Fresato d’asfalto: da rifiuto a vera e propria risorsa

Nel riciclaggio dei rifiuti derivanti da demolizioni e costruzioni, le pavimentazioni stradali di recupero occupano una posizione di rilievo: sempre più aziende si affidano al granulatore CBA Simex che garantisce la produzione di fresato d'asfalto (e non solo) a granulometria certificabile


Nel mondo della manutenzione stradale e delle pavimentazioni, come anche nell'edilizia, si fa sempre più stringente il tema del recupero del materiale derivante da demolizioni e scarifiche, con il duplice obiettivo di coniugare la salvaguardia ambientale all'ottimizzazione dei costi di cantiere. Chi lavora nel settore conosce bene gli ingenti costi di trasporto e smaltimento dei materiali di risulta, nonché quelli per l'acquisto di materie prime vergini.

L'urgenza del mercato ha spinto anche la politica ad accelerare il passo sulla tematica tramite un riscontro normativo col Decreto End of Waste del 2022 (DM 152 del 27 settembre 2022), che va ad espandere quello che era stato il precedente D.M. n°69 del 18 marzo 2018, contenente tra le altre cose anche il "regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di conglomerato bituminoso". Il nuovo decreto stabilisce che i rifiuti inerti derivanti da costruzione, demolizione e scarifica (e altri rifiuti inerti di origine minerale) sottoposti a operazioni di recupero, non saranno più qualificati come tali, mettendo così in campo un importante passo in avanti per lo sviluppo circolare del settore delle costruzioni.

Ammettendo la circolarità del comparto, in particolar modo dei conglomerati bituminosi, è facile comprendere come le pavimentazioni stradali possano essere rigenerate diverse volte, nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia. Come testimoniano i dati ufficiali comunicati recentemente dal Siteb, l'associazione che raggruppa i principali operatori del settore stradale e delle membrane impermeabilizzanti, ogni anno in Italia si producono oltre 10 milioni di tonnellate di conglomerato bituminoso di recupero, cifra che corrisponde a circa il 18% di tutti i rifiuti da C&D (Costruzioni e Demolizioni) *.
Sulla scia di queste considerazioni, Simex continua ad espandere il concetto di frantumazione e riciclaggio, affiancandolo a quello di rigenerazione di tutti quei materiali che, una volta ridotti volumetricamente, vagliati o scarificati possono essere recuperati immediatamente in sito, in ottica sostenibile, con marcati vantaggi sia economici che ambientali. Simex dispone in gamma di benne per braccio escavatore e per attacco frontale che facilitano le operazioni di demolizione e riciclaggio, direttamente in sito, dei materiali di risulta da cantieri e scavi. Tra queste quella di più recente introduzione è la gamma CBA, specifica per la frantumazione a granulometria certificabile delle croste di asfalto.

Il focus nel recupero del fresato asfaltico, più correttamente inquadrato oggi dalla normativa come granulato di conglomerato bituminoso (denominato nei paesi anglofoni anche come RA o RAP - Reclaimed Asphalt Pavement N.d.R), nasce dal Know How di Simex in materia di frantumazione e vagliatura di materiali di risulta da demolizione e unisce il concetto di tamburo fresante alla tecnologia delle benne frantumatrici a rotore. La gamma di benne granulatore per asfalto CBA è sempre più conosciuta dagli operatori del settore del movimento terra e del trattamento inerti e, ad oggi, è disponibile in tre modelli: CBA 20, CBA 30 e CBA 40 per escavatori da 12 a 40 ton. L'attrezzatura si compone di un tamburo cilindrico con denti asimmetrici, azionato da motori idraulici a pistoni radiali di grande cilindrata, in presa diretta. La presenza di una griglia posteriore determina la granulometria del materiale in uscita ed è disponibile in più configurazioni, per soddisfare le diverse caratteristiche richieste al fresato dalle normative vigenti nei diversi Paesi.

Negli scorsi mesi diverse imprese specializzate in servizi ambientali e gestione di inerti derivanti da costruzioni e demolizioni si sono affidate alle benne CBA per ridurre volumetricamente grosse quantità di lastre di asfalto, accumulate nel tempo nei propri depositi. La possibilità di ottenere una granulometria certificabile grazie alle griglie posteriori consente di realizzare un fresato di conglomerato bituminoso con granulometria compresa fra 0-25, 0-30, 0-35 o 0-40 mm, a seconda della griglia scelta e in base alle specifiche normative locali.


Non solo asfalto, anche inerti derivanti da cantieri edili

Nel Regno Unito, nella contea del Kent, il nostro dealer The Attachment Company ha rifornito ad un'azienda specializzata nel trattamento e recupero inerti una benna CBA 30 per la riduzione a pezzatura controllata di blocchi di calcestruzzo aerato, conosciuto anche con il nome di calcestruzzo cellulare. I blocchi di calcestruzzo aerato che non passano i test di controllo qualitativo vengono, di prassi, stoccati nei depositi in attesa di essere smaltiti. La frantumazione a granulometria garantita e certificabile permette il corretto recupero del materiale, che potrà essere riutilizzato e reinserito nella filiera produttiva di nuovi blocchi di calcestruzzo aerato. Anche il materiale edile che non supera il controllo qualità ha quindi la possibilità di essere recuperato e trasformato, in linea con una gestione responsabile e circolare dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D).

Le benne granulatore per asfalto CBA mirano a garantire un'ampia autonomia agli operatori impegnati quotidianamente in opere di manutenzione stradale, frantumazione di inerti, riempimento scavi per la posa di sottoservizi. Abbattere tempi e i costi legati al trasporto, ridurre al minimo l'acquisto di nuove materie prime, significa ottimizzare al meglio le dinamiche logistiche ed economiche del proprio cantiere mantenendo uno sguardo attento al tema dell'impatto ambientale e del recupero di quei materiali che a tutto diritto, fatte salve le specificità normative locali, possono essere considerati come risorsa e non più come rifiuto.

I vantaggi sono molteplici: in primo luogo l'evidente abbattimento dei costi. Il concetto di RAP ruota proprio intorno alla riduzione dei costi, legati sia all'acquisto di nuova materia prima che alla movimentazione della stessa. Questo vantaggio è anche di carattere operativo, interessando la movimentazione dei materiali su ruota. La riduzione volumetrica in sito delle lastre di asfalto asportate garantisce infatti pieni carichi e una riduzione dei viaggi di mezzi pesanti. Infine, ma non per ordine di importanza, un occhio di riguardo per l'economia circolare: recuperare i conglomerati bituminosi stradali ha un risvolto benefico sull'impatto ambientale. Ottimizzare la produzione di asfalti, tramite la reintroduzione nel ciclo di produzione del RAP, è ora possibile e quanto mai necessario per centrare gli obiettivi minimi di salvaguardia ambientale.


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