Faenza 28 ottobre 2016
ANEPLA e l’Ordine dei Geologi dell’Emilia Romagna hanno promosso congiuntamente lo scorso 28 ottobre un convegno, per fare il punto sull’estrazione di Argilla, quale importate risorsa per diversi comparti industriali.
L’evento si è tenuto presso la SALA CONFERENZE del MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE (MIC) di Faenza, con i Patrocini di Regione Emilia Romagna, Città di Imola, Comune di Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche MIC e con il supporto di IF IMOLAFAENZA Tourism company.
Il settore delle “Argille” ha storicamente rivestito, in particolare per la Regione Emilia Romagna, un ruolo importante per sia per il comparto “industriale” sia per quello “artistico” con lo sviluppo di diversi poli di produzione (Faenza, Imola, Sassuolo solo per citarne qualcuno).
Tutto ciò sarebbe stato impossibile senza la presenza in loco di “materie prime” idonee il cui sfruttamento è iniziato in epoca storica e protostorica.
Da questa riflessione si è partiti partire per fare il punto della situazione del settore estrattivo delle Argille oggi con una particolare attenzione volta all’analisi e comprensione di tutti gli elementi che costituiscono il territorio, quali ad esempio l’assetto geologico, geomorfologico regionale, i Geositi ed il turismo, i dissesti ecc, nella convinzione che sia possibile pianificare anche uno sfruttamento sostenibile della risorsa “Argilla”, che sappia coniugare, quindi, i tre aspetti fondamentali quali AMBIENTE-SOCIETA’-ECONOMIA.
Il Convegno ha visto infatti la qualificata partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni e del Territorio a partire dall’Assessore alla Ceramica e Turismo nonché vice Sindaco di Faenza Massimo Isola che ha aperto i lavori insieme alla Direttrice del MIC Claudia Casali e al Presidente di OGER Gabriele Cesari.
Nella prima sessione quindi Michele Dondi del CNR ISTEC di Faenza ha fornito un quadro completo circa le caratteristiche e la qualità delle materie prime argillose presenti sul territorio usate ieri ed oggi dall’industria ceramica. Paolo Severi del Servizio geologico sismico e dei suoli di regione ER ha quindi illustrato un interessante ed appassionato quadro geologico generale delle argille dell’appennino settentrionale e delle zone di pianura. Tiziano Righini di OGER ha presentato una analisi del territorio sotto il profilo del rischio idrogeologico e delle frane che caratterizzano le litologie argillose a dimostrazione dell’impegno quotidiano di OGER su queste importanti tematiche. Il Servizio difesa del Suolo della costa e bonifica di Regione Emilia Romagna con Massimo Romagnoli e Annalisa Rizzati hanno quindi fatto il punto sullo stato del comparto regionale estrattivo delle argille sia da un punto di vista della pianificazione sia dal punto di vista dei quantitativi estratti; Sara Cortesi e Christian Marasmi del Servizio difesa del Suolo della costa e bonifica di Regione ER hanno quindi presentato il Progetto Minatura 2020, di cui regione Emilia Romagna e capofila per l’Italia, un progetto europeo per la definizione e la protezione dei “Giacimenti minerari di importanza pubblica” che è perfettamente in sintonia con l’ azione di A.N.E.P.L.A. di promuovere e tutelare i giacimenti minerari come risorsa non rinnovabile e strategica.
Erik Lanzoni direttore di IF ImolaFaenza Tourism Company ha evidenziato lo stretto rapporto che c’è tra turismo e caratteristiche del territorio illustrando anche come le attività di IF puntino anche allo sviluppo di percorsi specifici in geositi (ciclopedonali ed escursionistici) oltre a quelli già esistenti quali ad esempio nel Parco Museo Geologico del Monticino.
Matteo Zauli ha chiuso la giornata di lavoro presentando le attività in corso presso il Museo Carlo Zauli, di cui è direttore, soffermandosi sul progetto “Clay Time Code” di Barbara De Ponti quale ulteriore elemento di riflessione sullo stretto legame tra arte e territorio. La ricerca, sviluppata a Faenza grazie all’attenzione di Marco Tagliafierro, ha dato vita a sei sculture realizzate dall’artista in collaborazione con la ceramista Aida Bertozzi dentro i laboratori che furono di Zauli e presso le Manifatture Sottosasso, utilizzando le Argille Azzurre fornite dalla cava Ca’ Arzella della Cooperatica Ceramica d’Imola. Le opere sono realizzate con questi sedimenti al fine di riprodurre in scala macroscopica due dei nannofossili marker che le costituiscono. La mostra, patrocinata dal MIC in occasione della settima del contemporaneo 2016, ha inaugurato presso il Museo di Scienze Naturali Malmerendi e il Museo Carlo Zauli.
Gli atti del convegno saranno pubblicati sul sito A.N.E.P.L.A.