In occasione dell'annuale assemblea dell'Albo Cavatori Veneto, tenutasi lo scorso 21 marzo, si è svolto il convegno "CAVE - IL FUTURO DEL SETTORE TRA EUROPA E VENETO" con ospiti l'On. Eurodeputata Elena Donazzan, Vice Presidente Commissione Industria, Ricerca ed Energia e Membro della Commissione Occupazione e Affari Sociali del Parlamento Europeo e la Consigliera regionale Silvia Rizzotto, Presidente della Seconda Commissione del Consiglio Regionale del Veneto.
Presenti in sala alcuni rappresentanti del territorio e di associazioni venete.
L'On. Elena Donazzan, intervistata da Valentina Gonzato, Presidente di Albo Servizi srl e moderatrice dell'evento, ha illustrato il funzionamento del Parlamento Europeo ed i meccanismi decisionali di un'assemblea complessa e variegata come quella del Parlamento Europeo.
Si sono affrontati i temi del controverso Green Deal, per gli imprenditori economicamente più impattante rispetto agli attuali dazi USA, senza avere, di contro, un reale beneficio ambientale globale.
Si è parlato delle politiche energetiche europee, da rivedere. Le imprese del settore estrattivo e di produzione di calce, cemento e conglomerati, sono energivore e in Italia pagano tre volte quello che pagano in Nord Europa e in Francia e il doppio di quello che pagano in Germania. In Europa si è puntato finora ad una sostenibilità ambientale senza considerare la reale applicabilità degli interventi imposti, anzi: limitando o vincolando la capacità dei veri attori di una azione ambientale efficace ovvero gli imprenditori, la cui capacità di sviluppare soluzioni tese al raggiungimento di obiettivi ambientali é stata fortemente penalizzata dalla improbabile, ma forse impossibile, sostenibilità economica effetto di queste politiche green. L'impatto dei "dazi" ambientali e della guerra in Ucraina rendono la spesa energetica insostenibile per le aziende.
Si è parlato anche dei fondi europei, così spesso nominati ma così poco utilizzati o utilizzabili. E' emersa la necessità di fare rete con chi ci rappresenta a Bruxelles in modo da migliorare la comunicazione e portare le informazioni sul territorio.
Si è inoltre parlato di come il Veneto sia visto in UE ma soprattutto di come ci sia bisogno di maggiore promozione del nostro territorio, del nostro saper fare e delle nostre eccellenze.
Dopo il dialogo con l'On. Donazzan è intervenuto Stefano Pasinato, Coordinatore delle attività estrattive di Confindustria Veneto per sottolineare come il nostro settore abbia bisogno di interlocutori e contesti in cui affrontare i temi industriali e riconoscendo in Elena Donazzan l'interlocutore chiave nel contesto di riferimento europeo.
Come ha sottolineato Pasinato: "Dopo tanti anni in cui il dibattito, nel nostro settore, si è concentrato prevalentemente su questioni ambientali - oggi abbiamo iniziato a parlare anche di industria. Sì, di industria, perché il Veneto è la seconda regione italiana per attività estrattiva, con circa 350 cave attive, circa 1.000 occupati e un valore della produzione che, per dare un riferimento concreto, nel 2021 ha raggiunto i 500 milioni di euro per 52 aziende monitorate. Il settore, inoltre, contribuisce con oltre 4,5 milioni di euro di canoni ai Comuni e alla Regione.
Noi cavatori avremmo bisogno di interlocutori e di contesti in cui affrontare dei temi industriali. Alcuni li avremmo già individuati. Lei, Presidente Donazzan, potrebbe essere una figura chiave con cui avviare questo confronto, mentre il contesto di riferimento potrebbe essere proprio l'Unione Europea.
Vorremmo discutere delle criticità attuali legate al principio del DNSH (Do No Significant Harm). Mi riferisco, ad esempio, all'esclusione delle attività estrattive dai finanziamenti previsti per la Transizione 4.0 MIC 2, che sostiene imprese e ricerca, o all'esclusione delle macchine mobili non stradali (le macchine operatrici di cava) dalle misure della Transizione 5.0.
Un altro tema fondamentale potrebbe riguardare le misure per le piccole e medie imprese. Spesso, infatti, le nostre cave appartengono a questa categoria e hanno caratteristiche molto diverse dalle aziende di maggiore dimensione. Ma questo non le rende meno importanti, anzi: il loro contributo al territorio è essenziale.
Vorremmo anche parlare di semplificazione, sburocratizzazione e tempi di attesa per le autorizzazioni ed i permessi per poter lavorare. Per le imprese particolarmente connesse all'ambiente questi aspetti sono vitali. Se mal gestiti dal legislatore, possono trasformarsi in uno dei principali rischi per l'impresa.
Infine, un tema che ritengo particolarmente cruciale per il nostro settore è quello della ricerca. Oggi, ciò che un'impresa può fare è circoscritto da limiti ben definiti. Fin qui, nulla da eccepire. Tuttavia, questi limiti derivano spesso da valutazioni ormai superate.
Fare ricerca, invece, significa andare oltre e superare questi confini entrando in una dimensione in cui ci si scontra con numerosi divieti, con il rischio, paradossalmente, di cadere nell'illecito. Questo è un aspetto che dobbiamo affrontare, per non frenare l'innovazione e la competitività del nostro settore.
Nel nostro settore, ad esempio, la ricerca potrebbe riguardare nuove modalità esecutive e nuovi materiali inerti (ad esempio provenienti dalle demolizioni) per le sistemazioni ambientali delle nostre cave. Queste esperienze se, positive, potrebbero essere estese ad altre sistemazioni ambientali del territorio.
Oppure nel caso di cave integrate con impianti di recupero, la ricerca potrebbe riguardare nuove forme di recupero o l'integrazione sul posto di materiali inerti naturali con quelli recuperati con indubbi benefici per la circolarità ed il consumo di suolo.
Un altro tema di confronto riguarda la politica di coesione, attuale (2021-2027) e futura, che, come sappiamo, prevede dei fondi per l'innovazione, la digitalizzazione e la competitività, le energie rinnovabili, l'efficienza energetica, la transizione ecologica, il miglioramento delle infrastrutture di trasporto e lo sviluppo locale e urbano sostenibile. Il nostro settore, su questi temi, è fortemente coinvolto. Di questi aspetti ne vorremmo parlare, in generale e in relazione al rischio che questi fondi vengano destinati ad altre priorità, come il riarmo, di cui si sta discutendo in questi giorni per le note questioni internazionali. Una tale scelta potrebbe penalizzare anche le nostre PMI, ostacolando l'innovazione e riducendo la loro competitività."
E' poi intervenuto Marco Vaccari, Presidente dell'Albo Cavatori del Veneto, ricordando la storia e l'azione dell'Associazione nel tempo, sottolineando la necessità di essere ascoltati in quanto rappresentanti autorevoli e specifici del settore estrattivo e di lavorazione delle materie prime in Veneto e riconoscendo in Elena Donazzan l'interlocutore giusto cui fare riferimento in Europa.
Come ha sottolineato Vaccari: "Abbiamo seguito tutta l'evoluzione del sistema normativo regionale, basato sulla legge 44/82, il quale ha vissuto per 36 anni su norme transitorie senza mai partorire quel piano delle estrazioni che era previsto per assicurare certezza sulla continuità produttiva delle nostre Aziende anche evitando ingiusti e inopportuni "accaparramenti". Forse pochi sanno che per questo i cavatori hanno ottenuto il commissariamento della regione per "inadempienza". Abbiamo così visto finalmente una legge regionale adeguata ai tempi e alle attualità sociali e del mercato, con un piano attento anche alle nostre esigenze. A tal fine è stata fondamentale l'azione politica guidata dalla qui presente Silvia Rizzotto presidente della seconda commissione del Consiglio regionale.
Abbiamo seguito attentamente i bisogni dei territori e dei cittadini in termini di compatibilità sociale e ambientale, perché sappiamo bene come sia dovere di tutte le attività industriali operare in questo senso, basti pensare alle decine di interventi di collaborazione che le nostre imprese offrono ai comuni, in aggiunta al pagamento dell'ecotassa (sapete di cosa parlo) piuttosto che ad iniziative a tutela dell'ambiente mettendo a disposizione le nostre capacità progettuali e i nostri siti come nel recente caso delle api.
Noi cavatori continuiamo ad adeguare i nostri impianti e i nostri mezzi con le migliori tecnologie possibili. Anche senza i lauti sostegni dati ad altre attività ma dai quali noi siamo esclusi, e questo distoglie da noi lo sguardo dei migliori centri di competenza e ricerca tecnologica. Ciò nonostante, la nostra capacità di gestire correttamente le attività, senza alcun timore dei controlli, si avvale di sistemi elettronici all'avanguardia. E a proposito di controlli siamo i primi a voler tutelare la concorrenza da pratiche scorrette. Non è un caso se tramite la nostra azienda Albo Servizi abbiamo predisposto un programma informatico per gestire in modo più efficiente le informazioni da fornire ai controllori regionali.
Abbiamo costituito Albo Servizi per avere uno strumento adeguato ai tempi per supportare ed accompagnare le nostre aziende che non possono più "arrangiarsi" singolarmente su tutta una serie di temi.
Siamo consapevoli di dover dimostrare che non siamo dei "predatori" dei territori, ma dobbiamo senz'altro segnalare che siamo un sistema industriale, moderno e responsabile, indispensabile per lo sviluppo della nostra Nazione.
Tutte le Istituzioni nazionali ed europee in quanto regolatrici del mercato effettuano scelte discrezionali, cioè scelte politiche, che inevitabilmente incidono sulle condizioni di imprese, consumatori ed utenti di quel mercato.
E su queste scelte vogliamo esserci, ascoltando e venendo ascoltati. Con il nostro apporto vogliamo arricchire quei processi decisionali che ci riguardano facendo sì che le Istituzioni dispongano di elementi sufficienti per valutare implicazioni e conseguenze di tutte le opzioni di intervento. Il nostro ruolo, come associazione di categoria, consisterà dunque nel trovare formule per proporre istanze concrete di miglioramento del quadro normativo e dare una informazione più completa su come la cornice normativa incide sulle condizioni del mercato e sui possibili interventi che potrebbero migliorarla. Ma per arricchire quei processi decisionali, facendo sì che le Istituzioni dispongano di elementi sufficienti per valutare implicazioni e conseguenze abbiamo bisogno di informazioni precise e tempestive sui temi di nostro interesse in esame ai vari livelli."
Al termine del confronto, Elena Donazzan ha espresso la sua soddisfazione per il dialogo con la categoria.
Elena Donazzan "Prosegue il confronto con l'Albo dei Cavatori e con il settore delle costruzioni, settore estremamente rilevante per lo sviluppo del territorio. Un confronto importanti all'indomani del PNRR e del piano casa per comprendere e verificare l'impatto che hanno avuto. Un settore spesso demonizzato per mancanza di conoscenza, visione ideologica e strumentalizzazione. La serietà dell'Albo dei cavatori invece a me è sempre stata molto chiara. Capacità di analisi, interesse per l'investimento nel capitale umano, sensibilità ambientale e visione strategica. La commissione di cui sono vicepresidente ha la delega alla ricerca e all'energia, due temi che riguardano molto questo settore e le imprese che lo rappresentano. È stata una interessante mattinata in cui ho illustrato il funzionamento delle istituzioni europee nella definizione delle scelte e l'importanza di definire con chiarezza gli obiettivi attesi per difendere un comparto che in Italia genera migliaia di posti di lavoro, valore economico e rispetto ambientale."
La seconda parte dell'evento è stata dedicata all'aggiornamento 2025 del Piano Cave, appena approvato ed illustrato dalla Presidente Silvia Rizzotto che in Seconda Commissione Consiliare si è occupata del Piano, dalla sua nascita nel 2018 al suo monitoraggio nel 2022, fino al suo aggiornamento del 2025. Valentina Gonzato ha introdotto il tema e l'intervento della Presidente Rizzotto, ripercorrendo l'azione dell'Albo Cavatori.
Valentina Gonzato "La posizione della categoria sulla modifica del Prac è nota e i nostri associati la conoscono bene. Ricordo che ci siamo battuti principalmente per l'aumento dei volumi, per superare lo zero di Treviso e garantire continuità alle imprese, per rimettere in circolo le riserve di ghiaia di autorizzazioni decadute o non rinnovate (quelle ai sensi della LR 44/82 andavano perse), per assegnare i volumi per provincia e non per ambito a VI superando lo zero dell'ambito VI-TV per avere la possibilità di aprire nuove cave quando la cava esistente non è più ampliabile per la presenza di vincoli fisici al contorno (strade, ferrovie, ecc.), per superare il divieto (o meglio l'interpretazione data dagli uffici) sull'impossibilità di rinnovare gli scavi in falda. Cosa che va a colpire direttamente una serie di aziende non solo a Treviso ma anche a Vicenza. Abbiamo cercato di raccogliere e fare sintesi di tutte le posizioni delle nostre aziende presentandoci alla Regione con un'unica voce forte e autorevole. Con queste premesse, con reciproca stima e con la massima trasparenza, abbiamo dialogato con la Commissione e con gli Uffici regionali arrivando a questo risultato."
Silvia Rizzotto ha quindi illustrato gli esiti del monitoraggio prestazionale del PRAC 2018 nonché l'iter che ha portato all'approvazione dell'aggiornamento del Piano, a partire dalle proposte di modifica approvate in Commissione il 29 settembre 2022, alla procedura di screening di VAS del 2025 e infine al parere della Commissione alla Giunta sul testo redatto a seguito della procedura di VAS.
Ha quindi illustrato e motivato tutte le modifiche introdotte al PRAC, in particolar modo l'aumento dei volumi autorizzabili e la modifica alla definizione di ampliamento che va ora a contemplare anche gli scavi in discontinuità rispetto alla cava originaria, nel caso di presenza di elementi infrastrutturali quali ad esempio strade, ferrovie, metanodotti, acquedotti ecc. che rendono impossibile l'ampliamento senza soluzione di continuità. Ha poi illustrato anche l'accoglimento delle osservazioni della categoria, comprese le ultime in sede di espressione del parere alla Giunta, relativamente alle alternative all'impermeabilizzazione dei fondi cava con il limo e al riferimento normativo delle csc per le terre e rocce da scavo da utilizzare per la ricomposizione dei siti.
Al termine dell'incontro la Presidente Rizzotto ha sottolineato come il dialogo ed il confronto con le diverse realtà imprenditoriali venete sia sempre molto utile.
Presentazione Aggiornamento PRAC 2025
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