A Trieste, nel II lotto del cantiere di Porto Vecchio, l'impresa friulana Adriacos Srl è impegnata nella realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e opere infrastrutturali. Abbiamo potuto visitare il cantiere e vedere al lavoro due escavatori Hitachi ZX85USB, uno Serie 6 e uno Serie 5, oltre allo ZX135US-7 e allo ZX240N-7, tutti forniti da Salomoni Srl, dealer Hitachi per il Friuli-Venezia Giulia e parte del Veneto Orientale tra le province di Venezia e Treviso
"Un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore". È così che il poeta Umberto Saba descrive la "scontrosa grazia" di Trieste, la sua città natale. D'altronde il capoluogo giuliano è da sempre crocevia di lingue, civiltà, culture e religioni differenti. Città dall'atmosfera e dall'impronta mitteleuropea, deve la sua importanza ai traffici commerciali, ieri come oggi, tanto che il suo porto ha rappresentato e rappresenta tuttora un collegamento strategico tra il Mediterraneo e il cuore dell'Europa.
A livello di traffici, però, il porto non è più quello ottocentesco di costruzione austro-ungarica ma il porto nuovo, costruito nel dopoguerra e appositamente studiato per movimentare i container difficilmente gestibili nel vecchio scalo. Già dagli anni Settanta gran parte del traffico portuale finisce sulla struttura nuova decretando il progressivo abbandono della vecchia. Nel 2001 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali pone sotto vincoli di tutela tutti i principali edifici del Porto Vecchio considerandolo un mirabile esempio di architettura industriale, nonché un grande patrimonio da salvaguardare. Salvaguardare e valorizzare, attraverso un processo di riqualificazione e rigenerazione dell'intero distretto storico portuale. Ospiti di Adriacos Srl, una delle principali aziende di costruzioni generali del Friuli-Venezia Giulia e di Salomoni Srl, dealer Hitachi per il Friuli-Venezia Giulia e parte del Veneto Orientale tra le province di Venezia e Treviso, siamo potuti entrare nel Porto Vecchio e visitare il cantiere del II lotto dell'area del polo museale, in cui l'azienda di Latisana (UD) è impegnata nella realizzazione di opere di urbanizzazione primaria oltre a opere infrastrutturali. Numerose le macchine Hitachi presenti, come i due escavatori ZX85USB, uno Serie 6 e uno Serie 5, lo ZX135US-7 e lo ZX240N-7.
Come ci spiega Franco Mauro, Responsabile di cantiere di Adriacos Srl: "Sono tre anni che siamo impegnati nel cantiere del Porto Vecchio, abbiamo realizzato il I lotto e ora stiamo affrontando il II lotto che prevede la creazione e il ripristino della viabilità all'interno del Porto Vecchio, con la realizzazione delle reti di sottoservizi, come fognature e rete idrica, linee e impianti elettrici. Nello specifico abbiamo eseguito scavi a sezione obbligata per la posa di sottoservizi per un volume di circa 25000 mc, con trincee profonde da 1,70 m a 3 m; circa 2 km di reti idriche di vari diametri, circa 2 km di reti di drenaggio urbano, oltre 2 km di rete elettrica di diversi diametri e altrettanti km di cavidotti, senza contare i 10.000 mc di sbancamento per realizzare una nuova strada comprensiva di sottofondo, misto cementato e asfalto, lunga 450 m e larga 9 m, con annesso marciapiede di larghezza variabile dai 2 ai 7 m".
Proprio nell'esecuzione di scavi in trincea vediamo impegnato lo ZX85USB-6, uno dei modelli più grandi della gamma di escavatori Hitachi compatti, equipaggiato con braccio con triplice articolazione per un peso operativo di 9 ton. Come ci spiega Marco Salomoni, titolare della Salomoni Srl: "Lo ZX85USB-6 consente elevati livelli di produttività in cantiere, grazie al potente motore da 3,3 litri, 42,4 kW conforme alla direttiva Stage V, ai tempi di ciclo rapidi e all'efficiente circuito idraulico. L'EGR e il filtro antiparticolato riducono NOx e particolato, mentre il sistema Common Rail contribuisce a far lavorare il motore in condizioni ottimali. Oltre a ridurre le emissioni, contribuisce ad aumentare l'efficienza nei consumi e a ridurre i costi di esercizio. L'allestimento con braccio triplice estende la possibilità di sbraccio ed è ideale in tutti quei lavori, come lo scavo di trincea, in cui è fondamentale andare ad operare in profondità, consente di arrivare fino a 4 m, portando la benna, che ha una forza di strappo di 55 kN, molto vicino al corpo stesso dell'escavatore. Grande robustezza, data anche dal telaio principale rinforzato, stabilità e comfort eccezionali sono le sue caratteristiche distintive, oltre al fatto che il raggio di rotazione ridotto lo rende perfetto per operare negli spazi ristretti". Altro escavatore sempre a ridotto raggio di rotazione e che si è rivelato un vero tuttofare nel cantiere del Porto Vecchio di Trieste, è lo ZX135US-7. Con un peso operativo compreso tra le 14 e le 16 ton e un motore Stage V senza SCR da 2.982 litri e 74 kW, lo ZX135US-7 consente un consumo di carburante minore fino al 9% rispetto ai modelli precedenti, grazie anche al nuovo circuito idraulico Hitachi HIOSV che fa aumentare la velocità di avanzamento e al tempo stesso contribuisce alla riduzione del consumo di carburante. Come sottolinea ancora Salomoni: "lo ZX135US-7 è davvero un jolly in cantiere e grazie al sistema di supporto degli accessori consente una versatilità incredibile, oltre al fatto che è davvero ultra spazioso: la cabina ha l'apertura della portiera più ampia di 15 cm, l'interno è più grande, c'è maggiore spazio per le gambe e quindi più confort per l'operatore che può beneficiare di livelli di rumorosità fra i più bassi del settore e del 16% in meno di vibrazioni rispetto alla generazione precedente. Ma soprattutto - evidenzia - visto che la sicurezza in qualsiasi ambiente si operi deve essere sempre ai massimi livelli, Hitachi ha previsto anche il sistema di telecamere Aerial Angle che consente la visione dall'alto, a 270°, di quello che avviene intorno alla macchina consentendo all'operatore di scegliere fra diverse opzioni di rappresentazione, nonché disposizione delle immagini per controllare l'ambiente circostante. Infine, ma non per ultimo - conclude Salomoni - i miglioramenti al sottocarro, che comprendono il telaio a X potenziato, i freni tendicingolo rinforzati e i tendicingolo maggiorati concorrono ad aumentare le già alte durabilità e affidabilità della macchina".
D'altronde il completamento puntuale dei progetti nel rispetto del budget dipende anche dalla capacità delle macchine da costruzione di lavorare tutto il giorno, tutti i giorni. Ben lo sa Andrea Gallici, Responsabile Manutenzioni e Logistica di Adriacos Srl che tiene a rimarcare quanto: "oggi l'innovazione e il cambio di prospettiva stanno coinvolgendo sempre più anche il settore delle costruzioni, pertanto per portar a termine le commesse in piena sicurezza e ottemperanza normativa, ci avvaliamo di collaboratori e fornitori qualificati e certificati, all'avanguardia tecnologicamente e qualitativamente. La forza di avere un parco macchine costantemente rinnovato e affidabile consente alla nostra azienda di affrontare lavori di notevole impegno e dislocati in diverse località. Per questo ci affidiamo alla rinomata qualità degli escavatori Hitachi che si distinguono per tecnologia, produttività ed economicità; macchine che acquistiamo e noleggiamo dal nostro dealer di zona Salomoni Srl con il quale abbiamo una storica collaborazione. Affidandoci a loro possiamo contare su un servizio professionale e tempestivo, sia sul fronte commerciale che di assistenza. Siamo particolarmente contenti di aver appena implementato il nostro parco macchine, che vanta una ventina di mezzi Hitachi, con tre nuovi escavatori, fra cui lo ZX135US-7 e lo ZX85USB-6 operativi qui al Porto Vecchio e lo ZX225US-7 che sta lavorando al momento in un altro cantiere. Devo dire che l'affidabilità delle macchine nipponiche è davvero alta, problematiche negli anni ne abbiamo avute realmente poche, poi noi avendo anche un'officina interna siamo in grado di intervenire qualora si rompesse un tubo o occorresse fare una saldatura su una benna, quindi diciamo interventi di pronta manutenzione, per tutto il resto invece ci affidiamo al dealer Salomoni e alla sua squadra sempre pronta ad intervenire in tempi rapidissimi e mettendo a nostra disposizione tutto il loro know how." Come specifica Marco Salomoni: "Con Adriacos e con Andrea nello specifico, c'è un ottimo rapporto, di fiducia e stima reciproca. Un intervento in garanzia non ricordo davvero di averlo mai realizzato su una macchina Hitachi, segno della grande affidabilità e qualità costruttiva del Brand giapponese. Inoltre, trattandosi di una delle principali imprese della regione con un parco macchine davvero nutrito, abbiamo attivato un programma di garanzia estesa con manutenzione programmata ideale per macchine destinate a lavorare tanto e in condizioni gravose o anche semplicemente per minimizzare i costi di manutenzione, visto che il programma esclusivo di garanzia estesa chiamato HELP (Hitachi Extended Life Program) e i contratti di assistenza onnicomprensivi aiutano a ottimizzare le prestazioni, ridurre i tempi di fermo macchina e garantire un maggior valore dell'usato".
Un altro cavallo di battaglia Hitachi che nel II lotto del cantiere del Porto Vecchio di Trieste ha fatto davvero la parte del leone è stato lo ZX240N-7, che noi abbiamo potuto vedere impegnato nello scavo per la realizzazione della rete fognaria, a 3 m di profondità. Come ci spiega ancora il Responsabile di cantiere Franco Mauro: "ora vediamo impegnato questo escavatore in una trincea blindata con casseri per collegare la rete fognaria di nuova realizzazione a quella esistente, ma lo ZX240N-7 è stato fondamentale soprattutto per la realizzazione di una condotta di scarico direttamente in mare: abbiamo sostituito il braccio standard e montato un avambraccio lungo, ben 4 m, in modo tale da poter eseguire il lavoro senza doverci avvalere di un pontone, cosa che ci ha fatto risparmiare tempo e denaro. Ovviamente abbiamo lavorato in base alle maree, quindi è capitato che lavorassimo dalle 2 di notte fino alle 6 della mattina, oppure si veniva in cantiere alle 3 del pomeriggio, sempre inseguendo la bassa marea. Abbiamo lavorato così per un mese intero, tutto febbraio, quindi con l'aggravante del pieno inverno, e il 240 è stato davvero fondamentale". Con un motore Isuzu Stage V, 4 tempi, common rail, 4 cilindri da 5,193 litri e 122 kW di potenza, lo ZX240N-7 è un escavatore di peso compreso fra le 22,7 e le 23,3 ton, in grado di ridurre i consumi fino all'11% in meno rispetto ai modelli precedenti. Il nuovo circuito idraulico Hitachi TRIAS III garantisce che in ogni applicazione venga raggiunto un incredibile livello di prestazioni. La N della sigla sta ad indicare il sottocarro stretto, ma rinforzato, che consente un'eccellente trasportabilità e una facile manovrabilità sui terreni rocciosi. Il 240 eccelle nel caricamento e nelle operazioni di scavo pesanti, equipaggiato con un super long front poi raggiunge gli 11,5 m di profondità di scavo.
Come ci conferma Daniele Del Sal, operatore storico di Adriacos, dall'esperienza trentennale: "ho confrontato anche altri brand ma Hitachi vince per sensibilità e forza, l'idraulica è perfetta e i consumi sono davvero migliorati rispetto ai modelli precedenti, mentre l'affidabilità, da sempre bandiera delle macchine giapponesi, si conferma sempre all'altezza, qualsiasi sia il lavoro che facciamo fare alla macchina, qualsiasi sia il cantiere da affrontare".
Cantiere, quello del Porto Vecchio di Trieste, per nulla banale e di grande rilievo sia dal punto di vista funzionale, che storico e mediatico. Come evidenzia Franco Mauro: "oltre a trovarci al cospetto di sottoservizi esistenti e non segnalati, cosa che ci ha imposto di procedere con estrema cautela proprio per svolgere tutto a regola d'arte e in piena sicurezza; trattandosi di un'area edificata a fine Ottocento abbiamo rinvenuto diversi reperti storici di notevole importanza, come il cunicolo austro-ungarico che parte dalla centrale idrodinamica e arriva fino alle gru del porto e le bitte da attracco in pietra del vecchio molo lazzaretto, dove attraccavano le navi che venivano sottoposte a quarantena prima di ottenere la possibilità di sbarco. Va da sè che abbiamo lavorato sempre con gli archeologi in cantiere, un plus in più per un cantiere importante che però ha richiesto un'attenzione in più da parte nostra pur nel dover procedere spediti, a volte con 4 squadre impegnate contemporaneamente 8 ore per 5 giorni a settimana, in quanto la riqualificazione del Porto Vecchio è un progetto molto importante e molto sentito a livello comunale e non solo". Perché far rinascere la storia non è da tutti, ma con Adriacos, Salomoni e Hitachi tutto diventa possibile.
In foto da sinistra:
Richard Egelie, General Manager di Hitachi Italia,
Andrea Gallici, Responsabile Manutenzioni e Logistica di Adriacos,
Daniele Del Sal, operatore storico di Adriacos,
Franco Mauro, Responsabile di cantiere e
Marco Salomoni, titolare della Salomoni Srl
Adriacos: Innovazione e alta qualità
Nel corso degli anni Adriacos, azienda friulana fondata 25 anni fa a Latisana (UD) che conta 100 dipendenti e 40 milioni di Euro di fatturato, ha accresciuto le proprie competenze acquisendo nuove tecniche e specializzazioni diventando una realtà in grado di garantire know how, innovazione e alta qualità in tutte le realizzazioni: dall'edilizia pubblica e privata, al retail, a strade e urbanizzazioni primarie, impianti sportivi, opere marittime e fluviali ma anche recupero e riqualificazione di aree degradate, bonifica fluviale e di ricalibrazione corsi d'acqua, opera di difesa idraulica e ingegneria naturalistica. Attrezzata per qualsiasi tipologia di movimentazione terra offre un servizio che va dalle fasi iniziali di ricerca di aree urbanistiche idonee allo sviluppo commerciale, alla progettazione, all'assistenza e alla finalizzazione.
Salomoni: 35 anni nel settore delle macchine movimento terra
Due generazioni e una storia impregnata di passione, tenacia e determinazione quella dell'azienda Salomoni Srl che da oltre 35 anni opera con successo nell'ambito della commercializzazione di macchine movimento terra offrendo soluzioni e servizi di vendita, noleggio, fornitura ricambi e assistenza meccanica. Nel tempo Salomoni ha fatto del brand Hitachi la sua bandiera, consolidandosi sempre più sul mercato e dando un'ulteriore impronta all'attività come rivenditore diretto coprendo il Friuli-Venezia Giulia e parte del Veneto Orientale tra le province di Venezia e Treviso. Una continuità gestionale di famiglia, quella di Salomoni che può contare oggi sulla forza di una terza generazione già avviata, desiderosa di crescere e di prepararsi per preservare l'azienda famigliare ma anche di apportare nuova linfa lavorando su innovazione, efficienza e digitalizzazione. La mission aziendale è saldamente ancorata nel costruire rapporti di lunga durata con i clienti e fornire loro servizi sempre più qualificati attraverso l'innovazione e la tecnologia. L'innovazione è una delle principali leve che spingono gli operatori all'acquisto di nuove macchine e i requisiti chiave risultano essere l'efficienza e il contenuto green. Per questo Salomoni punta su marchi riconosciuti e qualificati a livello mondiale.