E' iniziata oggi la nuova edizione di ExpoTunnel, il Salone Professionale delle Tecnologie per il Sottosuolo e delle Grandi Opere, fino al 21 ottobre al quartiere fieristico di Bologna (PAD. 21 e 22).
Un centinaio circa di espositori di cui il 33% stranieri. Un incremento del 13% rispetto alla edizione del 2014. Il lavoro di gruppo permette di realizzare nella sua complessità le Grandi Opere che rispondono ai bisogni dei territori. Le aziende creano e innovano con ingegneri, professionisti e ricercatori che lavorano in sinergia con altre realtà in Italia e all'estero, con le università e le istituzioni nazionali e internazionali. Una formula, che da decenni è il motore evolutivo dell'innovazione e delle eccellenze nel settore del tunneling.
"In questo contesto dove la conoscenza e la voglia di migliorare sono alla base di tanti successi dei professionisti che costruiscono in sotterraneo, ExpoTunnel è diventato sempre più la finestra sul mondo per questo comparto su cui abbiamo creduto fina dalla nascita della manifestazione- afferma Sara Leanza, responsabile di ExpoTunnel e vicepresidente di Conference Service - l'obiettivo di far crescere la parte internazionale di ExpoTunnel è stato raggiunto grazie all'impegno promozionale di far conoscere il salone sia negli appuntamenti nazionali ma soprattutto all'estero come nei due recenti appuntamenti dell'aprile 2016 al BAUMA di Monaco e al WTC 2016 - The World Tunnel Congress di San Francisco. Possiamo così registrare l'incremento degli stranieri a ExpoTunnel grazie anche a questo prezioso lavoro sull'internazionalizzazione, che continuerà nel tempo".
Sara Leanza sottolinea come "con i tre convegni internazionali di quest'anno si voglia rappresentare una formula di divulgazione dove le realtà aziendali e professionali raccontato a braccetto con gli studiosi le idee, i progetti, le problematiche geologiche e ambientali, e alla fine del percorso le soluzioni trovate per la realizzazione delle grandi infrastrutture".
Gli aspetti geologici e idrogeologici sono uno dei temi tra i più cari ad ExpoTunnel negli eventi realizzati con Ordine dei Geologi dell'Emilia Romagna , che da tempo sono attivi nella comunicazione e divulgazione scientifica su problemi fondamentali che riguardano il territorio italiano e non solo. Per questa edizione hanno organizzato il 19 ottobre il convegno "I grandi impianti di Geotermia. Stoccaggio di calore e District Heating".
Gabriele Cesari, presidente Ordine dei Geologi dell'Emilia Romagna, offre uno spaccato interessante di ciò che accade oggi: "Il contributo che può dare la geotermia nell'ambito delle sfide energetiche e nelle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici è molto rilevante ed ancora poco conosciuto. I dati contenuti nel Piano Energetico
della Regione Emilia-Romagna indicano che oltre metà dei consumi energetici sono relativi al riscaldamento e raffrescamento. Molto maggiori rispetto ai consumi elettrici (20% circa) ed alla mobilità (30% circa). In Italia ed in Europa la situazione è la stessa. Eppure si incentivano poco le Rinnovabili Termiche, rispetto alle Elettriche o alla mobilità sostenibile".
La sfida dei cambiamenti climatici e le trasformazioni degli scenari geoenergetici mondiali impongono una riflessione approfondita sulle strategie energetiche delle nazioni e delle città, che possono trovare nella geotermia una soluzione efficace. Una riflessione anche sul coraggio, sulle conoscenze e le tecnologie già applicate in numerosi casi di successo che sono stati illustrati.
"La geotermia rappresenta una soluzione molto interessante perché riduce le emissioni, riduce i consumi ed ha una buona ricaduta occupazionale interna" - chiarisce Cesari. "La geotermia è poco conosciuta, eppure in tutto il mondo (Italia compresa) si stanno facendo impianti sostenibili ed innovativi, come quelli di cui parliamo oggi. Personalmente sono rimasto impressionato dallo Smart Thermal Grid del Campus Universitario di Zurigo: un anello all'interno di un tunnel sotterraneo che preleva calore dagli edifici in estate, immagazzinandolo nel terreno attraverso campi di sonde geotermiche verticali, e cede calore agli stessi edifici in inverno. Un impianto semplice e conveniente. Una soluzione che in Italia deve uscire dai centri di ricerca e dai convegni degli addetti ai lavori ed essere conosciuta dalla gente comune, dagli imprenditori e dagli amministratori pubblici. E' questo lo scopo del nostro convegno".