno di edifici dove gli spazi sono molto ristretti. Una delle caratteristiche fondamentali è infatti la possibilità di modificare la larghezza della macchina, che la rende particolamente ricercata e apprezzata".
A questo proposito si possono avere due configurazioni della macchina, di cui una a carro largo che porta la larghezza del mezzo a 1026 mm, o al contrario scegliendo un cingolo più stretto si può arrivare ad una larghezza totale di 890 mm.
Dal punto di vista della manutenzione l'accesso al motore è agevole. La macchina monta un motore Kubota Stage V da 18,5 kW, dove la vera potenza deriva dal flusso idraulico da 50 litri al minuto con una pressione di 190 bar, aperto per il braccio e la benna e chiuso per la traslazione. Balma ha poi concluso affermando: "Questo è un vero e proprio banco di prova per la macchina che è stata presentata per la prima volta al Conexpo e testata dal pubblico europeo in occasione della tappa di Monaco generando curiosità e apprezzamento. La stessa cosa sta accadendo qui oggi e noi non possiamo che andarne fieri".
Un successo made in sud
Tutti i riflettori erano puntati sulla macchina interamente disegnata e realizzata nello stabilimento di Lecce e il cui debutto sul mercato è pianificato per il mese di dicembre: il compact wheel loader elettrico 12EV, dove EV sta per Electric Vehicle, il cui prototipo è stato presentato in questa occasione in versione canopy. La macchina, che presenta un peso operativo di 3,6 tonnellate ed è equipaggiata da una batteria al litio Jungheinrich da 23 kW, è stata impiegata in diversi contesti di lavoro per poterne testare la durata della batteria. Come ci ha spiegato Balma: "in Olanda è stata messa alla prova in condizioni di lavoro differenti che vanno dal giardinaggio alla manutenzione stradale registrando un'autonomia che va dalle 3 alle 6 ore in base all'applicazione. È possibile ricaricare la macchina con due modalità: con una normale presa elettrica industriale in 12 ore, oppure tramite il fast charger in opzione che consente il recupero dello stato della batteria dal 20% all'80% in circa un'ora. La macchina sviluppa al meglio le sue potenzialità se ricaricata durante le pause di lavoro. Sempre nell'ottica di ottimizzare e contenere il consumo della batteria è stato progettato dagli ingegneri di Lecce un innovativo braccio, con fori di alleggerimento, per cercare di togliere più peso possibile dalla parte frontale della macchina. Vale la pena sottolineare anche il fatto che, rispetto alle macchine diesel tradizionali, se la chiave è in modalità on la macchina non registra alcun consumo".
La 12EV sarà poi prodotta e commercializzata con la stessa configurazione di cabina della pala gommata compatta 221F presente all'evento in rappresentanza della gamma Evolution di cui fanno parte altri tre modelli della serie F (21F,121F, e 321F), prodotta anch'essa nello stabilimento di Lecce e disponibile sul mercato già da luglio in una veste tutta nuova. I modelli più grandi, tra cui la macchina in questione, saranno presenti sul mercato in versione high speed raggiungendo la velocità di 40 km/h rispetto ai 33 km/h assicurati in precedenza. Una novità per questo tipo di macchine che è stata accolta con grande entusiasmo dal pubblico del Roadshow. All'interno della cabina dei Compact Wheel Loaders Case, il nuovo ed intuitivo display permetterà la gestione in autonomia di tutti parametri di settaggio, comportando per l'operatore una maggiore facilità d'uso della macchina grazie anche alla keypad che ha incorporato tutti i comandi prima raggruppati nella console di destra come nei modelli più grossi. Balma ha sottolineato: "Il nostro scopo è quello di conferire maggiore appeal alle macchine più piccole e lo stiamo facendo aggiungendo molte delle funzioni presenti su quelle più grandi, in primis alcune funzioni elettroidrauliche che prima non erano presenti. In particolare, è stata aggiunta la modalità ECO, funzione che consente di gestire il giro motore e la pompa in modo tale da ridurre il consumo e il rumore della macchina. Generalmente quando si parla di ECO si pensa a qualcosa di meno performante, ma in questo caso le performance non vengono minimamente intaccate, al contrario sarà possibile ottimizzare le stesse consumando però molto meno, tanto che noi consigliamo di tenerla sempre inserita.
All'interno della macchina sarà, poi, possibile usufruire del cruise control, ovvero della possibilità di mantenere costante la velocità del mezzo in questione direttamente impostandola dal joystick di comando. Infine, il freno di stazionamento verrà attivato idraulicamente, e non più tramite leve, in maniera automatica e nel momento in cui si spegne la macchina. Quando si riaccende basterà premere un pulsante per disinserirlo. Questa funzione ad oggi è disponibile solo per le due sorelle maggiori della gamma, ma si sta lavorando affinché possa essere estesa anche ai modelli più piccoli", conclude Balma.
Occhio ai più piccoli
Umberto Celestini, Responsabile Prodotto Miniescavatori e Terne, ci ha mostrato in anteprima il primo dei due modelli di midi escavatori della serie E che verranno lanciati sul mercato verso la fine del prossimo anno realizzati nello stabilimento di San Piero in Bagno: il CX75E. "L'escavatore in questione da 7,5 tonnellate e 44.3 kW di potenza massima presenta un braccio di sollevamento triplice che garantisce migliori prestazioni e conserva molte delle caratteristiche tecnologiche e di comfort del suo fratello più piccolo lanciato lo scorso anno: il CX65D. In particolare, la cabina, ribaltabile, che consente la facile manutenzione della macchina, presenta al suo interno il display multifunzione attraverso il quale è possibile gestire i flussi di ben tre circuiti ausiliari che possono essere installati sulla macchina, ciò consente di personalizzare il midi escavatore adattandolo alle esigenze di ogni applicazione. Anche dal punto di vista del design sono state fatte delle scelte per garantire il girosagoma nella verticalità della macchina, configurazione, questa, che ritroviamo nel modello fratello con braccio mono CX70E".
Altra grande novità è la presenza all'evento del miniescavatore elettrico CX25EV, che farà il suo debutto sul mercato europeo a settembre nella versione canopy e a novembre nella versione con cabina. La macchina, con una potenza di 32 kW (pari ad un miniescavatore diesel da 4 ton), assicura un'autonomia della batteria fino ad 8 ore e ha, come nel caso del più piccolo CX15EV, 790 mm per 1,5 ton, due modalità di ricarica: standard e veloce che consente di raggiungere il 100% della carica in circa un'ora e mezza.
Infine, Celestini ha tenuto a sottolineare come "Queste non sono solo macchine che hanno un alto livello di autonomia ma sono anche dotate di un elevato grado di tecnologia dovuta al fatto che tutti i comandi sono elettroidraulici, ciò consente all'operatore di personalizzare la precisione o la velocità di qualsiasi comando, che sia in riferimento al braccio, alla traslazione o alla rotazione della torretta. Vi è comunque un certo scetticismo nei confronti delle macchine elettriche che nasce dal fatto che si pensa non siano poi così potenti e veloci. Ma in realtà è tutto il contrario, le macchine sono infatti del tutto equiparabili, se non addirittura superiori, agli equivalenti diesel. E questa è l'occasione giusta per dimostrarlo", ha concluso Celestini.
Quello di CASE è stato un Roadshow all'insegna del divertimento e del coinvolgimento di tutti i partecipanti che hanno avuto modo di entrare ancora una volta nel modo di un brand che vanta quasi due secoli di attività, un brand che vuole continuare ad essere leader nel settore del movimento terra e che per farlo fa salire sul palco il cliente, le cui richieste diventano priorità ma anche stimolo per la realizzazione di nuove soluzioni.
Astra HHD9: un vero duro
Anche l'Extreme by Nature Demo Tour di Astra ha fatto tappa in Cava Vitali durante l'evento CASE con il veicolo HHD9 86.50 in configurazione assali 8x6, presente anche all'ultima edizione del Samoter. L'HHD9 è dotato dello special telaio heavy-duty, che al tradizionale e già robusto telaio Astra aggiunge un inserto da 6 mm per renderlo ultraresistente. È poi alimentato da un performante motore FPT Industrial Cursor da 13 litri con potenza fino a 510 CV e vanta un peso totale a terra che arriva fino a 62 tonnellate, comparabile ad un dumper rigido della stessa portata. Il cambio a sette marce Allison è completamente automatico, mentre il cassone è un cassone Cantoni semiroccia da 24 metri cubi dotato di una protezione ROPS-FOPS marchiata CE. L'HHD9 Rigid della casa piacentina, con i suoi 3 m di larghezza, porta all'estremo i livelli di robustezza e versatilità, risultando il mezzo ideale per missioni su terreni altamente impegnativi che richiedono capacità di portata e stabilità elevate come nel caso di cave e miniere. Proprio per questo motivo gli assali e motoassali sono stati rinforzati con portate fino a 11 ton sull'anteriore e fino a 40 sul tandem posteriore. Il veicolo che avrete modo di provare durante le altre tappe Europee dell'Extreme by Nature Demo Tour fino alla fine dell'estate rispecchia in tutto e per tutto il DNA di Astra e lo rendono un gigante con l'anima d'acciaio.