Cams rinnova l’attenzione per l’ambiente

Cams, azienda emiliana specializzata nella progettazione e nella produzione di impianti di frantumazione, triturazione e vagliatura, ha rinnovato la propria partecipazione ad Asphaltica, il Salone Internazionale delle tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza, servizi e infrastrutture viarie

"Anche se si dispone di tutti i mezzi di comunicazione immaginabili, nulla - assolutamente nulla - può sostituire lo sguardo dell'essere umano." Rubiamo questa frase allo scrittore brasiliano Paulo Coelho perché ci sembra davvero appropriata per il mondo delle fiere. In fiera si stringono mani, si scambiano sguardi, ci si confronta senza schermi o filtri. Ed ecco perché Cams, azienda emiliana, specializzata nella progettazione e nella produzione di impianti di frantumazione, triturazione e vagliatura, ha partecipato ad Asphaltica: per rivedere i propri clienti, per farsi conoscere, per presentarsi in modo vero e sincero. Chiaramente non sono mancati i prodotti e le novità: abbiamo potuto vedere in fiera il Centauro 100.32, modello molto apprezzato dalle imprese stradali, mentre le novità hanno riguardato l'acquisizione della storica azienda Malavasi G., attiva nella produzione di macchine per il settore stradale.
Di seguito tutti i dettagli.

Riciclare l'asfalto (e non solo) con il Centauro
Partiamo dalla macchina esposta. Gli impianti di frantumazione della serie Centauro combinano trituratore, vaglio e un deferizzatore magnetico in un'unica macchina e sono in grado di gestire materiali difficili da trattare o bagnati, mantenendo la produttività anche in condizioni di lavoro non ottimali, con un rendimento costante: tutti gli elementi sono combinati tra loro su un carro cingolato e sono alimentati da un gruppo elettrogeno formato da un motore Stage V e da un alternatore che aziona i motori elettrici; questi ultimi, a loro volta, permettono agli elementi stessi di funzionare. Dotati di radiocomando per la totale gestione della macchina da remoto, grazie a un'innovativa tecnologia brevettata, i modelli della serie Centauro frantumano sfruttando lo sforzo di taglio, riducendo consumo energetico, costi di gestione e impatto ambientale per via dell'alimentazione ibrida (diesel/elettrica) o totalmente elettrica. Sono anche dotati di programmi automatici per la triturazione di materiali differenti.

Nello specifico, il 100.32 è in grado di recuperare il 100% dell'asfalto, oltre che inerti e macerie. Qualche dato per identificarlo meglio: tramoggia dalla capacità di 3 mc, bocca del trituratore 1.000 x 900 mm, vaglio a due piani dalla superficie di 3.200 x 1.000 mc, produzione massima di 120 tonnellate all'ora. Tra gli optional: le sovrasponde idrauliche, gli spintori idraulici, GPS, il sistema di pesatura, la pompa di carico gasolio e l'elettropompa.
Tra l'altro, in fiera a Bologna, Cams ha presentato il nuovo logo della serie Centauro, una vera e propria illustrazione capace di raccontare la personalità della macchina. Realizzata dall'illustratore e street artist Burla22, rappresenta un modo del tutto nuovo di concepire la grafica di prodotto, andando fuori degli schemi della comunicazione istituzionale.

Il ruolo del fresato d'asfalto nella tutela dell'ambiente
Ma perché un'impresa attiva nel mondo stradale dovrebbe recuperare il fresato d'asfalto? La risposta è semplice: in Italia se ne producono annualmente circa 15 milioni di tonnellate, di cui solo il 60% circa viene riutilizzato; i restanti sei milioni finiscono in discarica, con un impatto significativo sull'ambiente. In sostanza si tratta di un aggregato che si ottiene dalla frantumazione a blocchi e dalla fresatura a freddo o a caldo degli strati in conglomerato bituminoso delle pavimentazioni stradali. Il suo riuso porta una serie di vantaggi agli operatori del settore e alle pubbliche amministrazioni. Tra i principali: risparmio economico, grazie a minori spese in inerti "vergini"; salvaguardia dell'ambiente, perché l'uso di rap (prodotto da asfalto riciclato) consente di ridurre le emissioni di gas serra e un minore prelievo di risorse naturali come sassi, sabbia e ghiaia; meno rifiuti nelle discariche; più durevolezza delle pavimentazioni, caratterizzate da una maggiore rigidità e una più bassa probabilità di rotture. Si ricorda anche che la qualità del prodotto riciclato è uguale all'originale.

La storia continua
Veniamo ora alla novità svelata in anteprima ad Asphaltica: l'acquisizione dell'azienda Malavasi G., nata all'inizio degli anni Sessanta a Sorbara, un piccolo centro della provincia di Modena. Nella sua lunga storia, si è mossa inizialmente nel settore metalmeccanico per movimento terra, per specializzarsi poi nella produzione e commercializzazione di macchine per il settore stradale: nonostante l'evoluzione, ha sempre mantenuto il prezioso carattere artigianale. Basti dire che diverse delle sue macchine e attrezzature, vendute in oltre 30 Paesi nel mondo, sono coperte da brevetto internazionale, come per esempio gli allargamenti idraulici e banchi telescopici per vibrofinitrici, e le mini finitrici Pavijet, considerate le più piccole al mondo. Cams con questa acquisizione mira a proiettare questa storica azienda nel futuro, tramandandone l'attenzione per la qualità e il costante miglioramento del lavoro stradale.

"Per noi è una grande soddisfazione avere acquisito una realtà come Malavasi G., ne abbiamo sempre apprezzato il carattere artigianale e la cura di ogni singolo dettaglio, oltre alla conoscenza del settore stradale - ha spiegato Andrea Trentini, ingegnere e direttore commerciale di Cams, in occasione della conferenza stampa che si è svolta presso lo stand Cams ad Asphaltica - La nostra azienda s'impegnerà al massimo per continuare la sua tradizione facendo crescere ulteriormente il riscontro sul mercato".

Per asfaltare aree di medie dimensioni
Ad Asphaltica, di Malavasi G., Cams ha presentato la vibrofinitrice Pavijet MG7 Super, pensata per aree di medie dimensioni e in particolare per lavori di asfaltatura di piste ciclabili, marciapiedi, parcheggi, piazzali, trincee, riparazioni dell'asfalto, lato strada. Si tratta di una finitrice totalmente idraulica che si aggancia a qualsiasi skid loader di almeno 20 Hp (15 kW): l'aggancio avviene meccanicamente e il collegamento idraulico tramite gli innesti rapidi. Le sue dimensioni ridotte fanno di Pavijet MG7 Super una macchina facile da trasportare e da utilizzare.

Da mettere in evidenza: le funzioni totalmente idrauliche (coclea, sollevamento/abbassamento del banco, estensione/ritrazione del banco, apertura/chiusura della tramoggia); il banco idraulico retraibile che rende la macchina molto versatile in qualsiasi situazione e permette di bypassare gli ostacoli; la manovrabilità sia da bordo macchina con la pulsantiera sia da esterno con il radiocomando. Tra gli altri vantaggi: la larghezza di stesa variabile da 30 a 200 cm, l'alta velocità di stesa e la capacità di stendere diverse tipologie di materiali (asfalto, cemento, sabbia, inerti).

 


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