A Firenzuola (FI), ospiti di Calamini Urbano Srl, abbiamo potuto vedere all'opera, nella cava di Brento Alta, l'escavatore cingolato EC380E di Volvo CE, in configurazione "High Walker", fornito all'azienda toscana da Carmi Spa. Stabilità e forza di strappo sono il binomio vincente che rendono questo escavatore perfetto per estrarre e movimentare i blocchi di Pietra Serena, la preziosa pietra arenaria che viene estratta in queste cave
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Tra i boschi di faggi, abeti bianchi e conifere l'appennino Tosco Emiliano custodisce il segreto delle cave di Pietra Serena, la pietra arenaria di color grigio, simbolo del Rinascimento Fiorentino, che si estrae esclusivamente nella zona di Firenzuola, in provincia di Firenze.
L'antichissima tradizione degli scalpellini di Pietra Serena, gli artigiani che lavoravano la pietra con lo scalpello, è stata tramandata da generazione in generazione fino ad arrivare ai giorni nostri e nonostante oggi la tecnica di estrazione e lavorazione della pietra sia molto più sofisticata si tratta sempre di una tradizione legata al territorio, di una passione passata di padre in figlio.
Ed è una storia di famiglia quella dell'azienda Calamini Urbano Srl che prende il nome dal suo fondatore.
Urbano Calamini inizia la propria attività negli Anni '70, quando le cosiddette manovre di "scoperchiatura" risultavano più agevoli dato che il procedimento di estrazione si limitava solo ai blocchi presenti negli affioramenti. In un primo momento l'azienda si occupava solo dell'estrazione della Pietra Serena che veniva venduta grezza senza essere rilavorata, successivamente Urbano Calamini si dota di una piccola segheria e di un laboratorio dove inizia a lavorare in proprio i blocchi estratti. Negli anni con l'ingresso in azienda anche dei figli, la Calamini Urbano Srl ha potenziato l'attività, differenziando la produzione per far fronte al costante aumento della domanda di manufatti in Pietra Serena, un materiale versatile che si presta non solo per l'utilizzo nell'ambito dei progetti di edilizia ed arredo urbano ma anche in quelli di Interior Design.
Oggi alla guida dell'azienda ci sono i figli di Urbano, Silvia e Paolo e il nipote Alberto, rappresentante della terza generazione. La famiglia Calamini gestisce tutta la filiera della lavorazione della pietra, dall'estrazione del materiale grezzo all'interno delle cave di proprietà fino alla lavorazione del prodotto finito.
La coltivazione della cava di Brento Alta
La cava Brento Alta, di proprietà della famiglia Calamini, fa parte del bacino estrattivo di Brento Sanico, a circa 800 metri sul livello del mare e comprende 70.000 mq di aree in concessione, 25.000 mq di piazzale in estrazione e 40.000 mc di scavo complessivo annuo di cui 8000 mc di Pietra Serena ornamentale. L'estrazione della pietra prevede diverse fasi; una volta scelta l'area di estrazione vengono eliminati gli strati superficiali di terreno e si procede con la rimozione, tramite esplosivo, del primo strato superficiale del banco roccioso. Una volta effettuate queste operazioni e portato alla luce il filare idoneo ha inizio la coltivazione vera e propria della cava.
Utilizzando un tagliablocchi, un escavatore Volvo EC220E equipaggiato con double driller realizzato dalla divisione engineering di Carmi, si eseguono delle perforazioni sul banco roccioso. All'interno di questi fori cilindrici vengono inserite piccole quantità di acqua e miccia detonante che vengono fatte brillare in modo da tagliare il banco ed essere così in grado di staccare una porzione più piccola di roccia. I blocchi di materiale estratto vengono selezionati, movimentati all'interno della cava e caricati sui camion per essere trasportati all'interno del laboratorio della famiglia Calamini dove, in base alla richiesta, verranno lavorati per ottenere elementi per interni o esterni.
Tutto il materiale estratto non idoneo per la lavorazione viene impiegato per le opere di risanamento, all'interno di dighe, sulle sponde dei fiumi o come blocchi di contenimento.
Questi dettagli permettono di assaporare e comprendere il lavoro che viene svolto all'interno di una cava di pietra serena e ci danno la misura dell'importanza di una scelta ben ponderata, di puntare cioè su macchine tailor made. Ed è per questo motivo che da anni Calamini Urbano Srl punta sulla qualità sartoriale di Volvo CE per il suo parco macchine.
Svetta la bandiera svedesesull'Appennino
Nel parco macchine della famiglia Calamini, impiegato quotidianamente nelle operazioni in cava, spicca la presenza di Volvo CE. Il Costruttore svedese infatti è il brand più amato dalla Calamini Urbano che negli anni ha instaurato un rapporto di collaborazione proficuo con Carmi Spa, lo storico concessionario Volvo, con sede a Castel Bolognese.
I motivi che spingono l'azienda a scegliere le macchine Volvo sono molteplici ma, volendo essere telegrafici, potremmo citare la resistenza dei materiali con cui sono costruite e il livello di efficienza e personalizzazione che sono in grado di garantire. Caratteristiche fondamentali per macchine che arrivano a lavorare 1100-1200 ore l'anno in cava, dove la costanza nella performance è imprescindibile.
Proprio per questo motivo quando è arrivato il momento di sostituire a marzo, dopo 18 anni di onorato servizio l'escavatore cingolato Volvo EC360B, la scelta è ricaduta su un altro escavatore cingolato del Costruttore svedese: il modello EC380E HW, dove la sigla HW sta per "High Walker", una configurazione particolare del carro che lo rendono perfetto per lavorare all'interno di questa tipologia di cave dove viene impiegato per l'estrazione e in parte per la movimentazione dei blocchi. Vediamo le peculiarità di questa macchina.
Mass Excavator e configurazione High Walker: forza di strappo e stabilità in un'unica macchina
Sono due le particolarità dell'escavatore cingolato Volvo EC380E HW: un braccio ME (Mass Excavator), abbinato alla configurazione "High Walker", un compromesso tra l'EC380E il modello superiore l'EC480E.
Se infatti l'EC380E HW mantiene tutti gli elementi superiori del modello standard (la torretta, la cabina e il motore), la versione in configurazione High Walker monta il sottocarro a "X" in acciaio ad alta resistenza del modello superiore, l'escavatore EC480E che risulta essere più largo, più alto e performante rispetto a quello standard montato sulla versione convenzionale dell'EC380E.
Allargabile meccanicamente, la sua struttura presenta tre rulli per lato anziché due e di dimensioni inferiori rispetto al corrispettivo della versione standard. In questa configurazione sono previsti un doppio supporto per ogni rullo (HD), una guida più lunga e rinforzata e molle tendi-cingolo caratterizzate da una maglia più fitta, per aumentarne la tensione. Anche lo spessore della copertura del motore di traslazione ha visto un aumento di 14 mm, giungendo così a 20 mm.
Quali sono i vantaggi di questa configurazione? È presto detto. Questa combinazione rende la macchina stabile e potente ma anche affidabile e dai consumi ridotti, inoltre il sottocarro potenziato consente di equipaggiare l'escavatore con attrezzature di maggiori dimensioni a vantaggio della produttività. "Rispetto al modello precedente che utilizzavamo per eseguire lo sbancamento e la movimentazione dei blocchi, l'EC380E HW grazie al carro che raggiunge i 3,5 metri risulta molto più stabile e affidabile. Inoltre tutte le componenti sono rinforzate proprio per affrontare questa tipologia di lavori gravosi", conferma Alberto Calamini, socio della Calamini Urbano.
All'interno di una cava di medie dimensioni come questa, l'escavatore arriva a movimentare e a sollevare blocchi mediamente di 15-16 tonnellate e a sbancare tagli di 400 quintali, per questo motivo L'EC380E HW è stato dotato di un braccio dal design tipico dei Mass Excavator, che essendo impiegati nelle applicazioni più gravose richiedono maggior forza di strappo come ci spiega Claudio Sartoni, responsabile servizio vendite Carmi Spa: "In cava quello che conta non è tanto la velocità della lavorazione quanto la potenza. Una soluzione come il braccio ME permette di avere una maggior forza di strappo grazie al braccio e al boom più corti rispetto al modello tradizionale, ad un differente disegno dell'arcone e ai cilindri rinforzati dal lato della benna".
Costruito per durare: una macchina performante in ogni dettaglio
Con un peso operativo che va generalmente dalle 38 alle 43 tonnellate, ma in questa particolare configurazione raggiunge quasi le 45 ton, l'EC380E monta un motore Volvo D13J stage V che permette di raggiungere coppie elevate a bassi regimi garantendo sempre una produttività elevata e un basso consumo di carburante. I bassi consumi sono garantiti anche dalla modalità ECO in grado di ottimizzare le prestazioni del nuovo impianto elettroidraulico riducendo le perdite di portata e pressione.
L'ampia apertura dello sportello consente un accesso agevole alla cabina sostenuta da supporti idraulici che ne ammortizzano urti e vibrazioni. Questi assieme al rivestimento fonoassorbente, riducono il livello di rumorosità. Sempre per garantire all'operatore un ambiente di lavoro ottimale, la cabina è dotata di un sistema integrato di aria condizionata e di riscaldamento, inoltre, il joystick, la tastiera e il monitor LCD da 8" occupano posizioni ergonomiche pensate per offrire efficienza e controllo ottimali, mentre il numero degli interruttori è stato ridotto sensibilmente per agevolare ulteriormente l'uso della macchina.
La manutenzione: semplice e veloce
In un contesto come la cava, dove l'escavatore movimenta materiale pesante in un ambiente polveroso è fondamentale poter accedere in maniera rapida ai punti di manutenzione in modo da effettuare nel minor tempo possibile le eventuali operazioni di routine. Per questo motivo i progettisti e i tecnici Volvo hanno affiancato il radiatore, l'intercooler e il radiatore dell'olio idraulico su un unico livello. Questa soluzione a modulo singolo, facilmente raggiungibile da terra, tramite lo sportello laterale, consente di agevolare le operazioni di pulizia e di ridurre i fenomeni di ostruzione. Per rendere più rapidi gli interventi di manutenzione, i punti di ingrassaggio sono raggruppati e facilmente accessibili da un'unica posizione della macchina.
"Eseguiamo le operazioni ordinarie di ingrassaggio della benna, del braccio e della ralla cadenziate in base alle necessità. Prestiamo particolare attenzione ai filtri, visto l'ambiente polveroso ed eseguiamo il classico tagliando ogni 500 ore. Tutte operazioni di routine per garantire che la macchina lavori al meglio", conferma Alberto Calamini.
L'azienda inoltre ha scelto di avvalersi, sempre tramite Carmi, oltre della garanzia sulle 5000 ore o 5 anni, del programma di manutenzione Blue Agreement che include la manutenzione preventiva e i controlli tecnici, a questo pacchetto è possibile anche aggiungere altri strumenti e servizi di analisi.
Grazie al supporto e alla consulenza di Carmi, Calamini Urbano Srl ha aggiunto alla propria flotta la macchina perfetta per le proprie esigenze. Robustezza, forza di strappo, stabilità e continuità sono le caratteristiche che rendono l'EC380E HW di Volvo CE perfetto per lavorare al cospetto della Pietra Serena.
CARMI & VOLVO: PARTNERSHIP VINCENTE
Carmi è attiva dal 1973 nella distribuzione, allestimento e assistenza di macchine movimento terra. Negli anni ha esteso le sue competenze tecnico-commerciali anche al comparto sollevamento, frantumazione e vagliatura e ai motori industriali (Volvo Penta). Carmi dispone di un'ampia flotta noleggio e di un ampio parco di macchine usate. L'azienda di Castel Bolognese è inoltre dotata di una divisione interna di engineering che le consente di offrire un'ampia gamma di realizzazioni (impianti e allestimenti speciali) e servizi di progettazione e certificazione. Con un organico di circa 45 addetti, Carmi garantisce l'assistenza in tutte le aree di competenza grazie a uno staff tecnico altamente specializzato e costantemente aggiornato, con una dotazione di 15 officine mobili completamente attrezzate per ogni intervento tecnico-assistenziale presso le sedi e cantieri dei propri Clienti.